Dove e quando
Doppio istante, Fotografie di Roberto Pellegrini, Corzoneso-Casserio, Casa Donetta. Orari: sa-do 14.00-17.00. Fino al 3 novembre 2019.

Roberto Pellegrini, Lisa e Diego (© ProLitteris Zürich)


Scatti due e stampi uno

Non è uno slogan pubblicitario, bensì un escamotage del vulcanico Roberto Donetta, riscoperto e attualizzato, un secolo dopo, da Roberto Pellegrini
/ 09.09.2019
di Giovanni Medolago

Il progetto Donetta reloaded invita artisti contemporanei di diverse discipline a re/interpretare con sculture, dipinti, istallazioni video ecc. l’opera lasciataci da Roberto Donetta (1865-1932), partendo proprio dalle immagini di quest’ultimo, ormai prossime a festeggiare il secolo di vita.

Dopo i tessuti di Caterina Foletti e le grandi stampe distribuite da Nina Haab nelle vicinanze della Casa Rotonda di Casserio, è il turno di Roberto Pellegrini. Il fotografo bellinzonese ha voluto intitolare la sua mostra Doppio istante, sintetizzando così un suo interesse di fondo: quel «doppio» che l’ha portato dapprima a Pieni&vuoti (2009, immagini di locali perfettamente arredati e poi immediatamente «ridotti» alle classiche e per una volta davvero spoglie quattro mura); quindi a Gemelli e infine a Dentro&fuori. Anche Roberto Donetta nutrì un certo interesse per il «doppio».

Tuttavia, la sua fu un’attenzione dettata più da motivi economici che estetici/artistici: impressionando la stessa lastra con due diverse immagini, riusciva a risparmiare sia sul consumo delle lastre, sia nel successivo procedimento di stampa. A distanza di un secolo e armato di un’apparecchiatura (leggi: digitale) certo molto più sofisticata di quella a suo tempo a disposizione del Donetta, Roberto Pellegrini escogita uno stratagemma semplice quanto originale per poter impressionare lo stesso file con due immagini diverse. Basta – ma bisognava pensarci! – coprire la metà dell’obbiettivo con un cartoncino nero montato su un anello portafiltri, scattare la prima immagine, spostare il cartoncino sull’altra metà dell’obbiettivo e scattare la seconda immagine.

Senza ulteriori manipolazioni, Pellegrini realizza così le opere attualmente esposte a Casserio. Sempre sull’esempio del pioniere bleniese, il Roberto contemporaneo gioca con le doppie inquadrature passando dalla foto orizzontale a quella verticale, abbina ritratti singoli a quelli di coppia (come usava fare Donetta sperando così in un doppio potenziale acquirente) e dà particolare importanza allo sfondo, altro elemento fondamentale per Donetta, il quale amava sbizzarrirsi tra fondali improbabili, scenografie studiate quanto dettagliate e bucolici campi lunghi.

Pellegrini approfitta sì della natura (la cascata d’edera che litiga con le felci), ma sembra interessato più a muri muretti e autentiche massicciate. Non manca infine di attualizzare il suo lavoro con le immagini di macchinone made in USA e due ruote solitamente cavalcate dagli Hell’s Angels.

«Nice job, son» direbbe forse ul Ruberton, adattandosi all’inglese imperante nel suo Donetta reloaded.