Investire nella buona musica

Festival - Blues a Bellinzona, jazz ad Ascona e giovani band emergenti a Monte Carasso: ecco una breve mappa dei principali avvenimenti previsti per i prossimi finesettimana
/ 17.06.2019
di Alessandro Zanoli

Come tutti sanno, il mese di giugno nel nostro cantone è quello che registra un aumento esponenziale del PIM (Prodotto Interno Musicale). Qui di seguito, quindi, elenchiamo alcuni degli asset che contribuiscono al fenomeno, sperando che possiate anche voi approfittare dell’ondata rialzista e mettere a frutto i vostri interessi.

Bellinzona Blues Sessions
Dal 19 al 22 giugno


Il corso del blues sul mercato americano sta da tempo segnando una tendenza «bull» veramente degna di nota. In varie regioni degli States si sta registrando una diffusa corsa a questo bene rifugio che, è innegabile, ha offerto un enorme contributo all’economia musicale nazionale USA. Il fenomeno è del resto seguito con grande attenzione anche alle nostre latitudini. E il festival bellinzonese, una pietra miliare tra i fondi di investimento culturali ticinesi, approfitta oltretutto di una storica, sorprendente, sensibilità locale a questo genere musicale. Se le azioni del blues vanno molto bene a Bellinzona si deve naturalmente al fondamentale lavoro di sensibilizzazione compiuto per decenni da Piazza Blues, che ha portato in Ticino alcuni dei più importanti operatori del settore a livello planetario (ricordarli qui è persino superfluo). Il patrimonio di competenze accumulate in quegli anni ha prodotto un know-how organizzativo e artistico del tutto invidiabile, di livello internazionale.

Le Blues Sessions bellinzonesi, quindi, sono un bene rifugio su cui vale senz’altro la pena di puntare, ben coscienti del fatto che forniscono ai loro estimatori un ricco portafoglio di proposte. Nell’arco di quattro giorni la capitale si animerà, e offrirà vari spunti di interesse. Saranno naturalmente centrali quelli previsti sul Palco principale di Piazza Governo, tra cui spicca (forse anche per la particolare sensibilità «di genere» che caratterizza l’attuale congiuntura) la figura della blues-girl Ana Popovic (sul palco venerdì 21 a mezzanotte). Ma tutti gli operatori musicali invitati alle Blues Sessions possiedono naturalmente una loro spiccata particolarità: va dato atto agli organizzatori di aver composto un listino davvero ben assortito, suggerendo percorsi di investimento musicale anche poco ortodossi (da non perdere la joint-venture afro-statunitense di sabato sera alle 20.30 «Griot Blues-From Mali to Mississippi»), ma puntando poi senza alcuna riserva su alcuni valori istituzionali tra i più solidi e affidabili, come Sugar Ray & The Bluetones (venerdì alle 22.15), Kenny Blues Boss Wayne (sabato alle 22.15) e Robert Randolph & The Family Band (la stessa sera a mezzanotte). Data l’assoluta solidità degli asset offerti è riduttivo stilarne qui un elenco dettagliato: più semplice e operativo invece indicare il sito web ufficiale www.bellinzonablues.ch, punto di riferimento d’obbligo per gli investitori.

JazzAscona Swiss Jazz Award
23 giugno

Un indicatore molto autorevole delle tendenze in atto sul mercato musicale è lo SJA. Altrettanto solido quanto lo SMI, sicuramente più divertente di NASDAQ e Dow Jones messi insieme, lo Swiss Jazz Award ci informa annualmente sullo stato di salute dello swing a livello nazionale. La sua affidabilità è molto alta e verificata nel tempo: ormai dal 2007 raccoglie la valutazione di alcuni esperti e (fatto molto raro) la affianca a un sondaggio compiuto tra gli ascoltatori di Radio Swiss Jazz, opinion leader nel settore specifico. Per la sua edizione 2019 lo SJA mette in rilievo (di nuovo esercitando una lodevole scelta «di genere») la figura di una imprenditrice melodica dalla carriera straordinaria.

Negli anni 60 del secolo scorso succedeva con una certa frequenza che artisti neroamericani attivi in campo jazz scegliessero di trasferirsi in Europa per continuarvi la loro attività professionale. In quel periodo anche Othella Dallas, cantante, ballerina e showgirl nata a Memphis nel 1925, varcò l’oceano, decidendo di fissare la sua dimora proprio in Svizzera.

Qui ha fondato tra l’altro una sua specifica attività di insegnamento, continuando nel frattempo ad esibirsi e a passare la propria esperienza a varie schiere di giovani musicisti elvetici. Insomma, nel patrimonio nazionale dello swing rossocrociato, una parte del capitale accumulato si deve senza dubbio all’iniziativa di questa incredibile artista. Il premio che le sarà consegnato il 23 giugno è quindi più che meritato e soprattutto va celebrato con una folta partecipazione di pubblico.

Per il resto la cerimonia si inserisce all’interno di uno dei principali motori economico-culturali ticinesi, il festival JazzAscona. In programma dal 20 al 29 giugno, è il Fort Knox della tradizione jazz, o, se preferite, la sua BNS: sempre attento all’evoluzione dei mercati, il suo profilo di operatore è anticiclico e oculatissimo. Tutte le info su www.jazzascona.ch.

Open Air Monte Carasso
Dal 27 al 29 giugno

Il futuro dell’economia musicale ticinese è senza dubbio nelle mani delle Start-Up. Senza le nuove idee, senza gli entusiasmi di chi si affaccia sul mercato con la voglia di segnare nuovi percorsi, il PIM ticinese sarebbe destinato ad indebolirsi. A Monte Carasso, in particolare, un intraprendente gruppo di giovani investitori si sta impegnando da vari anni per mantenere attiva una delle più brillanti iniziative cultural-manageriali. Si tratta di un piccolo ma seguitissimo festival in cui ogni anno gli organizzatori fanno convergere le energie sonore di giovani talenti locali, affiancandole a quelle di alcuni artisti più importanti, provenienti dal più ampio bacino musicale italo-elvetico-europeo.

Un vero progetto glocalista, quindi, la cui strategia d’investimento si è rivelata da tempo come molto apprezzata dal pubblico. Curioso notare come anche quest’anno alcuni dei musicisti invitati (come Julie Meletta o i Make Plain) abbiano iniziato la loro carriera nell’ambito di Palco ai giovani, un altro incubatore di talenti attivo fino allo scorso anno sulla piazza luganese. Purtroppo quest’ultimo è ormai scomparso, ma la sua efficacia si dimostra a distanza di tempo.Per il resto, il progetto di Monte Carasso continua a evolvere e a cercare nuovi sbocchi.

Tra le novità di quest’anno una massiccia campagna di presenza sui canali audio digitali. Assecondando l’onda che sta modificando le abitudini dei consumatori, gli organizzatori hanno predisposto una playlist specifica su Spotify, in cui è possibile ascoltare brani dei vari gruppi coinvolti nelle serate live degli scorsi anni.

Il dinamismo dei giovani organizzatori si esprime a vari livelli di intervento. Non va trascurato in particolare quello centrato sull’offerta della ristorazione, fattore fondamentale per il successo economico di questo tipo di iniziative. L’Open Air di Monte Carasso è conosciuto anche per la sua ricca offerta di street-food. Buona musica e buona gastronomia sono ingredienti essenziali per il successo estivo.
Info: www.openairmontecarasso.ch.