Un biglietto per il cinema, per andare a vedere un film di Sergio Leone. Questo è il primo oggetto che metterei nella valigia musicale, perché i suoi western all’italiana mi hanno sempre regalato (e ancora continuano a farlo) sensazioni profondissime: per la bellezza e l’espressività delle immagini, ma soprattutto per l’intensità dei climax emotivi che le colonne sonore di Ennio Morricone riescono a creare. D’altronde, cosa sarebbe il grande cinema senza l’arte musicale che ne sublima i sentimenti?
Il secondo oggetto che nella valigia non può mancare è una raccolta di poesie di Alfonsina Storni. La grande poetessa argentina, figlia di emigranti capriaschesi, seppe condensare nei propri versi tutto l’orgoglio di donna ribelle e anticonformista, in un periodo in cui le convenzioni prevedevano per il genere femminile ruoli solo comprimari. La poesia, in generale, attraverso il suono delle parole e il ritmo della metrica, è essa stessa musica: musica dell’anima, come la definiva Baudelaire.
Il terzo oggetto è un biglietto per uno spettacolo della Compagnia Finzi Pasca. Attraverso l’arte del movimento, della danza, della coreografia e della sapiente composizione musicale di Maria Bonzanigo ogni spettacolo della compagnia di Daniele diventa una magia, un mondo incantato in cui perdersi lasciando la mente fluttuare libera da ogni pensiero.
Il quarto oggetto nella valigia è in realtà immateriale, un ricordo. Qualche settimana fa, durante una breve passeggiata sul Monte Arbostora, mi è capitato di raggiungere al tramonto il Parco San Grato di Carona, proprio mentre tra gli alberi stava suonando una pianista. La ricchezza della cornice e la flora lussureggiante non erano soltanto il palco ideale per quelle composizioni ispirate alla natura, ma i suoni e i profumi della primavera si fondevano in una sorta di simbiosi musicale.
Ritornando con i piedi per terra, ma non troppo, l’ultimo oggetto che metto in valigia è l’intangibile frutto del lavoro di 36’000 persone: gli autori ed editori soci della SUISA che hanno creato quel bene immateriale che è la nostra musica. Nella società contemporanea – caratterizzata dalla fruizione totale e immediata (in parte anche schizofrenica) dei prodotti multimediali più disparati – non è sempre facile parlare di proprietà intellettuale. Pur comprendendo l’importanza della musica non tutti hanno sempre la consapevolezza o la volontà di riconoscere il valore e la paternità di un’opera musicale. L’obiettivo della SUISA, che è una cooperativa senza scopo di lucro, è quello di permettere a chi si occupa della creazione musicale di poterlo continuare a fare, impegnandosi affinché gli autori percepiscano un giusto compenso per la loro attività artistica e creativa. Se è vero – come capita di sentire – che la cultura non riempie la pancia, è però altrettanto vero che di cultura e di buona musica non si è mai sazi.
Valigia musicale – elenco
1. Un biglietto per il cinema
2. Una raccolta di poesie di Alfonsina Storni
3. Un biglietto per uno spettacolo della Compagnia Finzi Pasca
4. Una passeggiata al Parco San Grato di Carona
5. Il lavoro di 36’000 persone