Kanye West, ovvero quando l'ego si fa molto ingombrante


Rap, tutta questione di ego

Eminem, il giovane Logic, Kanye West e Post Malone hanno tutti una loro originalissima accezione di ciò che è la personalità
/ 03.06.2019
di Tommaso Naccari

L’ego nei pezzi rap è il coefficiente che rende questo genere completamente diverso dagli altri. Alcuni vi diranno che in realtà è quella sorta di parlata che gli americani non hanno paura di definire «poetry», accompagnata dal «rhythm» che aiuta a costruire l’acronimo rap, altri vi diranno che il radical rap losangelino, in cui la politica e il sociale la fanno da padroni, è la quintessenza del rap. La realtà è che, no, un pezzo rap non è un buon pezzo rap se da lì non esce ego a dismisura.

Forse anche l’arroganza nasconde al propriointerno qualcosache assomigliaall’insicurezzaLa definizione di ego – almeno per quanto riguarda la sua accezione urban – non è così scontata, per questo l’ideale è prendere come esempio due bei pezzi usciti di recenti negli Stati Uniti. Il primo è Homicide di Logic e Eminem, in cui l’ego emerge nella sua forma più pura («Son, you know why you the greatest alive?/ Why, Dad?/ Because you came out of my balls, nigga Hahahahahaha»), l’altro è Fuck the Internet, in cui l’ego del rapper che prende il sopravvento è quel lato un po’ malinconico, quel lato che ben conosciamo di Kanye, in cui l’estro artistico diventa malinconico, tanto da odiare tutto ciò che lo circonda – o tanto da finire a sedere allo stesso tavolo di Donald Trump, che forse è addirittura peggio di cancellare tutta la propria musica.

Logic e Eminem sono al momento i rapper bianchi più rapper e più significativi di tutto il panorama mondiale, vederli insieme è per i fan di questo preciso sottogenere, una gioia per le orecchie. Si capisce fin da subito che il brano che sta per partire è stato partorito da queste due menti, fin dai primi suoni del beat, per arrivare all’attacco che rimanda a una poetica tipica del rapper di Detroit, prima, e a quello di Gaithersburg, poi.

E proprio nella esplosione positiva dell’ego arriva qualcosa che ci fa capire che in realtà anche l’arroganza nasconde una certa forma di insicurezza al suo interno. Perché, dunque, l’ego è così necessario? Perché ritenersi il migliore ti porta, alla fine, a urlare «fuck the rap» e a voler cambiare tutte le carte in tavola.

La forza del rap è – o meglio dovrebbe essere – la volontà di sparigliare le carte in tavola, di prendere come in origine il meglio degli altri generi, vivisezionarlo, distruggerlo e creare qualcosa di altrettanto bello, se non migliore. L’ego ti porta a essere insoddisfatto, infelice di ciò che hai intorno, ti porta a chiederti «Perché dovrei accontentarmi?». Logic e Eminem hanno voglia di commettere un Homicide, che sia delle regole prestabilite, dei canoni da rispettare o dei colleghi non ci deve interessare, è tutta forza positiva per rendere ancora migliore il genere.

Ma chiunque abbia anche solo vissuto un giorno su questo pianeta, sa benissimo che non sempre si è propositivi in questa vita, anzi. Post Malone e Kanye sono, a differenza dei due colleghi citati in precedenza, la conferma di quanto sopra. Il primo ha tatuato al posto delle occhiaie la scritta «Always Tired», sempre stanco, per sottolineare quanto questa vita non faccia già più per lui. Il secondo, abbiamo accennato velocemente prima, è in un momento di psico-confusione massima, che ora pare essersi appiattita e appianata, ma che lo ha portato prima a delirare su Twitter, poi ad auto-diagnosticarsi la bipolarità addirittura sulla copertina del suo ultimo album.

Entrambi sono relativamente giovani, e se non sono nativi digitali direttamente loro, lo è praticamente la loro musica. I dischi di Kanye escono da quando iniziava a sorgere Napster, e la gente iniziava a condividere illegalmente dei file .mp3 per non dover comprare i dischi fisici. Post Malone, invece, è – insieme a Drake – il Signore Oscuro di Spotify e di YouTube, piattaforme delle quali ha sfruttato tutte le potenzialità, tanto da arrivare ad avere certificazioni anche prima che i suoi pezzi fossero usciti, proprio per dei piccoli errori del sistema. Internet è casa loro, specie per una persona dalle forti spinte globaliste come Kanye, che sogna il sapere a portata di tutti e l’unione tra le menti – o almeno così sostiene. Eppure il loro ultimo pezzo si chiama Fuck The Internet. Se Logic e Eminem mandavano a quel paese il rap, Kanye e Post lo fanno con la loro seconda casa (dopo il rap, appunto), in un gioco un po’ gattopardiano dello spingere affinché tutto rimanga com’è attraverso il forte cambiamento.

Come se non bastasse, internet – con non poca malizia – si è ribellata contro i due, facendo uscire il pezzo prima della release ufficiale sui gruppi telegram e i siti con i link mediafire da mille pubblicità più una, in modo così sistematico che qualcuno pensa addirittura che sia tutto calcolato.Ciò che comunque entrambe le coppie ci insegnano, è che l’ego è fondamentale per riuscire, e che se non puoi unirti al tuo nemico, quantomeno mandalo a fanculo.