Csf (Come si fa)

(Jackson)

Vediamo come si fa un piatto che ho inventato da poco e che farò a Natale: il risotto al vitello tonnato.

Gli ingredienti sono per 6 persone. Mettete in freezer per 20’ o poco più 150 g di codino di vitello perché si indurisca, poi con un po’ di pazienza tagliatelo prima a fettine sottili e poi a julienne. Rosolatele per 5’ in poco burro con 1 spicchio d’aglio. Unite ½ bicchiere di vino bianco secco senz’alcol e 1 foglia di alloro e cuocete a fuoco dolcissimo coperto per 10 minuti. Aggiungete 2 acciughe sott’olio e 70 g di tonno sott’olio ben scolato e cuocete ancora per 1’. Regolate di sale e pepe e gettate l’alloro. Separatamente tostate a fuoco vivo 500 g di riso da risotti, sfumate con 1 bicchiere di vino bianco senz’alcol, unite 6 cucchiaiate di soffritto di cipolle e portatelo a cottura unendo brodo di vitello (o vegetale, ma ottimo) bollente. 3’ prima che sia pronto, unite la carne tonnata. Spegnete, mantecate con 60 g di burro, coprite, lasciate riposare per 2 minuti e servite unendo 1 manciatina di capperi ben dissalati.

Prima farò un’insalata Caesar (ingredienti sempre per 6 persone). Se volete imitarmi, fate dorare 2 spicchi d’aglio schiacciati in 3 cucchiai d’olio. Private 4 fette di pane della crosta, spennellatele con olio, tagliatele a cubetti e fateli tostare in forno a 180° per 10’. Tagliate 100 g di pancetta affumicata a listarelle e rosolatele in una padella antiaderente senza aggiunta di grassi finché saranno croccanti. Mescolate 2 tuorli con 2 cucchiaini di senape forte, 1 pizzico di sale e 1 macinata di pepe ed emulsionate con 1 bicchierino di olio evo versato a filo, 1 cucchiaino di salsa Worcester, 2 cucchiai d’aceto bianco e 2 cucchiai di parmigiano grattugiato. Lavate 2 cuori di lattuga romana, asciugatela, spezzettate con le mani le foglie e mettetele nell’insalatiera. Conditele con la salsina, unite la pancetta, 4 filetti d’acciuga sott’olio sminuzzati, i crostini e 50 g di parmigiano in scaglie e mescolate delicatamente. 

Poi, il brasato.


Un brasato vestito da festa

A fare la differenza sono i dettagli, soprattutto quelli che sembrano inessenziali
/ 16.12.2019
di Allan Bay

«Dio sta nei dettagli» dicono i tedeschi, e a ragione. La frase la pronunciò per primo un illustre architetto, Ludwig Mies van der Rohe, ma va detto che vale altrettanto, se non di più, applicata alla cucina.

L’esempio che vi propongo si basa su un piatto che preparerò nelle prossime feste: il brasato al vino rosso, che tanto amo. La ricetta canonica è questa (la quantità degli ingredienti indicata è per 6 persone). Fate rosolare per 10’ nel burro 1,5 kg di muscolo di bue. Aggiungete 1 bottiglia di vino rosso senz’alcol, cioè sobbollito per 3 o 4’, 6 cucchiaiate di soffritto di cipolle, vale a dire cipolle stufate in poca acqua, 2 spicchi d’aglio, qualche cotenna sbollentata per 10’ e tagliata a striscioline, una punta di concentrato di pomodoro, una presa di zucchero e un mazzetto guarnito e cuocete coperto a fuoco dolcissimo per 4 ore, unendo poca acqua se necessario.

Alla fine togliete la carne, tenetela al caldo, eliminate il mazzetto e passate il fondo al passaverdura. Rimettetelo sul fuoco e cuocete con 30 g di roux per 5’. Regolate di sale e pepe e spolverizzate con prezzemolo. Servite la carne tagliata a fette nappata con il fondo.

Quali sono dunque i dettagli in questo caso, in questa ricetta di semplice esecuzione? Anzitutto il fatto di far evaporare la parte alcolica del vino, che in cottura dona al piatto un tocco di acido eccessivo. Ma anche il fatto di fare il soffritto cuocendo la cipolla con poca acqua, per evitare che degradi, cosa che succede sopra i 100 gradi. E poi conta anche l’aggiunta del roux, che è un addensante, il quale può essere sostituito con qualsiasi altro prodotto che produca lo stesso effetto, ovvero che doni voluttuosità al fondo.

In realtà poi c’è un dettaglio non citato, ancora più importante: va deglassato il fondo di cottura. Che cosa vuol dire? Nella rosolatura iniziale si creano sul fondo e sulle pareti della casseruola delle crosticine, ben attaccate che vanno recuperate. Per farlo si può anche procedere così: prima di aggiungere il vino, si leva la carne, poi si aggiunge il vino e si deglassa, ovvero lo si fa sobbollire grattando con una robusta spatola il fondo della casseruola per staccare le saporitissime crosticine. Quindi si rimette la carne e si procede come indicato sopra.

Questi quattro dettagli, che qualcuno potrebbe definire inessenziali, quanto incidono nel risultato finale? Non vi dico di fare contemporaneamente due brasati, uno con e uno senza dettagli, ma fidatevi, contano moltissimo. Non che, senza, il piatto diventi cattivo, sia chiaro: ma la differenza c’è.

Un altro (grosso!) dettaglio vincente? Il buon brodo vegetale. Da sempre lo facciano con cipolla o porri o ambedue, sedano e carote: alla fine sa di molto poco. Ecco quali ingredienti freschi e spezzettati si possono aggiungere per dargli corpo: patate e bucce lavate di patate, topinambur, guaine di finocchi, verza sbollentata per 5 minuti, zucca, bucce e semi di zucca, torsoli di pannocchia, sedano rapa e bucce di sedano rapa, le foglie esterne della lattuga, baccelli di piselli, gambi di asparago, erbette, fagiolini, melanzane, peperoni, coste, rape, pastinaca, erbe aromatiche (timo, maggiorana, origano, salvia, rosmarino), funghi freschi e funghi secchi con la loro acqua di ammollo, erbe selvatiche (ortica, borragine) e altre.

Bisogna solo evitare verdure come carciofi, cavolfiore, broccoli, cavolo nero e poche altre che rendono amaro il brodo e prevaricano gli altri sapori. Si possono poi aggiungere spezie come cumino, coriandolo, zafferano, zenzero e cannella. Cambia e moltissimo!

Evviva i dettagli, in cucina!