Da non mancare se viaggiate attraverso il Sud della Francia: l’esposizione dedicata ad Alice Neel, una delle pittrici più importanti del Novecento negli Stati Uniti, scoperta e celebrata soltanto negli anni Sessanta. Mentre l’arte americana si converte all’astrazione e ai nuovi linguaggi dell’informale e del minimalismo, Neel (scomparsa nel 1984) colleziona con un’asprezza espressionista volti e corpi, una lunga serie di ritratti che documentano i cambiamenti sociali e politici di quei decenni. Significativo un impietoso ritratto di Andy Warhol, una delle oltre 70 tele esposte alla Fondazione Van Gogh di Arles fino al 17 settembre. Fondazione che ospita – per inciso – anche sei tele di Van Gogh provenienti dalla collezione Bührle.
In Normandia Rouen rende omaggio a Picasso facendo scoprire al pubblico per la prima volta i cinque anni che il maestro spagnolo ha trascorso nel suo castello di Boisgeloup, vicino a Gisors fra il 1930 e il 1935, castello che sarà eccezionalmente aperto al pubblico per l’occasione. Tre mostre in tre musei cittadini per scoprire il suo atelier – arredato temporaneamente con le opere dell’artista americano Joe Bradley – ma anche le sculture in ferro e le ceramiche.
A Rennes fino al 3 settembre, un’occasione di conoscere meglio Camille Godet, il più importante pittore bretone del XX secolo, noto anche come illustratore della «grande guerra». I disegni e gli schizzi di quel periodo costituiscono infatti una preziosa fonte storica sulla vita quotidiana dei soldati. Ma di Godet, di cui il museo d’arte cittadino possiede il più ricco nucleo di opere in collezione pubblica, è conosciuto anche per i suoi paesaggi e le scene di vita operaia, in cui rieccheggia la lezione impressionista.
Per chi viaggia in Germania, due segnalazioni: ad Amburgo, alla Deichtorhalle fino al 10 settembre è visibile l’esposizione dedicata a uno dei massimi esponenti della videoarte, definito anche il «Rembrandt» dell’era digitale, l’americano Bill Viola. Tredici videoinstallazioni, alcune di queste monumentali – oltre 10 metri di altezza. Una mostra proposta nell’ambito dei 500 anni della Riforma protestante perché i temi e il linguaggio di Viola rappresentano una forma di spiritualità nell’arte del XXI secolo. A Monaco invece alla Haus der Kunst sono di scena le fotografie di Thomas Struth fino al 17 settembre: con oltre 130 opere è la più ricca antologica dedicata all’artista tedesco, autore delle celebri «Museumbilder» in cui ha reso osservati gli osservanti, ovvero il pubblico dei grandi musei. Una mostra che presenta lavori giovanili mai esposti e materiale proveniente dall’archivio personale di Struth.
Anche in Italia i centri di provincia promettono mostre preziose e sorprendenti: come a Spoleto dove fino al 1. ottobre sarà possibile ammirare i disegni e i bozzetti per il teatro realizzati da un giovanissimo Domenico Gnoli, pittore italiano scomparso a soli 37 anni nel 1970 e noto soprattutto per la sua produzione di dipinti fra il genere metafisico e l’iperrealismo, in cui ingrandiva i dettagli di oggetti quotidiani come il collo di una camicia. Appena fuori Parma si può fare tappa in due luoghi di grande interesse architettonico e culturale: a Fontanellato il Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci che espone fino al 24 settembre Carlo Mattioli, un raffinato pittore figurativo che «ha superato la soglia fissata da Morandi a ogni possibile paesaggio italiano contemporaneo». Infine alla Fondazione Magnani Rocca, a Mamiano di Traversetolo, un dialogo fra due grandi maestri: Giorgio Morandi e Paul Cézanne, di cui la fondazione ha ottenuto per la prima volta il dipinto le Baigneurs (1890-94) dal Museo Puskin di Mosca.