In un mondo in cui si vede diversamente

Lo scrittore tedesco Andreas Pflüger racconta il suo Nero Assoluto
/ 30.10.2017
di Blanche Greco

«Un buon romanzo nasce dall’abilità di “mettere sulla carta” il film che hai in mente. Di mestiere faccio lo sceneggiatore: mi pagano per creare nella mia testa dei film che qualcun altro realizzerà. Questa volta col mio libro, ho fatto tutto io». E ne è uscito un successo editoriale che sta portando Andreas Pflüger, l’autore di Nero Assoluto, bestseller in Germania appena distribuito in Italia da Emons Edizioni, sino ad Hollywood. Infatti, quando lo abbiamo intervistato a Roma, Pflüger, ospite del Festival delle Letterature (e di KRIMI – Festival del Giallo Tedesco organizzato al cinema Nuovo Sacher di Nanni Moretti), stava valutando varie proposte per la trasposizione cinematografica del suo libro, in uscita a fine novembre in Inghilterra e all’inizio del 2018 negli USA, dove gli Studio si sono già fatti avanti.


Tutto merito del film che aveva in mente: una protagonista cieca, che, come un antico samurai, segue le leggi del Bushidō, per non temere la morte e uccidere colui che l’ha accecata e che ora la cerca con ferocia per finirla. La giovane detective Jenny Aaron è al centro di una trama barocca che sembra uscita da un antico «manga» e che invece è ambientata al giorno d’oggi tra Barcellona, Berlino, Mosca e altre cento città in cui prospera la criminalità internazionale. Una vicenda che si svolge in trentadue ore, una scarica di adrenalina pura: «Sono un appassionato di armi e di arti marziali». – ci ha confessato Andreas Pflüger – «amo quei film in cui mi sento sopraffatto dalla rapidità dei movimenti dei protagonisti e dalla scia di emozioni che sprizzano da un incontro, e ho voluto mettere queste sensazioni in una storia dove le arti marziali fanno parte dell’azione che sembra non fermarsi mai e trascina il lettore, senza che possa riprendere fiato, verso il finale».

Pflüger, sessant’anni, uno degli sceneggiatori più richiesti del cinema tedesco, che ha lavorato con Volker Schlöndorff (Il nono giorno, Strajk – Die Heldin von Danzig), ed è l’autore di molti episodi della nota serie televisiva cult Tatort; per scrivere Nero Assoluto, si è impegnato in una lunga e complicata ricerca per rendere reale Jenny Aaron e autentica la sua cecità: «Prima d’iniziare a scrivere ho letto molti libri; incontrato medici e psichiatri; esperti dei vari tipi di cecità; “mobility coaches”, persone che insegnano ai non vedenti come sfruttare gli altri sensi per muoversi e camminare in sicurezza; o anche piccoli trucchi che li aiutino a “vedere gli ostacoli”, ma tutto questo sarebbe stato insufficiente senza le lunghe chiacchierate con persone non vedenti. Da loro ho appreso emozioni, stati d’animo, paure e fantasie , e così ho potuto raccontare la storia dal punto di vista di Jenny, che non vede il mondo come noi, e per la quale ho dovuto elaborare una “descrizione del mondo”, per me completamente nuova. È stato un lungo viaggio in un “paese sconosciuto” e affascinante, scrivere il libro è stato indubbiamente più veloce», ci ha raccontato ridendo Andres Pflüger prima di una delle sue affollate presentazioni, «ma ne è valsa la pena, i miei lettori non vedenti sono moltissimi. A una conferenza una signora, cieca dalla nascita, mi ha fatto un grande complimento dicendomi di aver pensato che quel libro fosse stato scritto per lei, perché non c’erano descrizioni di paesaggi, di persone, o di appartamenti, bensì un altro modo di “vedere”, facile da capire per lei, poiché era simile al suo».

Jenny Aaron ha ancora memoria dei luoghi e delle persone che ha conosciuto in passato, immagini che però a poco a poco sbiadiscono nella sua mente, sostituite da suoni, odori, riflessioni, che fanno parte della sua vita attuale e le permettono di condurre un’esistenza quasi normale, senza sentirsi «una vittima». Adesso non porta più scarpe basse, ha sostituito le ballerine con scarpe dai tacchi a stiletto, che grazie al loro rumore secco e all’eco che creano a ogni passo, le segnalano gli ostacoli e le persone sul suo cammino. Quante cose possono trapelare dalla voce di una persona? Jenny ha imparato ad ascoltare i suoi interlocutori, a concentrarsi su toni, inflessioni, esitazioni, sulle sfumature che fanno la differenza tra la menzogna e la verità, l’amore vero e l’illusione, la vita e la morte. Come ci svela Andreas Pflüger: «È una storia che parla di sensi di colpa, di vergogna, di amore e di amicizia, e avrebbe potuto anche essere una commedia sentimentale, o un romanzo storico, invece è un thriller, ma il genere è stata una scelta casuale, anche se è il primo che io abbia mai scritto e forse ciò lo rende speciale».

La scrittura di Pflüger, è intrisa d’immagini cinematografiche che ne evocano altre, arricchendo ogni scena e ogni azione. Diventiamo così complici dell’autore nella creazione di un universo che noi stessi abitiamo, grazie ai tanti film e alle serie poliziesche della nostra vita. «È ciò che chiamo “cinema mentale”, un immaginario sterminato e condiviso, per cui basta creare un’atmosfera che questa si popola di elementi diversi, a seconda di chi legge. Meraviglioso! Invece quando scrivi le scene d’azione, devi temere la sapienza di chi ti legge e devi studiare a lungo la sequenza dei movimenti dei tuoi protagonisti», ci spiega Andreas Pflüger, spettatore assiduo di saggi di ginnastica, di incontri di boxe, o di kick-boxing. «Descrivere una scena di lotta, dove i due contendenti alternano l’uso delle armi a quello delle arti marziali, richiede delle conoscenze specifiche, anche in medicina e anatomia, perché il lettore deve capire cosa sta succedendo, quale colpo è possibile ed efficace e perché, e quale non lo è. Ma la cosa più complicata di una scena d’azione, riguarda la velocità: chi è coinvolto in prima persona, ha la percezione che ciò che accade si stia svolgendo a rallentatore; chi guarda ha invece l’impressione che tutto sia successo in un attimo. Saper raccontare entrambe queste percezioni, e far sentire il lettore protagonista e spettatore insieme della scena d’azione, è la vera scommessa di un romanzo come questo». Scommessa vinta. Jenny Aaron sarà al centro di una trilogia e il secondo libro è già pronto.