Divertirsi con il dialetto e Flavio Sala

Una commedia gustosa in tempi assai incerti
/ 09.03.2020
di Giorgio Thoeni

L’asso nella manica della commedia dialettale consiste nella sua straordinaria valenza popolare grazie a una drammaturgia semplice e immediata come l’uso del vernacolo, dunque di chiara lettura grazie a meccanismi di complicità rassicuranti (spesso prevedibili) accanto a un uso dello spazio teatrale e della macchineria scenica non sofisticati: tutti ingredienti che costituiscono la chiave di un successo che vuole lasciare spazio al divertimento puro. A ciò occorre assolutamente aggiungere la bravura e la simpatia degli interpreti, senza dubbio un dato imprescindibile e fra i più determinanti.

In questo senso la sa lunga La Compagnia Teatrale Flavio Sala che ha aggiunto un nuovo tassello al suo palmares con il debutto al Teatro Sociale di Bellinzona di Se la va la gh’a i röd, commedia scritta da Gionas Caldelari e diretta dallo stesso Flavio Sala, protagonista principale.

Lo zampino del poliedrico attore ticinese si rivela determinante sin dall’inizio, con il sipario che si apre per richiudersi poco dopo su una scena che si rivelerà centrale nella trama. Un moderno trailer, un appetitoso ammiccamento che anticipa senza svelare. La commedia si propone come sequel di Un altro bel garbüi, ambientato nell’officina del garage Pistoni (scenografia di Mario Del Don) con gli stessi personaggi che hanno ormai conquistato la simpatia del pubblico. Dai meccanici scansafatiche Nando, Federer e Lac à Poche alla vulcanica e avvenente Toyota, dalla coppia di proprietari Stella e Orazio ai personaggi che fanno da contorno a una vicenda dai risvolti farseschi e concepiti come un giallo fatto in casa. La storia fra Nando e Toyota sta per trasformarsi in una cosa seria e l’impenitente tombeur de femmes intravede all’orizzonte la fine di un eterno scapolone. In questa prospettiva si insinua un’indagine poliziesca a caccia di un misterioso spacciatore e finto autista a cui si aggiunge la sparizione del proprietario del garage alla vigilia di una viaggio ai Caraibi con l’esuberante moglie.

Quando tutto sembra volgere al peggio… insomma, ancora una volta la tavola della commedia è imbandita a dovere per liberare la fantasia a dialoghi, battute, situazioni divertenti e spesso esilaranti verso un lieto fine, dove vince la forza comunicativa del dialetto e l’intesa fra gli interpreti premiate da numerosi applausi a scena aperta. Un insieme di elementi positivi a cominciare da Flavio Sala in perfetta simbiosi con collaudati partner come John Rottoli, Moreno Bertazzi e la spumeggiante Rosy Nervi-tacco12, i veterani Leonia Rezzonico, Mileti Udabotti, Orio Valsangiacomo con Beppe Franscella, Gian Paolo Caligari ed Enea Fonti. Lunghi applausi per uno spettacolo che, nonostante i tempi cupi, regala un paio d’ore di sano passatempo.