I supereroi non sono più quelli di un tempo

Dal fumetto di Garth Ennis una serie su Amazon
/ 20.01.2020
di Fabrizio Coli

La ragazza guarda teneramente il ragazzo. Si sorridono, le mani dell’una in quelle dell’altro. Poi lei esplode, si vaporizza in una pioggia di sangue e frammenti microscopici di carne e di ossa. Il supereroe che le è passato attraverso alla velocità di un treno merci supersonico, si ferma un secondo per bofonchiare uno «scusa» e riprende la sua corsa. Il ragazzo rimane lì. Le sue mani stringono ancora quelle dell’amata, l’unica cosa che rimane di lei.

Dimenticate la simpatia dell’Uomo Ragno o i principi morali di Superman. I supereroi di The Boys sono tutta un’altra storia e sotto la loro perfetta immagine pubblica nascondono perversioni e comportamenti inenarrabili. Creata da Eric Kripke (Supernatural), Seth Rogen ed Evan Goldberg, la serie ha da poco debuttato sulla piattaforma Amazon Prime Video e a luglio è attesa la seconda stagione.

Già dai tempi di Watchmen e de Il ritorno del cavaliere oscuro, i supereroi non sono più quelli di una volta. Le graphic novel di Alan Moore e Frank Miller ne hanno ristrutturato il DNA, rendendoli ombrosi e ambigui. Ma con The Boys si va oltre. Anche qui si parte da una graphic novel, opera nel 2006 dell’incendiario Garth Ennis (Preacher) e di Darick Robertson. Politicamente scorretta, violenta e spettacolare, intrisa di abrasivo umorismo nero, la serie è acutissima nell’aggiornare il fumetto di una quindicina d’anni facendone lo specchio di una società dove i fatti e la verità sono filtrati dai social e manipolati da un marketing spietato che fa di ogni cosa un prodotto.

Vale anche per «i Sette», i supereroi più famosi del pianeta, galline dalle uova d’oro per la Voughn International che ne gestisce il marchio, l’immagine e la comunicazione. Hanno nomi come Patriota, A-Train, Abisso, Black Noir o Queen Maeve questi esseri dai poteri straordinari acclamati dalle folle come rockstar. Ma il raffazzonato gruppetto di outsider capitanato dall’agente CIA Billy Butcher, che ha un motivo più che personale per avercela con i super, non la vede così e vuole smascherarli e punirli.

Sono «i ragazzi» del titolo e Hughie, il giovane sotto shock dell’incidente che col botto apre la serie, vi viene subito arruolato. Karl Urban e Jack Quaid, figlio di Meg Ryan e Dennis Quaid, sono perfetti nei loro ruoli. Antony Starr dà al suo Patriota l’aspetto sinistro di un Superman deviato mentre Elisabeth Shue ed Erin Moriarty brillano in due personaggi femminili antitetici: la spregiudicata PR Madelyn e Starlight, innocente e ingenua super di campagna, chiamata nei Sette dopo un casting nazionale. Scoprirà subito il marciume nascosto dietro la loro sfavillante facciata.