Viale dei ciliegi

/ 11.03.2019
di Letizia Bolzani

David Lozano, Il ladro di minuti, De Agostini. Da 8 anni

Il tema del tempo come bene prezioso è sempre un ottimo spunto narrativo, che permette, a seconda della profondità con cui viene trattato, svariate riflessioni esistenziali.

Non sono certo riflessioni profonde quelle che ci propone questo romanzo per ragazzini, ma forse va bene così: è una storia semplice, senza pretese, non priva di una sua brusca grazia e soprattutto con il vantaggio di rivolgersi a quella fascia d’età, intorno agli otto anni, per la quale le proposte editoriali non abbondano.

Le «Autorità» del Paese in cui vive Edu (diminutivo di Eduardo Maria) hanno deciso di togliere per sempre dal calendario il sei ottobre, e il sei ottobre è proprio la data del suo compleanno, ragion per cui Edu teme di dover restare un bambino di dieci anni per tutta la vita. Tuttavia, non essendo certo un tipo che si perde d’animo, decide di varcare la soglia (molto proibita) del Negozio di Cose Proibite, dove un misterioso venditore gli propone di utilizzare una macchina per sottrarre minuti al tempo degli altri, un poco ogni giorno, così da arrivare in capo a un anno a ricostruirsi un giorno nuovo tutto per lui, con cui colmare il vuoto del suo compleanno. Edu si mette all’opera, e la storia è tutta qui, nel suo rubare minuti (che devono essere rigorosamente felici) agli altri, con le implicazioni morali che ne derivano.

In effetti Edu ruba attimi di felicità alla gente e questi furti finiscono con il logorarlo. Si riscatterà naturalmente nel finale, quando deciderà di offrire quel preziosissimo surplus di tempo, così faticosamente conquistato, a chi ne ha davvero bisogno. Nonostante qualche incongruenza sul piano narrativo e qualche semplificazione di troppo (perché le Autorità tolgono una data, ad esempio?), la lettura è leggera e piacevole e il tema sempre interessante.

Il romanzo, dell’autore spagnolo David Lozano, è stato finalista al Premio Edebé de Literatura Infantil y Juvenil.

Luigi Ballerini-Paola Formica, Il segreto dei papà, San Paolo. Da 3 anni

Conosciamo Ballerini come autore di romanzi dall’ampio sviluppo narrativo, per ragazzi più grandi, ma occorre dire che anche nel brevissimo testo dell’albo illustrato, e nel suo rivolgersi a bimbi piccoli, mantiene smagliante la sua cifra originale e poetica. Perfetto in occasione della festa del papà, ma preziosa lettura in ogni periodo dell’anno, questo albo, ben illustrato da Paola Formica, ci presenta il segreto dei papà: «dentro ogni uomo si nasconde un bambino, e dentro ogni padre si nasconde un figlio». Evoca il filo che unisce, nel loro dipanarsi, le generazioni, la storia famigliare del nonno che è anche un papà e che era un bambino, proprio come il papà...

Ma questo libro non ha, per così dire, una dimensione solo diacronica, di svolgimento sull’asse temporale, ma ha anche una dimensione sincronica, altrettanto interessante, che ci offre un ventaglio, qui e ora, di possibili papà, perché, si sa, «i papà non sono tutti uguali». E se ci sono differenze buffe e solo esteriori (alcuni alti, altri bassi, alcuni con barba e baffi, altri con solo baffi «o anche niente»), ci sono anche differenze di comportamento (papà che crollano addormentati mentre leggono la storia della buonanotte, papà che stanno alzati fino a tardi; papà sportivi o papà sedentari, ecc.) o più interiori (papà allegri o «con la faccia triste»). E soprattutto «possono anche abitare in un’altra casa, i papà. Possono anche essere malati o non esserci più», includendo e offrendo un appiglio di rispecchiamento – ad esempio nel caso di una lettura proposta in una classe di scuola dell’infanzia – ad ogni bambino e bambina.

Tra l’altro questo è il tipo di libro che permette di ascoltare i bambini, suscita riflessioni, condivisioni, racconti di esperienze e emozioni.