Dove e quando
De Terre et de Soie, Marie-Laure Guerrier et In-Sook Son, Ginevra, Fondation Baur. Fino al 19 gennaio 2020. fondation-baur.ch


Lontani, eppur vicini

La Fondazione Baur mette e confronto due artiste (una coreana e una francese) la cui distanza reciproca è solo apparente
/ 11.11.2019
di Marco Horat

Un celebre aforisma di Henry Miller dice: «L’arte non insegna niente, se non il senso della vita». Infatti. L’arte la si può incontrare dappertutto ma specialmente nelle sale di un museo aperto al mondo, dentro il quale avvengono incontri originali e inaspettati, come quello che propone attualmente la Fondazione Baur, specializzata nell’arte dell’Estremo Oriente, con una mostra intitolata Tra terra e seta.

Due le artiste contemporanee, finora sconosciute l’una all’altra, protagoniste dello straordinario confronto: Marie-Laure Guerrier ceramista francese e In-Sook Son erede dell’antica arte coreana della tessitura, considerata nel suo paese «Tesoro nazionale vivente». Una iniziativa nata per abbattere frontiere non solo geografiche ma anche culturali e di genere artistico. Cosa hanno in comune queste due tecniche? Molto, a giudicare dai risultati.

Nella presentazione della mostra si sottolinea un universo cromatico comune, malgrado le differenze di materiali, come pure la sete di esplorare tutte le rispettive possibilità espressive da parte delle due creatrici: vasi e tazze di forma armonica che sembrano tessuti raffinati con relative sfaccettature e pieghe che giocano sull’incidenza della luce e trasmettono allo spettatore una specie di ritmo musicale; dall’altra parte filati di diverso spessore e colore, rivisitando le tecniche tradizionali e l’uso dei punti di ricamo, che appaiono come paesaggi grazie alla virtuosità dell’artigiano-artista (si parla di dipinti di seta), ma ricordano al contempo «la morbidezza del celadon, gli smalti rossi e bianchi o il gres porcellanato».

Un incontro felice tra due mondi solo apparentemente lontani che fa bene agli occhi, ma porta anche a riflettere su temi importanti per la vita di ciascuno di noi: la creatività che deve sempre animare il nostro operare, la perseveranza che dobbiamo mettere in campo nel perseguire un risultato qualunque esso sia, la curiosità e l’apertura verso il mondo che ci circonda, il desiderio di conoscenza e non da ultimo la spiritualità che unisce le persone al di là di tutte le differenze. Magari attraverso l’espressione artistica.

Accanto alla mostra la Fondazione Baur propone una serie di iniziative culturali che hanno naturalmente attinenza con la vocazione del museo ginevrino: conferenze, spettacoli di danza e musica, corsi di giapponese, di ikebana e cerimonia del tè, visite guidate alle varie sezioni del museo tra le quali segnaliamo quella agli ori del Giappone.