Tra gli importanti fondi acquisiti dall’Archivio Prezzolini di Lugano spicca quello di Guido Ceronetti. Personalità dalla creatività multiforme quanto poche altre nel mondo culturale italofono, Ceronetti ha affidato il suo archivio al Cantone Ticino nel 1994, sull’onda dell’acquisizione da parte della nostra istituzione dell’Archivio Flaiano. E in occasione del novantesimo compleanno di Ceronetti le responsabili dell’Archivio, Diana Rüesch e Karin Stefanski, hanno pensato di allestire una mostra che ricostruisca le tappe più importanti del percorso creativo di questo singolare intellettuale torinese.
Come ci hanno spiegato le curatrici, il percorso espositivo si dipana principalmente nella sala delle esposizioni della Biblioteca, nelle vetrine del pianterreno, e in quelle al piano meno uno: «Nella sala esposizioni vi è una scelta di materiali totalmente inediti, ossia mai esposti prima d’ora: su una parete abbiamo tracciato un percorso biografico di Ceronetti utilizzando la sua Autobiografia per immagini costituita da pannelli da lui stesso realizzati. Ovviamente, si tratta di una selezione limitata (per motivi di spazio): sono 21 pannelli scelti tra 141. Sulla parete contigua, c’è l’ultima creazione di pannelli della serie Dalla Buca del Tempo la Cartolina Racconta, finora mai esposta: sono 18 pannelli» hanno precisato Rüesch e Stefanski.
Altro materiale è stato disposto in ulteriori bacheche, che contengono elementi di vario genere: quaderni manoscritti, testi dattiloscritti e manoscritti, libri con correzioni, bozze, fotografie, ritagli di stampa, saggi da riviste e molto altro. Nelle 8 vetrinette del seminterrato si trova esposta poi la quasi totalità della sua opera in volume. Il rapporto di Guido Ceronetti con il suo fondo non è assolutamente «museale» ma dinamico e funzionale alle molte attività editoriali in cui lo scrittore è tuttora impegnato. «Fino a cinque anni fa, Ceronetti veniva regolarmente a Lugano, almeno un paio di volte all’anno» raccontano Rüesch e Stefanski. «Oggi, viste le sue condizioni fisiche, ciò non è più possibile, ma i contatti rimangono vivi soprattutto grazie alle comunicazioni via fax. Non soltanto Ceronetti “rifornisce” il suo Fondo di nuovi scritti, ma pure vi attinge per recuperare suoi testi da pubblicare in volume (come nel caso del suo diario Per le strade della Vergine), oppure per rimaneggiare qualche sua traduzione o testo lirico».
D’altro canto, i documenti conservati vengono costantemente aggiornati: «Oltre al materiale scrittorio e grafico che riceviamo da lui, cerchiamo di recuperare tutto quanto di importante di lui si scrive in volume e in periodico» ci confermano le curatrici. La mostra è stata inaugurata lunedì 4 dicembre in una serata con i relatori Manuela Camponovo e Bruno Quaranta. Proiettato anche un estratto dal documentario di Francesco Fogliotti e Enrico Pertichini Il Filosofo Ignoto. Rimarrà aperta fino al 13 gennaio 2018 e sarà visitabile durante gli orari di apertura della Biblioteca.