Delphine Perret, Björn. Sei storie da orso, Terre di Mezzo. Da 5 anni.
Brevi, tranquille, sorridenti: le «sei storie da orso» di questo libro, scritto e illustrato dall’autrice francese Delphine Perret, sono così. In esse scorre il tempo assoluto e poetico degli affetti quotidiani e della natura. Sanno di bosco e di gioia di vivere, perché l’orso Björn e i suoi amici animali sono capaci di gioire di ogni istante della loro esistenza. Non che succedano cose mirabolanti, ma è proprio questo il bello: è la capacità di provare meraviglia e gratitudine per una bella tana comoda, «per un albero dal tronco rugoso, perfetto per grattarsi la schiena», per una partitina a carte con la lepre, per poter ammirare con calma le foglie che crescono.
Ci sono anche gli umani, in qualche storia: a volte visti attraverso uno sguardo scherzoso, come quando gli animali organizzano una festa tipo Carnevale in cui si dovranno travestire «da finti umani», rubando gingilli, infradito e cappellini a campeggiatori ed escursionisti (ma poi restituendo tutto a festa finita, perché «al popolo del bosco piace mostrarsi beneducato»). A volte l’umano ha un nome, come Ramona, la ragazzina che ha conosciuto Björn durante una gita scolastica nel bosco e a cui Björn vorrebbe fare un regalo. Altre volte ciò che arriva nel bosco sono solo oggetti, come quel divano a tre posti che suscita l’ammirazione degli animali ma invade la sobria tana dell’orso, o come i «cataloghi di vestiti per umani» che Björn si trova nella cassetta delle lettere, e che legge assorto, in compagnia della volpe, trovando molto interessanti tutte le stranezze che fanno le persone.
Le pagine sono verdi, un colore che asseconda la cifra meditativa e vivace del libro; il testo è in stampatello, molto adeguato per i primi lettori; l’alternanza di testo e illustrazioni dona un ritmo perfetto alle storie. Storie gentili, da assaporare con calma.
Eva Sánchez Gómez, Dimenticare Berni, Edizioni Corsare. Da 4 anni.
Dimenticare Berni. Come se fosse facile. Certi amici sono speciali: non ti abbandonano mai, anche se li vedi solo tu. Sono «gli amici immaginari», i quali, come sa bene chi ha avuto la fortuna di conoscerli (o di conoscere chi li ha conosciuti), sono insostituibili compagni di strada e di gioco lungo il cammino dorato e ombroso dell’infanzia. Alter ego dalle funzioni importantissime – di rassicurare, infondere coraggio, contenere (un po’ super-io, un po’ grillo parlante) o al contrario fornire possibilità accettabili di trasgredire, esplicitare paure o angosce, guidare verso i regni del sogno e dell’altrove – gli amici immaginari sono invisibili ai più, ma non certo ai loro creatori. Ad un certo momento ne prenderanno congedo, ma al momento giusto, che non è mai quello imposto dagli adulti razionali. E comunque, prenderne congedo, non significa dimenticarli.
Così è per la bambina protagonista di questo splendido albo, scritto e illustrato (davvero magistralmente illustrato) dalla giovane artista catalana Eva Sánchez Gómez: con il suo Berni, che è un grande orso bianco, la bambina condivide avventure, giochi, sogni, conversazioni. Con il suo Berni ha imparato tanto ed è cresciuta. A volte al posto di Berni arriva un cervo pattinatore, gentile e protettivo. Un amico, anche lui.
Come si può chiederle di dimenticarli?
Sul tema degli amici immaginari l’editoria per l’infanzia offre alcuni romanzi interessanti, ma un albo illustrato di questa qualità è un fatto raro. E non solo i bambini potranno amorevolmente perdersi tra i toni seppia delle sognanti immagini.