La fuga di Lucrezia da un libro

Semplicità e fantasia, la ricetta per catturare giovani spettatori
/ 02.01.2018
di Giorgio Thoeni

Il pubblico dei più piccini è probabilmente il più difficile e conquistare la sua attenzione a teatro per un’ora filata costituisce senza dubbio la prova del nove. Ma per riuscire nell’impresa, non facile, occorre una sensibilità che non è solo legata alle regole del palcoscenico. Ci vuole anche quella spavalda e giocosa semplicità che si trasforma in una contagiosa empatia. Proprio quella che abbiamo riscontrato assistendo a Fogli al vento, uno spettacolo creato dalla compagnia Patatrakkete di Alessandra Cattori e Davide Gagliardi. Se quest’ultimo aveva già mostrato le sue qualità recitando in alcuni allestimenti, di Alessandra avevamo conosciuto l’entusiasmo in occasione della presentazione de Il ladro di risate, un racconto per l’infanzia pubblicato l’anno scorso da Feltrinelli.

L’occasione di vederli entrambi in scena in un unico progetto teatrale ci è ora stata data grazie al recente debutto dello spettacolo al Foce di Lugano con una storia che contiene quella giusta dose di monelleria che piace ai bambini. Mentre un raccontastorie si appresta a leggere le avventure di Lucrezia, giovane sognatrice che vuole afferrare la luna, un’improvvisa ventata fa volare dappertutto le pagine del libro, catapultando, o meglio, liberando la protagonista in carne ed ossa. Inizia così un avvincente percorso alla scoperta dei sogni di Lucrezia, dalla luna alle sirene, inseguita dal cantastorie che la rivuole rimettere al suo posto nel libro e da personaggi bizzarri conditi da curiosi imprevisti che si susseguono con la messa in campo di trovate scenografiche semplici e ingegnose. Il frutto della simpatica verve e passione dei due autori-attori.

Oltre alla genuina capacità degli interpreti, impegnati a tenere desta l’attenzione con una buona dose di ironia, gli stessi si sono dimostrati capaci di costruire una favola di facile presa. Con alcune particolarità che rende Fogli al vento uno spettacolo speciale, in cui alcuni messaggi sono proposti senza pedanteria: dalla ricerca del bello in tutte le cose al vedere le situazioni sotto altre angolazioni per scoprirne la diversità. Ma anche ritrovare l’allegria con una bella risata. Lo spettacolo nasconde ancora qualche «tempo morto» e qualche ingenuità che verranno presto risolti dalla pratica. Di sicuro, oltre agli adulti è piaciuto alla giovanissima platea, lasciando intravedere ulteriori potenzialità, come ad esempio la possibilità di essere visto nelle scuole.