Sembrerebbe strano, ma a volte il fatto di incidere, più o meno casualmente, un singolo in grado di assurgere allo status di cosiddetto «tormentone radiofonico» può rivelarsi un’arma a doppio taglio – specie per i tanti artisti che, sebbene popolari, non hanno mai raggiunto un successo davvero universale. Così, per quanto, nel lontano 1998, il pubblico mondiale sia stato pressoché estenuato dai continui passaggi radiofonici della hit Breathe, non in molti si sono resi conto di come il suo autore, lo scozzese Midge Ure, fosse in realtà responsabile di ben altri exploit musicali.
In effetti, in quanto ex leader dei troppo spesso dimenticati Ultravox – pop band eccellente, tra i più interessanti esponenti del synthpop anni 80 – Ure era già stato la mente dietro successi eclettici ed efficaci quali le indimenticabili ballate agrodolci Vienna e Dancing With Tears in My Eyes, i cui curatissimi videoclip fanno parte dei ricordi di qualsiasi adolescente degli eighties; solo un esempio di un repertorio eterogeneo quanto eccentrico, parallelamente caratterizzato anche dalla nervosa instabilità e ammiccante vena di follia espressa da pezzi più ritmati come The Voice e Sleepwalk. Una versatilità che Ure ha mantenuto anche quando, lasciati gli Ultravox nel 1986, si è imbarcato in una carriera solista in grado di condurlo, tra le altre cose, a organizzare insieme a Bob Geldof il concerto benefico noto come Live Aid.
E sebbene Midge non sia sempre riuscito a ottenere il medesimo, travolgente successo conosciuto con Breathe, la sua carriera ultraquarantennale è stata costellata da tali e tante, intriganti esperienze musicali da giustificare pienamente la pubblicazione di questo Soundtrack: 1978-2019, box set di ben tre dischi (due CD e un DVD) incentrato soprattutto sui nove album solisti pubblicati dal cantante tra l’85 e il 2017, e tuttora sufficientemente ignorati dal grande pubblico da valergli gli onori di una retrospettiva. Di fatto, questa collezione rivela a chi ancora non lo conoscesse un autore caratterizzato da raffinata sensibilità e cultura, capace di muoversi agilmente tra generi e atmosfere anche molto diversi tra loro: ciò si riflette nel carattere profondo e intimista della produzione di Midge, spesso impegnato a esplorare i recessi più nascosti dell’animo umano e, soprattutto, gli aneliti più profondi e idealisti che agitano la coscienze sensibili. Ecco quindi che la tracklist del cofanetto offre temi quali l’amore per la natura e la vita solitaria come mezzo per ritrovare se stessi (Call of the Wild) e l’emotività vibrante, eppure trattenuta, di Dear God, vera e propria preghiera per il miglioramento di se stessi e l’ascesa a uno stato superiore di consapevolezza; per non parlare di una tra le poche hit di grande successo del Midge Ure solista, l’impeccabile Answers to Nothing, impietosa fotografia delle illusioni promulgate dalle religioni «usa e getta».
In più, il secondo CD offre anche un assaggio delle molteplici collaborazioni di Ure con un’ampia gamma di musicisti (da Kate Bush a Mick Karn, passando per Rusty Egan), e perfino delle varie cover tentate dall’artista: su tutte, The Man Who Sold The World e, soprattutto, No Regrets, che nelle mani di Midge Ure si trasforma da pezzo country-folk a evocativa ballatona gotica dal sound quasi avant-garde. Del resto, gli anni non hanno minimamente intaccato la potenza destabilizzante di brani ancor oggi intriganti e azzardati come Fade to Grey – patinato ma affascinante esperimento di musica elettronica risalente ai tempi in cui Midge militava nella formazione dei Visage – o l’epico e amaro Wastelands. In tal modo, Soundtrack affianca alla maestria artigianale di inni pop irresistibilmente orecchiabili (si veda Cold, Cold Heart) la forza narrativa di magistrali esempi di songwriting fortemente evocativo – su tutti, la splendida ballata The Gift, dedicata al geniale designer e architetto scozzese Charles Rennie Mackintosh. E non solo: la compilation conferma come Ure sia, in realtà, ben più di un semplice performer anni 80. I pezzi più recenti da lui firmati, quali I Survived e Beneath a Spielberg Sky, dimostrano infatti la sua capacità di affrancarsi dal sound ormai in parte datato tipico della new wave inglese per lanciarsi in esperimenti struggenti e dal sapore assolutamente attuale.
E poiché il cofanetto è impreziosito dall’immancabile bonus DVD, i principali videoclip realizzati da Ure per i singoli pubblicati nell’arco della carriera sono affiancati da raro materiale documentaristico ed esibizioni live, certo in grado di fare la gioia di ogni collezionista. Tanto che non sarebbe eccessivo affermare come questo Soundtrack rappresenti davvero la più ideale introduzione all’arte di un musicista riservato e troppo spesso sottovalutato, eppure ancora in grado di commuovere e provocare, senza mai ricorrere a malriposti atteggiamenti «da star», ma semplicemente grazie alla forza dei messaggi espressi nelle sue canzoni – cosa meno comune di quanto si pensi.