Beatrice Masini, Corale greca, Einaudi Ragazzi. Da 11 anni.
Alle «voci segrete / che nessuno sente /le voci delle donne / le parole che non si leggono nei poemi» è dedicata questa Corale greca, omaggio alle donne del mito e dell’epica, eroine antiche «belle stanche giovani vecchie pensose», a cui Beatrice Masini presta una voce per raccontare, dalla loro prospettiva, la loro storia. E sono eroine meste e dolci come Alcesti, che si è offerta di scendere nell’Ade al posto del marito; o lucide e timide come Ismene, la sorella «obbediente» di Antigone; fiduciose e disilluse come Arianna; selvagge e indomite come Atalanta. Questo solo per elencarne qualcuna tra le prime, alla lettera A, perché l’elenco continua lungo l’alfabeto, fino a Penelope, Prassagora e Zenaide, che è l’unica donna non proveniente dai miti, ma inventata dall’autrice: Zenaide, la panettiera ateniese che dice che le storie nutrono, proprio come il pane. E che aggiunge un registro basso, quotidiano, al tono lirico o più drammatico delle eroine mitiche.
Ma anche ogni storia di eroina mitica ha un registro e un tono tutto suo: alcune sono narrate in prima persona, altre in terza, oppure in dialogo; il ritmo si adegua alla personalità della protagonista e al contesto della narrazione. Filo conduttore di ogni storia è la rilettura intensa che Beatrice Masini fa di ogni figura femminile della tragedia, della commedia, del mito e dei poemi omerici: una rilettura in grado di darcene una luminosità, una tonalità emotiva che rinnovano e rendono sempre attuali, sempre profondamente nostre, quelle storie antiche.
Corale greca era uscito nel 2002 da EL, nell’ambito di quella lungimirante collana che era «Sirene», dedicata a donne coraggiose e forti della storia e della letteratura; ora Einaudi Ragazzi lo ripubblica in nuova veste e con nuove illustrazioni di Sara Not. Un’occasione preziosa per scoprire o riscoprire un piccolo classico della letteratura mitologica per ragazzi.
Jane Clarke & Britta Teckentrup, Leone camaleonte arancione, De Agostini. Da 3 anni.
Un albo brioso sul consueto tema dell’animale inadeguato: dopo pinguini freddolosi, lupetti miti, gufetti che temono il buio, ecco un camaleonte che non cambia colore, ma rimane sempre di uno squillante color arancione. Povero Leone, camaleonte arancione: per lui mimetizzarsi è un’impresa difficile, non ce la fa nella giungla, dove tutti gli altri camaleonti assumono vari toni di verde, non riesce nel deserto, dove tutti sono color sabbia, e nemmeno tra le rocce grigie della montagna. Solo quando si avvicina a un gruppo di uccelli tropicali riesce a trovare un colore simile al suo! Peccato che il mimetismo sia di breve durata, perché gli uccelli non stanno fermi come le rocce, la sabbia o le piante. E quando prenderanno il volo, Leone resterà lì, visibilissimo e sgargiante più che mai. Anzi quasi fluorescente, come ben enuncia il titolo originale, Neon Leon, di questa storia scritta con grazia dall’autrice e poetessa inglese Jane Clarke.
Ma altre sorprese sono in arrivo per Leone, e anche per il piccolo lettore, che vorrà girare le pagine incuriosito dalle vicende e interpellato direttamente dal testo: «dove credi che siano in questo momento? Per scoprirlo, ti basta girare la pagina», «ti va di dargli una mano? Digli di che colore deve diventare. Non credo ti abbia sentito. Su, dai, diglielo più forte». Sono inviti ad interagire con i personaggi, che rafforzano ed esplicitano quelli che l’adulto lettore, in ogni lettura condivisa, già dovrebbe fare spontaneamente con il bambino. Le illustrazioni piene di humour di Britta Teckentrup, a cominciare dai deliziosi risguardi di copertina (totalmente arancioni con l’occhietto che occhieggia in quello di apertura, e con un’ulteriore sorpresina in quello di chiusura), contribuiscono a farne un libro interessante sull’apprendimento dei colori e sul valore della diversità, oltre che divertente e certamente gradito.