Jennifer Castle, Insieme a mezzanotte, Il Castoro. Da 14 anni
Una lettura leggera ma non priva di un’onesta adesione a quel faticoso lavoro di crescere che ogni adolescenza comporta, un romanzo young adults adeguato al periodo perché è ambientato attorno a Capodanno – in una New York suggestiva di interni domestici o di caffetterie, di mezzi pubblici, di vie illuminate e innevate, di un Hudson scintillante nell’aria invernale – questo Insieme a Mezzanotte parla di un gruppo di ragazzi ma si incentra fondamentalmente intorno alla considerazione che ognuno di noi stia combattendo la sua dura battaglia personale. «Sii gentile perché ogni persona che incontri sta combattendo una dura battaglia» è una frase citatissima e attribuita dal web a vari autori (da Platone a Carlo Mazzacurati, per intenderci), mentre più probabilmente risale al teologo scozzese Ian McLaren (1850-1907): Be pitiful, for every man is fighting a hard battle. Ciò che conta è comunque il concetto che essa esprime e che, anche con parole diverse, altri autori hanno espresso, penso ad esempio al celebre discorso This is water che David Foster Wallace tenne nel 2005 ad una cerimonia di lauree, nel quale invitava i giovani a non pensarsi come il centro del mondo, considerando «la trincea quotidiana in cui si svolge la vita degli adulti», dove magari il tizio che ci sembra arrogante alla guida del suv che ci sta superando, nel passato ha avuto un terribile incidente e ora riesce a sentirsi sicuro solo lassù; o la signora grassa che ci sembra brutta e sciatta in coda davanti a noi «forse è stata sveglia per tre notti di seguito tenendo la mano del marito che sta morendo di un cancro alle ossa. O forse questa signora è l’impiegata meno pagata della motorizzazione...».
La vita adulta, osserva Wallace, include anche «noia, routine e meschina frustrazione». Sembra davvero ispirarsi a tutto ciò questo romanzo dell’autrice americana Jennifer Castle, in cui due ragazzi, come simbolico risarcimento per non essere intervenuti in una situazione che aveva causato un incidente, decidono di compiere degli atti di gentilezza estemporanea nei confronti di perfetti estranei. Ecco allora profilarsi figure di passanti di ogni età e provenienza, dei quali conosciamo delle brevi tranches di vissuto, anche perché il romanzo è costruito con continui cambi di prospettiva. I capitoli sono raccontati di volta in volta da punti di vista diversi: quello di Max e quello di Kendall (i due protagonisti), ma anche quelli dei loro amici e dei vari adulti che fanno o entrano a far parte della loro vita. E poi c’è l’amore, tanto, con tutte le incertezze e le confusioni emotive che l’età alle soglie della vita adulta comporta.
Laura Knowles-Chris Madden, Viaggi straordinari. Storie di animali che migrano, De Agostini. Da 5 anni
In epoca di ansie collettive intorno ai popoli migranti, ben venga questo albo illustrato sugli animali che migrano. Per mare, nel cielo, sulla terra, tanti animali percorrono instancabilmente lunghissime distanze per sopravvivere. Ad ogni doppia pagina un animale diverso: ci sono ad esempio le megattere, «pellegrine degli oceani», in cerca di acque accoglienti dove far nascere i loro piccoli; le aragoste tropicali, che si muovono nei fondali «in lunghe carovane»; o i colibrì, così piccoli eppure capaci di volare per 12’000 chilometri ogni anno; le oche indiane, «viaggiatrici di alta quota»; e anche tutti i viaggiatori a piedi, come i caribù, che lasciano le impronte dei loro zoccoli nella neve da nord a sud e viceversa; o i rospi, che avanzano superando ogni ostacolo «nella notte fredda e scura». Il bisogno di migrare è legato alla necessità di vivere e riguarda tante creature: animali umani e non umani. E «la prossima volta che vedrai un uccello volare in cielo, sopra la tua testa, saprai che forse è partito dall’Africa!».