Nella valigia musicale
1. La divisa dei Piccoli cantori della Turrita – A sette anni sono entrata nel coro dei Piccoli cantori della Turrita – diretto da Eros Beltraminelli – dove per quindici anni ho vissuto esperienze uniche e indimenticabili. L’attività corale iniziata sin da bambini costituisce una base educativa fondamentale non solo per gli aspetti artistici: con essa si forma infatti l’intera personalità e si allenano le prime relazioni sociali.
2. V libro dei madrigali di Claudio Monteverdi – La scintilla che ha acceso il mio già crescente interesse per la musica antica è scattata durante una lezione di musica al Liceo di Bellinzona, quando l’allora docente – Anna Ciocca-Rossi – aveva proposto l’ascolto di brani tratti dal V libro dei madrigali del «Divino Claudio». Uno stimolo e un motivo d’ispirazione così seducenti che non ho più potuto farne a meno.
3. Schola Cantorum Basiliensis – Per ogni appassionata di musica antica la Schola Cantorum Basiliensis rappresenta un grande sogno, e il mio si è avverato quando gli studi universitari già avviati. Nella storica istituzione basilese ho vissuto un percorso accademico e artistico davvero intenso, grazie a professori di alta levatura culturale che hanno saputo coinvolgere noi studenti – provenienti da ogni parte del mondo – ad addentrarci nel repertorio antico, studiandone le fonti manoscritte e suonando insieme più opere possibili.
4. Biglietto aereo per la Cina – Nel 2007 con l’Ensemble Perlaro siamo stati invitati a esibirci in Cina, in vari contesti e anche all’ambasciata svizzera con l’allora ambasciatore Martinelli. Un’autentica avventura, quella di portare il nostro repertorio antico in una cultura così diversa dalla nostra: già solo spiegare le esigenze acustiche di un piccolo gruppo è stato arduo rispetto alle loro grandi sale, in cui peraltro abbiamo dovuto esibirci amplificati. Oltre a cantare brani del repertorio di musica antica e della tradizione popolare ticinese abbiamo interpretato – a grande richiesta – la famosa canzone cinese MoLiHua, raccogliendo un entusiasmo e un sincero interesse oltre ogni attesa.
5. «Con voce quasi humana» – «Con voce quasi humana» è il titolo della seconda produzione discografica del mio ensemble Perlaro, da poco pubblicata dalla casa discografica Raumklang. La realizzazione di questa produzione è stata stimolata dall’organizzatrice del Festival Montalbâne in Germania che, per l’edizione del 2014 dedicata alla musica medievale italiana, desiderava un programma di brani trecenteschi, interpretati esclusivamente da cantanti. Un obiettivo filologico audace che abbiamo perseguito con l’intento di ridare ai brani l’essenziale purezza della vocalità, seppure questo repertorio normalmente lo si esegue con il sostegno di strumenti.