Piemontesi ha scelto uno stile molto rock per iniziare le classicissime Settimane Musicali di Ascona, scandite da un ritmo travolgente e agitate da interpretazioni dirompenti. Così si annunciava e così è stato il Requiem di Mozart che inaugurava lunedì scorso la rassegna (sostenuta tra gli altri dal Percento culturale di Migros Ticino) e che è risuonato tra le navate della chiesa di san Francesco a Locarno nella visione di Teodor Currentzis alla guida del coro e dell’orchestra di strumenti antichi AnimAeterna. 45 anni, greco, Currentzis è il nuovo fenomeno del podio: ama definirsi rivoluzionario e aborrisce una fruizione della classica come relax; le sue interpretazioni sono elettrizzanti e spiazzanti, ma mai pretestuose, anzi guidate da un’assoluta fedeltà al testo e al pensiero dell’autore. Il «suo» Requiem mozartiano ha trasmesso un’energia subito raccolta dall’Orchestre Nationale de France, approdata sulla sponda locarnese del Maggiore venerdì scorso per accompagnare Bertrand Chamayou nel secondo concerto per pianoforte di Saint-Saëns. E questa settimana non è da meno, proponendo due grandiosi appuntamenti sinfonici sempre di lunedì e venerdì.
Dapprima l’Orchestra della Svizzera Italiana, in san Francesco con Sergei Nakariakov, massimo virtuoso mondiale della tromba che per l’occasione ha approntato una funambolica trascrizione per flicorno del concerto per oboe di Haydn; quindi l’orchestra più attesa, la Filarmonica di San Pietroburgo guidata da un mito vivente del podio quale Yuri Temirkanov; e con loro, nella veste di solista, lo stesso Piemontesi ad affrontare il primo Concerto per pianoforte di Ciajkovskij. «Fin da bambino ero affascinato da questo concerto, mi schiudeva un mondo magico; in generale mi suggestionava la musica russa: il sarcasmo di una Sinfonia di Shostakovich, la modernità di Schnittke, le sonorità commoventi dei Quadri di un’esposizione di Musorgskij mi hanno accompagnato giorno per giorno nel mio cammino musicale». Proprio i Quadri campeggiano in locandina accanto al capolavoro di Ciajkovskij: «Ho voluto che le Settimane Musicali non solo proponessero musiche russe, ma che le proponessero attraverso i massimi interpreti russi: MusicAeterna, ovviamente Temirkanov e la sua corazzata pietroburghese, ma anche Vladimir Ashkenazy, che dirigerà la Osi nella nona sinfonia di Shostakovich».
Piemontesi non si presenterà solo in veste sinfonica, ma si cimenterà anche nel repertorio cameristico: il 25, nella chiesa del Collegio Papio di Ascona, firmerà un Hommage à Liszt assieme a un altro virtuoso del pianoforte, il canadese Louis Lortie. «Quando mi hanno proposto di guidare le Settimane Musicali mi hanno esplicitamente chiesto di non smettere di propormi anche come esecutore; sono di Locarno, conosco il pubblico e la gente mi conosce, va bene salutarla e incontrarla ad ogni serata in qualità di direttore artistico, ma mi hanno detto che volevano sentirmi ancora suonare, non volevano perdersi il Piemontesi pianista. Inutile dire che non mi dispiace affatto, anzi». Soprattutto quando si può farlo con partner eccelsi come i professori russi – tra l’altro in uno dei suoi concerti preferiti – o Lortie. I due pianisti antologizzeranno alcuni capitoli delle Années de Pèlerinage, in cui il grande virtuoso-compositore magiaro trasfigura in note, timbri e atmosfere le impressioni suscitategli durante i suoi viaggi in Italia e Svizzera.
Per ascoltare la Nona di Shostakovich nell’interpretazione di Ashkenazy e della Osi bisognerà attendere il 29, quando il pianista americano Andrew Tyson si cimenterà nel secondo Concerto di Chopin. Sempre nel solco degli 88 tasti e dei suoi grandi interpreti si chiuderanno le Settimane Musicali: il 17 ottobre il brasiliano Nelson Freire, sodale di Martha Argerich ed ex enfant prodige richiesto dai massimi direttori, spazierà da Bach a Chopin, da Schumann al compatriota Villa Lobos. Il festival si illumina anche con le stelle dell’archetto: il 2 ottobre Piemontesi ha invitato Isabelle Faust, prediletta da Abbado nonché compagna di cordata di Mario Brunello nei suoi concerti in cima alle Dolomiti: Andreas Staier l’accompagnerà al pianoforte tra pagine di Mendelssohn, Schumann, Beethoven e Brahms. «Tra tanti big, sono molto soddisfatto di portare per la prima volta in Svizzera l’Orchestra Aurora: una giovane formazione britannica che suona tutto il repertorio a memoria»: il 6 ottobre accosterà la Pastorale di Beethoven e Pastoral Symphony dell’australiano Brett Dean.