Dove e quando
Faust, Zurigo, Opernhaus. Fino al 1. giugno 2018. Info: www.opernhaus.ch


La danza del bene e del male

Il Faust di Edward Clug in prima mondiale all’Opernhaus di Zurigo
/ 07.05.2018
di Marinella Polli

Proposti con grande successo già le scorse stagioni balletti su opere perfettamente composite nella loro struttura come Anna Karenina di Tolstoj, Leonce und Lena e Woyzeck di Büchner o Der Sandmann di E.T.A Hoffmann, il Teatro dell’Opera di Zurigo, per decisione del direttore del corpo di ballo Christian Spuck, ci riprova ora con un altro balletto ispirato a un’opera letteraria, nella fattispecie al Faust (Tragedia. Prima parte) di Goethe.

Archetipo universale, il mito di Faust continua a intrigare specialisti e lettori, mentre la trama, quando ridotta all’osso, è garanzia di grande impatto anche sul pubblico più vario. Nel Faust, Goethe indaga sul problema del bene e del male, focalizzando il grande dilemma fra l’intensità dei desideri degli uomini e la pochezza delle loro possibilità. E indaga attraverso una complessa personalità come quella di Faust che vende l’anima al diavolo in cambio della conoscenza assoluta e di una seconda giovinezza che gli consenta di vivere numerose esperienze positive e negative, ma sempre superlative. Mefistofele accetta di accompagnarlo attraverso tempo e spazio, onde sperimentare tutto ciò che l’umanità ha vissuto e creato nel corso dei tempi, pretendendo però la sua anima in cambio. Gretchen, sedotta da Faust, uccide il figlio che aspetta da lui, ma viene purificata dal sacrificio compiuto accettando la condanna degli uomini, e salvata dagli angeli.

E che gli angeli, ora chiari ora neri e simili a corvi, nel concetto fondamentale della drammaturgia del balletto abbiano parte altrettanto importante dell’eterno femminino che perdona, purifica e salva, lo si vede sin dall’aprirsi del sipario. Non è certo nuova l’idea di un balletto sul capolavoro goethiano, ma questo creato dal ballerino e coreografo rumeno Edward Clug (una prima mondiale) su musica dello sloveno Milko Lazar, è una sintesi molto originale e suggestiva, molto di più di quanto prometta la sinossi del programma di sala. Reinterpretando per vivide immagini la psicologia delle interrelazioni tra Faust, Mefistofele e Gretchen, a Clug riesce un raffinato amalgama di passione, dramma, ironia, umorismo e astrazione, lungo seducenti immagini coreografiche danzate da tutti con tecnica ferrea ed espressività, capacità di resistenza, coordinamento e immedesimazione eccezionali, come eccezionali sono le ambizioni e i percorsi di Faust.

I tre protagonisti, Jan Casier, sofisticato e acceso nel ruolo di Faust, William Moore, un Mephisto perfido e irresistibile, e Michelle Willems, una Gretchen donna-bambina, sono adeguatamente affiancati da artisti come Viktorina Kapitonova, Elena Vostrotina, Giulia Tonelly, Alexander Jones, Christopher Parker e da tutto l’ensemble del Ballett Zürich e dello Junior Ballett negli altri numerosi ruoli. Anche la musica di Milko Lazar crea un vigoroso tessuto per la storia emblematica di Faust ed è sempre in grado di potenziarne l’azione drammatica di certi momenti, e di sottolinearne peraltro la poesia di altri.

Resta ancora da dire della molto eloquente scenografia di Marko Japelj, dei bei costumi di Leo Kulas, del puntuale light design di Martin Gebhardt e del video design di Tieni Burkhalter. Inoltre dell’ottima esecuzione della Philharmonia Zürich diretta con slancio e precisione da Mikhail Agrest. Alla fine dello spettacolo, il folto pubblico della première ha salutato tutti i partecipanti con una lunghissima standing ovation.