Dove e quando
Quel paesaggio così calmo e così eterno. Fotografie di Giosanna Crivelli. Montagnola, Museo Hesse. Fino al 26 maggio 2019. Dal 5 settembre 2019 Biblioteca Cantonale, Bellinzona. www.hessemontagnola.ch

La fotografa Giosanna Crivelli in un'immagine di Loretta Sartorio


Sulle tracce di Giosanna ed Hermann

Fino al 26 maggio il Museo Hesse di Montagnola ricorda il lavoro di Giosanna Crivelli nato dal silenzioso dialogo con il Premio Nobel tedesco
/ 20.05.2019
di Gian Franco Ragno

Tra i molti fotografi attivi nella nostra regione – locali o di passaggio – Giosanna Crivelli è stata (purtroppo dobbiamo usare il passato, in quanto scomparsa a fine 2017) una delle figure in qualche modo più delicate e uniche.

Basti ripensare alla grande esposizione del 2015 intitolata Ticino in Luce a Castelgrande, dove si celebrava l’incontro tra fotografi del passato (Roberto Donetta, i Monotti e i Büchi) e quelli del presente (Luciano Rigolini, Gian Paolo Minelli e altri). In quell’occasione Giosanna emerse tra i contemporanei come una voce – purtroppo l’unica al femminile – capace di cogliere anche nel territorio un certo lirismo inedito, per un confronto diretto ma non per questo freddamente oggettivo del territorio ticinese. La sua fotografia infatti riproponeva tracce di un paesaggio della memoria, e quindi dell’infanzia, in un quadro più ampio di mutamento, in cui le immagini si sviluppavano tra due piani: il vissuto personale e la storia comune, rappresentata dall’osservatore.

Nata nel 1949, dopo gli studi dell’obbligo Giosanna Crivelli apprese i rudimenti della fotografia a Monaco di Baviera nei primi anni Settanta, iniziando a lavorare poco più tardi come fotografa indipendente. Ha fatto del mezzo una professione, certo, ma prima di tutto la sua era una vocazione – molto di più di una vuota ambizione. E ciò è testimoniato dal suo forte impegno civile.Fotografa naturalista ed escursionista, collaboratrice di «Illustrazione Ticinese», per un quarantennio di attività e, quindi, di riflesso, anche testimone di un profondo mutamento storico, economico e culturale della regione, Giosanna Crivelli non rincorreva mai le mode o gli stili che andavano per la maggiore. Ne è testimonianza anche quest’ultima esposizione postuma, riproposizione aggiornata della mostra del 2007 in cui la fotografa offriva un itinerario visivo ispirato dal vicino di casa e premio Nobel Hermann Hesse.

La mostra, apertasi nel giorno del 70esimo compleanno della fotografia, conferma quello che è lo stile degli ultimi anni: una fotografia a colori, fatta di trasparenze, sfumature, passaggi tra elementi e materie. D’altronde anche lo stesso Hesse si immergeva tra le frasche e i boschi per rappresentare il territorio ticinese con i suoi acquarelli.

Giosanna Crivelli si è ispirata alle parole dello scrittore tedesco che da giovane vedeva e salutava per le strade di Montagnola. Più in generale, con il suo Siddharta Hesse fu un punto di riferimento per tutte le generazioni del dopoguerra.Quest’anno solare segna anche tutta una serie di ricorrenze storiche per il Museo di Montagnola, che ospita la mostra: il secolo dell’arrivo di Hesse in Ticino, nell’anno della pubblicazione di Demian e di L’ultima estate di Klingsor. Per un panorama esaustivo del calendario di appuntamenti, si invita a consultare il sito dell’istituzione.

In settembre l’esposizione fotografica farà tappa anche alla Biblioteca cantonale di Bellinzona. Sarà anche l’occasione per proporre degli inediti provenienti dagli archivi della fotografa, depositati presso la Fototeca dell’Archivio di Stato, che avrà il compito in futuro di custodire e valorizzare questo patrimonio.