Sono in pista da quasi quattro anni ed è interessante seguire il «Grande Giro», progetto creato da Lea Lechler, Valentina Bianda e Daniele Bianco, nel mettere a frutto le esperienze finora accumulate per trovare un’identità teatrale.
Nel gruppo si sta ora facendo strada una drammaturgia più spontanea, dove i riferimenti «colti» sono più immediati, meno ambiziosi rispetto ai precedenti lavori. Prova ne è che Senza fili, produzione al suo recente debutto al Teatro Foce di Lugano, centra il bersaglio con una creazione collettiva che raduna sulla scena dieci giovani con il proposito di dare all’espressione teatrale un taglio tra il serio e il giocoso impostato sul tema della libertà in rapporto alla condizione giovanile.
Le luci iniziali sono puntate su un gruppo di ragazzi riuniti per una festa di quelle che non decollano. Per il collettivo degli autori questa situazione così comune e imbarazzante è un pretesto per elencare detti e contraddetti di insoddisfazioni sommati a cliché autoironici in un ritmato collage corale a più voci.
I fili a cui allude il titolo sono quelli liberati da un burattinaio (da cui il dichiarato collegamento con Le avventure di Pinocchio di Collodi) che si presenta con valigie piene di abiti colorati e oggetti vari: l’ideale per scatenare in loro la voglia di trasformarsi in personaggi con un atto «liberatorio», sia fisico sia verbale, una festa circense organizzata, dove trovano spazio confessioni, speranze, aspirazioni e una buona dose di autocritica.
Il tutto fra coreografie d’assieme e monologhi. Se la dimensione attoriale è ovviamente ancora tutta da sfruttare, dall’uso dei fiati alla recitazione fino alla tenuta dei personaggi, le esperienze della compagnia in campo formativo (come le creazioni con studenti liceali) permettono alla direzione del collettivo di raggiungere una certa efficacia d’impatto in spontaneità nel tessere tutte le idee per un copione che ha una struttura, una forma teatralmente leggibile e che assicura uno scorcio di «verità».
Una dichiarazione senza filtri (e senza fili) su quanto si agita nelle coscienze dei giovani. Un folto il pubblico in platea (di parte ma sincero) ha applaudito i giovani attori-autori: Arianna de Angelis, Camilla Stanga, Gaia Grigorov, Lia Franchini, Noemi Zürcher, Sophie Papais, Fedro Mattei, Giacomo Stanga, Robert Barbaric e Tiago Poretti.