Annalisa Strada, La gara di torte, San Paolo. Da 7 anni.
Una torta di pane può fare la differenza. Una torta di pane può cambiare la vita di molte persone. Una torta di pane può anche costituire un cimento non facile per due bambini senza esperienza di cucina e senza soldi.
Di torte, amicizia e solidarietà condominiale racconta questo breve romanzo scritto con il consueto brio da Annalisa Strada, che invita ad avere il coraggio di «cimentarsi in nuove prove», vincendo paure e ritrosie. La nuova prova, per i piccoli Paride e Brigida, vicini di pianerottolo con le loro rispettive famiglie monogenitoriali (la mamma per Paride e il papà per Brigida), è, appunto, cimentarsi nella preparazione di una torta, per partecipare al concorso indetto dal Comitato di Quartiere. Bisogna dire che la motivazione, ossia il premio in palio, è forte: un weekend in un bellissimo posto sul lago. I bambini però, nelle loro dispense, hanno solo pane vecchio, latte, uova, un po’ di zucchero e due limoni avvizziti.
Ovviamente non hanno la possibilità di andare in autonomia a fare la spesa per procurarsi altri ingredienti, e allora? Allora un buon punto di partenza può essere l’impasto base della mitica torta di pane, ben conosciuta anche nelle nostre zone, e per il resto (in particolare il cioccolato) si potrà ricorrere all’antico metodo del baratto. E quindi i due bambini solleciteranno i vari vicini, bussando letteralmente a tutte le porte, e ricevendo reazioni eterogenee; ma così è la vita, non si possono sempre trovare delle porte aperte, ed è salutare abituarsi anche a qualche porta chiusa in faccia. Gli aiutanti saranno comunque maggiori degli antagonisti e la collaborazione di questa variegata comunità di un condominio di periferia (le abitazioni di periferia sono un’ambientazione cara all’autrice) porterà a un finale allegro e non scontato.
Daniela Kulot, Andiamo a scuola insieme, Zoolibri. Da 4 anni.
Si comincia a sfogliare questo bell’albo e si parte dalla pagina del titolo, sotto il quale troviamo oggetti di uso comune: una molletta per il bucato, un pezzo di spago, un fazzoletto stropicciato, un sasso... oggetti di uso «comune» per gli adulti, ma non certo per lo sguardo infantile, capace di trovare inediti squarci verso l’altrove a partire da ciò che per gli altri è solo banale quotidianità. Nella prospettiva infantile tutto è meraviglia, di banale non c’è nulla, e un sasso può diventare un elefante, un fazzoletto un uccello, uno spago un serpente, una molletta un coccodrillo. Ecco che allora il tragitto verso la scuola può diventare un’«incredibile avventura», come recita il sottotitolo: sì, perché ciò che trovano i tre animaletti protagonisti diventa, trasformato dalla loro immaginazione, il tramite verso mondi esotici e avventurosi: una giungla da attraversare a dorso di elefante, cieli sconfinati da ammirare a volo d’uccello, un pericoloso serpente a cui sfuggire, un coccodrillo con il quale, da provetti pirati, andare all’arrembaggio di una nave... per poi arrivare sani e salvi a scuola. Ma l’avventura non finisce qui, perché, dopo essere stata vissuta, può diventare un meraviglioso racconto per i compagni.
Le illustrazioni dell’autrice/illustratrice tedesca Daniela Kulot (già apprezzata per il celebre Coccodrillo innamorato) sono coloratissime, piene, vivaci – un po’ alla Axel Scheffler per intenderci – e danno ampio respiro a questa storia che è un tenero omaggio al gioco del «facciamo che era», preziosa risorsa di ogni bambino.