Al Cortile un’audace sfida teatrale

Emanuele Santoro propone Thomas Bernhard
/ 12.03.2018
di Giorgio Thoeni

Coraggioso e temerario, come è nella sua natura, Emanuele Santoro si è cimentato con Il riformatore del mondo, fra i testi più emblematici di Thomas Bernhard. Il gigante austriaco della letteratura europea del Novecento scrisse questo testo nel 1979 per Bernhard Minetti, prestigioso interprete tedesco del secondo dopoguerra e suo attore feticcio. Il riformatore è un testo creato per il teatro, ma soprattutto per un’attorialità destinata a innumerevoli giochi espressivi. Per entrare nei panni del protagonista del «quasi» monologo, oltre al physique du rôle, è infatti indispensabile impadronirsi di uno spiccato tratto bipolare per poter passare in un nanosecondo dall’euforia alla rabbia, dalla tenerezza al cinismo, dal piacere alla sofferenza. Perché il carattere misantropo e schizofrenico del protagonista non concede spazio all’umanità ignorante che rimane a bocca aperta per qualunque citazione.

Immobile sulla sua poltroncina, come un malato immaginario o come un Hamm beckettiano, il riformatore attende di ricevere una laurea honoris causa per un suo saggio filosofico, che nessuno evidentemente ha letto, che prevede la fine del genere umano come unico rimedio alla sua scelleratezza. In balìa dei suoi deliri, lo studioso costruisce il suo finale di partita accanto a una silenziosa compagna-schiava, una sorta di succube Clov, inerme preda delle sue maniacalità dove il tratto ossessivo della cifra stilistica di Bernhard appare continuamente nelle parole del personaggio: dai ricordi di una fallimentare conferenza, ai fantasmi filosofici di Pascal, Montaigne, Voltaire e Schopenhauer, alla sua costante lotta contro il mondo.

Emanuele Santoro, regista scenografo e interprete, affiancato da Valentina Barri, affronta l’adattamento con ammirevole tenuta ma in un’impari sfida dai toni innaturali: ombre stranianti e grottesche sull’interpretazione della vecchiaia inferma e schizofrenica del personaggio. Lavagne appese sono il fondale per citazioni in gesso per una scena nuda in preda a egocentrico delirio.