Sono passati quasi trent’anni da quando un giovane Gino Buscaglia si affacciò sul palco del Cinema Forum di Bellinzona nei panni del bravo presentatore per aprire la prima edizione di quello che allora era definito «Film Festival Ragazzi Bellinzona», manifestazione voluta, tra gli altri, anche dal futuro sindaco della capitale Brenno Martignoni e che aveva quale direttore artistico Domenico Lucchini. Quasi trent’anni, per l’esattezza ventinove, e il «Buscaglione» è ancora lì, stavolta nei panni del presidente e in versione sempre più mefistotelica – adesso poi che barba e capelli si son fatti vieppiù canuti – a condurre per mano, col fido direttore artistico Giancarlo Zappoli, «Castellinaria».
Rassegna che nel frattempo è cresciuta, ha raggiunto la maggiore età ed ora si appresta a festeggiare l’importante traguardo del 30esimo, che cadrà nel 2017, anno in cui «il fratello maggiore» della kermesse bellinzonese compirà 70 anni tondi tondi. «Ma attenzione – spiega Buscaglia – quella che apriremo sabato 12 novembre non sarà un’edizione di transizione in vista dei festeggiamenti futuri. Anzi, ci sembra che quest’anno siamo riusciti ad allestire un cartellone di tutto rispetto».
Senza l’assillo di trovare anno dopo anno generosi sponsor, grazie ai contributi finalmente garantiti da Cantone e Confederazione, in effetti i responsabili di «Castellinaria» hanno potuto concentrarsi su titoli, registi, attori e ricorrenze: i cento anni dalla nascita di Luigi Comencini, ad esempio. Famoso per il suo interesse costante all’infanzia e ai bambini in generale (memorabile la sua versione di Pinocchio, con Nino Manfredi nel ruolo di Mastro Geppetto), Comencini nel 1947 è stato pure tra i fondatori, con Antonio Lattuada, della Cineteca italiana. Proprio da questa importante istituzione approderà all’Espocentro la mostra fotografica Liberi tutti, immagini del regista colto in modo inedito, quanto mai energico e vivo, attorniato dai bambini divenuti suoi attori.
Mamma svizzero-tedesca, Comencini fu chiamato nel 1952 da una casa di produzione zurighese per dirigere la prima versione cinematografica del fortunato romanzo di Johanna Spyri Heidi, che sarà ri/proposta domenica 13 alle 16.30. Proporre ai ragazzi di oggi una pellicola in bianco e nero girata oltre mezzo secolo fa? «Certo – risponde sicuro Zappoli – anche per fugare un equivoco: non sono i ragazzi a rifiutare questi film, siamo noi che abbiamo timore di proporglieli». Detto di Comencini, val la pena di soffermarci sugli altri grandi nomi attesi a Bellinzona. Spicca l’ultimo titolo di Steven Spielberg, GGG, il Grande Gigante Gentile, tratto dall’omonimo romanzo di Rohal Dahl, di cui – altra ricorrenza – si ricorda quest’anno il 100mo della nascita, avvenuta in Galles da genitori di origine danesi.
È la storia di Sophie, bambina che vive in un orfanotrofio di Londra e che viene rapita da un gigante che la porta nel suo mondo, popolato di altri giganti però non gentili come lui, anzi…
Altro nome di prestigio nel cartellone di «Castellinaria» quello di Werner Herzog, già profeta del «Nuovo cinema tedesco» negli anni 70 del secolo scorso e che addirittura scenderà in competizione col suo nuovo film verità (guai a chiamarlo semplicemente «documentario»), Lo and Behold-Internet: il futuro è oggi, inchiesta su passato, presente e futuro della rete, una delle grandi rivoluzioni che l’umanità sta vivendo senza rendersi completamente conto delle insidie (cyber bullismo, dipendenza da connessione, tanto per dirne due) insite in questo incredibile strumento tecnico.
Atteso il ritorno, dopo l’inatteso quanto meritato exploit del 2013 colto con Vado a scuola, del regista francese Pascal Plisson, il quale stavolta è andato a Cuba, in India, in Uganda e in Mongolia per incontrare ragazzi meno fortunati dei nostri ma fortemente determinati a rivendicare uno dei diritti fondamentali per l’infanzia: quello all’istruzione. L’amore tra una ragazza serba e un coetaneo croato è invece trattato dal 41enne Dalibor Matanic in Sole alto, premiato al Festival di Cannes lo scorso anno e di cui si dice un gran bene. Degni di nota, infine, altri due titoli italiani: Fai bei sogni di Marco Bellocchio (tratto dall’omonimo bestseller di Massimo Gramellini) e Un bacio, del regista-scrittore Ivan Cotroneo, il quale sarà a Bellinzona a presentare il suo lavoro.