Dove e quando
The Medium di Gian carlo Menotti, Berna, Stadttheater, fino al 25 febbraio 2018. www.konzerttheaterbern.ch

Claude Eichenberger (Madame Flora) (Foto Philipp Zinniker)


Esperienze paranormali

L’opera da camera The Medium di Gian Carlo Melotti – in cartellone allo Stadttheater di Berna fino a fine mese – propone un’affascinante riflessione sul pericoloso fascino della magia
/ 19.02.2018
di Marinella Polli

Toby, lo zingaro trovatello muto, e Monica si divertono insieme quando la madre di questa, la sensitiva Madame Flora detta Baba, ordina loro di prepararsi per la consueta seduta spiritica. Sono infatti sempre i due giovani ad agire dietro le quinte, mentre lei finge di cadere in trance e di evocare gli spiriti. Entrano i clienti, dapprima i Gobineau, che hanno perso in un tragico infortunio il figlioletto, e Mrs. Nolan la cui figlia adolescente è morta tempo addietro. Mentre durante la seduta si sentono le voci degli scomparsi rivolgersi ai genitori in preda a intensa emozione, Baba ha improvvisamente la sensazione di una mano che le tocca la gola, ne è sconvolta e decide di interrompere la seduta.

Ormai ubriaca, chiede a Toby se sia stato lui a toccarla, dapprima fingendo calma e gentilezza, poi minacciandolo e picchiandolo. In seguito, sempre più angosciata e agitata, finisce addirittura per restituire i soldi e confessare i suoi imbrogli ai clienti, i quali però inesorabilmente rifiutano di credere all’amara realtà. Continuando a bere, a delirare e ad invocare Dio e la Vergine, Baba accusa di nuovo Toby e spara al ragazzo che spaventato si era nascosto dietro la tenda. Lo uccide, con grande disperazione di Monica accorsa agli spari.

Questa la trama scottante di The Medium, opera da camera in due atti di Gian Carlo Menotti, su libretto del compositore in lingua inglese: una coinvolgente riflessione sul fascino pericoloso di magia e paranormale esercitato sull’uomo lungo i secoli e in ogni classe sociale. Pare che Menotti abbia scelto l’argomento dell’opera nel 1936, dopo aver assistito a una seduta spiritica che lo aveva alquanto colpito. Un’esperienza che dieci anni dopo, grazie a una commissione della Columbia University di New York, avrebbe appunto fissato in The Medium.

Successivamente avrebbe ampliato la composizione in una versione presentata l’anno dopo a Broadway, cui fecero seguito un adattamento cinematografico nel 1951, e numerose rappresentazioni in tutti i teatri del mondo.

The Medium è dal 2 febbraio in cartellone allo Stadttheater di Berna, senza orchestra ma con un vigoroso e quanto mai efficace accompagnamento pianistico che rende del tutto merito alla scrittura orchestrale rovente, oppressiva ma comunque di dimensioni cameristiche e, peraltro, come soleva dire Menotti, dal «valore determinante, e non di solo commento».

Agevolmente ravvisabile, in quest’opera, il linguaggio musicale largamente debitore della tradizione verista, con qualche risonanza popolare come in O Black Swan, quasi una ninna-nanna slava, e passaggi spesso declamati dalla protagonista. Calorosissimi gli applausi del pubblico presenti alla première nella Mansarde del teatro, all’indirizzo di Claude Eichenberger, bravissima scenicamente e vocalmente nell’ingrato ruolo in titolo, di Elissa Huber, convincente in quello di Monica, di Davidson Farias, sensibile nella parte muta di Toby, di Lilian Farahani in quella di Mrs. Gobineau, di Carl Rumstadt nei panni di Mr. Gobineau e di Boriana Angelova in quelli di Mrs. Nolan.

Inoltre per la pianista Anne Hinrichsen, cui è affidata la direzione musicale, e per il regista Alexander Kreuselberg che propone un allestimento misurato ma eloquente (scenografia di Kim Zumstein, costumi di Maya Dester). Le repliche si protrarranno solo sino al 25 febbraio.