Anima latina e controllo del tempo elvetico: il concetto musicale di Michael Fleiner è uno dei più originali ed affascinanti che possa capitare di ascoltare. Le sue partiture nascono da intuizioni concettuali basate sulle proprietà dei numeri e vengono armonizzate con timbri e ritmi tipici della musica sudamericana. Il risultato è veramente strabiliante e gli ha meritato il soprannome di «matematico del latin-jazz».
Il suo ultimo disco si intitola molto allusivamente Me gusta el siete: «L’album prende il nome da uno dei brani, che è scritto in 7/4» ci spiega. «Si tratta di un ritmo molto raro nella musica latinoamericana, ma a me piace proprio. Così come mi piacciono i pezzi in 5/4. Il titolo del disco allude alla mia passione per i tempi dispari». Con questa sua ricerca Fleiner cerca di trovare nuovi schemi e nuove vie di sviluppo creativo. «Devo dire che sono molto contento che la mia musica piaccia tanto in America Latina. Abbiamo avuto un ottimo successo e questo è per me un grande riconoscimento».
In particolare va segnalata la presenza nel suo gruppo di un eccezionale trombettista, Juan Munguìa. «È venuto con noi la prima volta per incidere il mio album Tumbando lo habitual, nel 2014. Da allora abbiamo fatto più di 40 concerti con lui in Messico, Colombia, Suriname, Guyana, Ungheria, Svizzera, Italia. È una enciclopedia del latin jazz! Gli sono davvero grato perché apprezza molto la mia musica».