Britta Teckentrup, L’uovo, uovonero, da 6 anni.
Aprile, mese di Pasqua, parliamo di uova. Ci verranno in mente le uova sode colorate, le uova e gli ovetti di cioccolato, ma è interessante anche riflettere sull’uovo, in sé, come concetto, come oggetto scientifico o come simbolo. Ci aiuta a farlo questo bel libro di Britta Teckentrup, autrice e illustratrice tedesca. Le illustrazioni sono fondamentali in questo albo, non solo perché predominano sulle pagine, ma anche perché riescono suggestivamente a raccontarci l’uovo nella doppia dimensione: scientifica (rendendo questo volume un albo di divulgazione, una sorta di «atlante delle uova») e simbolica (esprimendo, dell’uovo, tutta la forza archetipica e mitologica). L’uovo ha sempre rappresentato, nell’immaginario dell’umanità, la fonte della vita; la sua forma perfetta ha ispirato in molti modi l’arte; il connubio di forza e fragilità estreme che esso esprime ha un impatto intenso sulla nostra percezione emotiva. Britta Teckentrup non tralascia questi aspetti, e ci parla dell’uovo nelle tradizioni folkloriche, nel mito (dalle uova mitologiche di Leda, alle fiabesche galline dalle uova d’oro), nella religione, nell’arte. Ma gran parte del libro è dedicato alla narrazione scientifica dell’uovo: le uova degli uccelli, i loro nidi, le uova degli insetti, quelle dei rettili, degli anfibi, dei pesci, e così via. Dimensioni, differenze, forme, colori.
Senza dimenticare ciò che più importa, ossia ciò che avviene dentro l’uovo, la nascita di una nuova vita. La bellezza delle illustrazioni, che riescono a dare corpo e porosità, pur nella bidimensionalità della pagina, alle uova, è essenziale anche, e forse soprattutto, in queste pagine scientifiche, perché trasmette pienamente l’idea che l’uovo è davvero un piccolo, immenso, «miracolo» della natura.Infine, non possiamo non accennare al fatto che il libro è pubblicato da una casa editrice che si chiama uovonero, una casa editrice che in soli dieci anni di vita si è già guadagnata un posto di tutto rispetto nella letteratura per l’infanzia. Uovonero promuove la cultura della diversità, è specializzata in libri inclusivi, ad alta leggibilità. Tra l’altro in questo periodo di #iorestoacasa propone #intantofaccioqualcosa, giochi, letture e attività da fare con i bambini: www.uovonero.com
Henrike Wilson, Uffa che noia!, Beisler, dai 3 anni.
Lo sappiamo, e gli esperti ce lo ricordano: i bambini hanno bisogno di annoiarsi, nelle loro vite solitamente (non ora) così zeppe di impegni e attività. Hanno bisogno di momenti vuoti, in cui poter nutrire le proprie risorse interiori, la propria creatività. È vero, ma quando un bambino ti dice «non so cosa fare», e di questi tempi in solitudine può dirlo anche spesso, non possiamo rispondergli con queste parole degli esperti (seppur sacrosante). Ai bambini occorrono parole «magiche», occorre un pensiero narrativo, il quale, più e meglio del pensiero logico-razionale, sa far leva sulle loro emozioni. Occorre, in altre parole, una storia. Eccola, una bella storia per dire tutta la bellezza e la potenzialità della noia, in quest’albo scritto e illustrato da Henrike Wilson, artista tedesca che sa sempre unire dolcezza con incisività narrativa: Uffa che noia!, esclama Orsetto, che non trova amici con cui giocare, e neanche la mamma, perché è impegnata. Ma proprio la «noia» gli dà la possibilità di prestare attenzione al momento presente, di guardare, sentire e ascoltare ciò che succede accanto a lui. E scoprirà tante cose, avrà molto di cui sorprendersi e meravigliarsi. Grazie a quell’alleggerimento del tempo, svuotato dal rumore di fondo delle attività e degli impegni, Orsetto si accorge di cose nuove, e rinnova il suo sguardo. Che felici incontri si possono fare in un momento di noia!Questo bell’albo, uscito qualche tempo fa, è perfetto da leggere ora insieme, a casa.E segnalo che anche l’editore Beisler ha attivato interessanti iniziative in questo periodo: #leggiconbeisler, www.beisler.it