Rachel Bright-Jim Field, Un giorno da Koala, Zoolibri. Da 4 anni.
Anno nuovo, vita nuova: questo albo illustrato è un invito a uscire dalla propria «comfort zone» e a percorrere strade nuove. L’incipit – grazie all’ottima traduzione di Zoolibri – suona scherzosamente epico: «In un luogo magnifico, allo spuntare dell’alba, quando la brezza è lieve e la luce del sole calda, un luogo dove le creature corrono selvagge e giocano libere... un koala di nome Cesare se ne sta attaccato a un albero.» Ed eccolo, voltando pagina, il morbido orsetto che ama la vita tranquilla in cima al suo albero, dove si sente al sicuro, masticando foglie e pisolando in pace. Giù a terra è tutto troppo veloce e rumoroso, tutti quei canguri, quei dingo, quegli altri animali che corrono e strillano gli fanno paura, anche se continuamente lo invitano a giocare. Lui rifiuta sempre: in fondo, forse, non gli dispiacerebbe unirsi a loro, almeno qualche volta, ma restare aggrappato al suo albero è la scelta più facile e meno rischiosa. A Cesare sembra di non poter lasciarsi andare, e invece alla fine della storia scoprirà di poterlo fare, e anzi di poter fare tante cose che si precludeva perché pensava di non esserne capace.
Le illustrazioni di questo libro sono fondamentali, in quanto alternano campi lunghi e primi piani, cambi di inquadratura che conferiscono molto ritmo, ben seguito dall’andamento della scrittura: nei campi lunghi vediamo da lontano l’albero con il koala aggrappato e ciò che succede sotto, in continuo mutamento, nell’alternarsi delle stagioni. I primi piani ci portano invece vicinissimi al koala, sull’albero con lui, a condividere le sue paure. È come se noi lettori ci spostassimo continuamente dentro questa storia (a un certo punto dovremo addirittura girare in verticale il libro), che un po’ ci tiene con il fiato sospeso... come farà Cesare a staccarsi dal suo albero? Per tutti quei bambini che preferiscono starsene in disparte perché hanno un po’ paura di «buttarsi» in mezzo agli altri, ecco una piccola e coinvolgente storia degli autori del fortunatissimo Un leone dentro. Anche in questo caso, dedicata a tutti coloro che hanno bisogno di tirar fuori un proprio gioioso, gentile ma deciso, ruggito.
Valentina Camerini, 365 fatti straordinari per sorprendere gli amici, De Agostini. Da 8 anni.
Una sorta di «forse non tutti sanno che» (storica rubrica della «Settimana Enigmistica») a misura di ragazzini del terzo millennio, in un vivace volume illustrato che annovera 365 fatti straordinari, uno per ogni giorno del nuovo anno, per non restare neanche un giorno a corto di notizie con le quali, come recita il titolo, sorprendere gli amici. In realtà la cosa che più conta è sorprendere se stessi, leggendo questi 365 capitoletti divulgativi e interessanti, e farsi venire voglia di approfondire le informazioni, suscitando nuovi interessi e curiosità.
Storia, zoologia, botanica, fisica, archeologia, sismologia, geografia, e altre scienze ancora ci raccontano questi «fatti straordinari», che ci portano per esempio a meravigliarci per il fatto che le piante comunicano tra loro, che sul fondo dell’oceano corrono chilometri e chilometri di cavi, che i primi giornali risalgono al 59 a.C. e si chiamavano Acta diurna, che il Sauroposeidon era un dinosauro che raggiungeva i 18 metri di altezza... Le notizie a volte sono leggere (come quella della nobile veneziana Teodora che nel 1070 fece la figura della maleducata perché osò mangiare con la forchetta invece che con le mani; o come quella del falco che scaccia i piccioni sopra i campi tennistici di Wimbledon), a volte invece più profonde (si parla anche di fatti come, ad esempio, l’assedio di Leningrado o la ribellione di Rosa Parks al razzismo), ma sempre vengono proposte con brevi e agili testi, a cura di Valentina Camerini. Un volume da spilluzzicare qua e là, o da leggere dall’inizio alla fine, per non perdere mai una delle più preziose attitudini dei bambini: l’attitudine alla meraviglia.