Viale dei ciliegi

/ 23.10.2017
di Letizia Bolzani

Diana Wynne Jones, Earwig e la strega, Salani. Da 8 anni.

Di una grande, e troppo poco ricordata, scrittrice di storie di streghe, la britannica Diana Wynne Jones (1934-2011), che ai ragazzi ha dedicato il ciclo Chrestomanci, e che ha scritto Il castello errante di Howl, da cui è tratto il celebre film di Miyazaki, viene ora pubblicato, sempre da Salani, un piccolo romanzo per lettori un po’ più piccoli, il suo ultimo, che ci presenta come protagonista una di quelle bambine indomite e coraggiose che rifulgono nella letteratura per l’infanzia: la piccola Earwig. Earwig ha sangue di strega nelle vene, ma non lo sa, perché la sua mamma l’ha abbandonata in orfanotrofio con un biglietto, che già da solo rende il piglio dello stile dell’autrice («Ho le altre dodici streghe alle calcagna. Tornerò a riprenderla quando le avrò seminate. Potrebbero volerci anni»).

In orfanotrofio la bimba si adatta benissimo, riuscendo a prendere in mano la situazione e a far fare agli altri «quello che voleva lei». Un giorno però viene chiesta in adozione da una strana coppia di personaggi, manco a dirlo una strega e uno stregone, Bella Yaga e Mandragora. Bella Yaga la tratta come una sguattera, Mandragora è prepotente e irascibile, ma non hanno fatto i conti con la determinazione della ragazzina, che riesce a volgere la situazione a suo vantaggio, sfruttando l’occasione per imparare la magia e farsi rispettare. Potrà contare su un alleato, il gatto Thomas, ma sarà principalmente grazie alla sua intraprendenza che Earwig farà fare anche ai due stregoni «esattamente quello che voleva lei». Ironico, avventuroso, surreale, il romanzo scorrerà fluido sotto gli occhi dei piccoli lettori, che tiferanno per Earwig, amabile, coraggiosa e volitiva eroina, la quale ci insegna a rialzarci sempre, a non arrenderci mai.

C. Bianchi, A. Bugini, C. Gallus, T. Porcella, I. Fulghesu, Scienza Rap, Editoriale Scienza. Da 8 anni.

«La casa è un posto unico per fare esperimenti / ogni spazio è utilizzabile, dai soffitti ai pavimenti»: apri questo libro, rigorosamente scientifico, e ti viene voglia di muoverti sulla sedia, a ritmo di rap. Del resto non è un libro che i bambini leggeranno seduti, ma esplorando la casa, la strada, la scuola, il parco e i luoghi di viaggio. Cinque ambienti, cinque sezioni del libro, cinque tonalità cromatiche delle pagine, per un totale di quaranta esperimenti interessanti, divertenti e spiegati in modo chiaro. L’organizzazione grafica è impeccabile e contribuisce alla chiarezza: ogni esperimento occupa due pagine, quella di sinistra è la pagina artistica, che introduce scherzosamente il tema con un testo in rima (cantabile come un rap, e volendo ci sono pure le basi da scaricare grazie ai codici QR, o direttamente dal sito) e con quattro vignette a fumetti; quella di destra è la pagina scientifica, che spiega passo passo l’esperimento e che si conclude con una spiegazione (mirabile nella sua sintetica esaustività) sui principi scientifici in gioco.

Gli esperimenti si susseguono a coppie, declinando un tema ne «il facile di...» e «il difficile di...»; ad esempio «il facile di mettere un dito nella maizena» (dove viene spiegato il fatto che l’amido di mais mescolato con l’acqua è fatto di polimeri e che se ci metti il dito dentro «stai gentilmente spostando le catene di polimeri») e «il difficile di prendere a martellate la maizena», perché «si adatta come un liquido fino a quando non si scoccia / ma se le dai una botta, lei diventa una roccia» (e qui viene spiegata la caratteristica particolare dei fluidi non newtoniani).

Purtroppo spiegare questo libro in una recensione non rende pienamente l’idea e rischia di diventare macchinoso, mentre in realtà il suo pregio è proprio l’estrema immediatezza, grazie ai testi, briosi e limpidi, alle illustrazioni e a tutta l’impostazione grafica che riesce ad essere leggera e pulita, pur con così tanta ricchezza di contenuti.