Film, conferenze, incontri, proiezioni speciali, ma anche momenti di relax davanti a una bibita fresca o ascoltando un concerto. Tutto questo, e altro ancora, contraddistingue il Festival del film di Locarno. Il momento cinematografico, ma non solo, più importante della Svizzera, che si tiene dal 7 al 17 agosto a Locarno. Quest’anno soffiamo su 72 candeline (le stesse di Cannes) ed è la prima edizione per la nuova direttrice Lili Hinstin. Parigina, arrivata sul Verbano dall’esperienza di direttrice all’Entrevues Belfort International Festival per portare una ventata d’aria nuova dopo la gestione di Carlo Chatrian.
Un’edizione che si preannuncia molto interessante. Sia per i cinefili sia per il grande pubblico. E a mettere insieme i gusti di questi due «popoli» ci sono proiezioni immancabili. A cominciare dall’evento che sicuramente attirerà un grande numero di persone in Piazza Grande: il nuovo film di Quentin Tarantino: Once Upon a Time… in Hollywood. Già passato a Cannes, non ancora arrivato nei nostri cinema, sarà proiettato sabato 10 agosto alle ore 21.30 sul maxischermo. L’attesa per quest’opera – che vede insieme, per la prima volta, Brad Pitt, Al Pacino, Leonardo DiCaprio, e Margot Robbie – è davvero molta.
Così come lo stesso giorno, ma la mattina dalle ore 10.30 allo Spazio cinema (vicino al Fevi), si terrà la conferenza di una stella hollywoodiana di prim’ordine: Hilary Swank. L’attrice – duplice premio Oscar per Boys Don’t Cry e Million Dollar Baby – sarà intervistata da Mike Goodridge in un momento di sicuro interesse. La stessa attrice riceverà il Leopard Club Award venerdì sera in Piazza Grande, prima della proiezione di 7500, un film drammatico tedesco su un dirottamento aereo. Tra i personaggi hollywoodiani attesi, anche quel John Waters – già membro di giuria nel 1994 a Locarno – che riceverà il Pardo alla carriera venerdì 16. Chi vorrà vedere da vicino uno dei registi indipendenti più acclamati (autore di Cry Baby e Hairspray) potrà farlo sabato 17 agosto, alle 13.30, sempre allo Spazio Cinema.
Ma da Cannes non è arrivato solo il film di Tarantino. Altre produzioni di spessore presentate sulla Costa Azzurra arricchiscono il programma locarnese. A cominciare dal vincitore della Palma d’oro: il bellissimo coreano Parasite che sarà proiettato a La Sala domenica 11 agosto alle ore 19. Sempre in relazione a questa pellicola sarà molto interessante assistere a un’altra conversazione martedì 13 agosto con Song Kang-ho (il quale la sera di lunedì 12 riceverà l’Excellence Award) e Bong Joon-ho (rispettivamente attore e regista), moderati dall’ex direttore del festival Olivier Père.
Dalla Croisette sono giunte, inoltre, altre due pellicole che risveglieranno l’interesse di un vasto pubblico. La prima incuriosirà sicuramente gli appassionati del pallone e sarà proiettata in Piazza Grande giovedì 15 agosto: è infatti il documentario intitolato Diego Maradona, di Asif Kapadia, sul periodo napoletano del pibe de oro. Sette anni di trionfi ed eccessi di uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi. La seconda è pensata anche per i più piccoli ed è un film d’animazione italiano: La famosa invasione degli orsi in Sicilia di Lorenzo Mattotti, che sarà presentato prima dell’inizio della rassegna (la sera del 4 agosto).
Un’edizione che si prospetta anche molto svizzera. Diverse le personalità del cinema nazionale presenti, ma c’è un figura assente che farà sentire la propria, imponente, presenza: Freddy Buache, fondatore della Cineteca svizzera e già direttore della rassegna tra il 1967 al 1970. Per lui ci sarà un ricordo durante ognuna delle trecento e oltre proiezioni e in particolare durante la Lettre à Freddy Buache, cortometraggio di Jean-Luc Godard, presentato in Piazza Grande la notte dell’apertura, il 7 agosto. Restando sempre tra le personalità che hanno fatto grande il cinema nazionale è doveroso segnalare il premio alla carriera a Fredi M. Murer, l’ultimo vincitore elvetico del Pardo d’oro con Höhenfeuer, nel 1985. Venerdì 16, alle ore 13.30, il regista svizzero terrà una conversazione allo Spazio cinema. Mentre la sera precedente sarà omaggiato del Pardo.
Un altro importante omaggio di Locarno è quello postumo a Bruno Ganz, per cui sarà presente Petros Markaris, sceneggiatore del film Mia aioniótita kai mia mera (Eternity and A Day, 1998) che si confronterà anche con il pubblico mercoledì 14 alle ore 13.30, allo Spazio Cinema. E un riconoscimento andrà al nostro Cantone con il nuovo Premio Cinema Ticino che sarà conferito al regista Fulvio Bernasconi del quale verrà presentato il film Fuori dalle corde (giovedì 15, ore 16, al Teatro Kursaal). Tra le produzioni nostrane attese c’è il nuovo film di Klaudia Reynicke: Love Me Tender (venerdì 9 alle ore 11 al Palacinema), in corsa nella sezione Cineasti del presente, che speriamo sia più convincente del precedente Il Nido. Così come attendiamo con curiosità il corto del giovane ticinese Enea Zucchetti (L’azzurro del cielo, martedì 13 dalle ore 14, a La Sala), dopo l’incomprensibile e ripetuta presenza di Tommaso Donati nelle scorse edizioni.
Ci sarà anche l’occasione per poter vedere Cronofobia di Francesco Rizzi (al Fevi l’8 agosto alle ore 11). Per chi ai film preferisce bere un buon drink, assaporare un cibo etnico o ascoltare una band dal vivo anche quest’anno non mancheranno le occasioni per ritrovarsi alla Rotonda, oppure al Locarno Garden che si sposta al Castello Visconteo, illuminato di luce nuova, pensata e curata dall’artista losannese Maya Rochat. Ma anche altri locali storici animeranno le serate locarnesi come il Paravento e i vari bar sparsi per la città.
Insomma, un’edizione che si preannuncia molto stuzzicante. E non abbiamo neppure accennato al concorso principale, che vede 17 film in programma tra registi acclamati dai cinefili ed esordienti promettenti.