Un lettore chiede cosa vuol dire esattamente il termine inglese noodle (loro scrivono noodles, ma se parole inglesi entrano a far parte del linguaggio italiano, queste perdono la «s» del plurale, e infatti si dice due bar, non due bars).
Non nasce come termine orientale. Il nome potrebbe derivare dal greco nudel (che vuol dire farina mista a liquido, farina impastata) ma anche dal tedesco knödel, la tradizionale polpetta di pane raffermo.
Comunque in linea di massima oggi, nei paesi occidentali, questo termine viene utilizzato – fatta eccezione ovviamente per l’Italia – per indicare qualsiasi pasta, sia di grano sia di altri cereali, di formato simile agli spaghetti o alle tagliatelle; quindi non la pasta corta. Così è, anche se sarebbe più corretto (cosa che moltissimi fanno, peraltro) utilizzare questo termine per un alimento della tradizione orientale ricavato da cereali, lasciando la parola pasta (o pasta lunga o maccheroni, perché no? è etimologicamente più corretta) per i confratelli di tradizione italiana.
Parliamo quindi dei noodle di tradizione orientale. Possono essere realizzati con farina di grano (con o senza uova), di riso, di soia, di grano saraceno, di farro e di altri cereali, ma anche di funghi mungo (i cosiddetti cellophane noodle). Nella cucina giapponese, i soba noodle sono fatti di farina di grano saraceno (soba-ko) e farina di frumento (komugi-ko).
La cucina cinese distingue quelli mian, fatti con farina di grano, da quelli fen, fatti con farina di riso; l’impasto viene tirato e ripiegato numerose volte senza mai tagliarlo, fino a che non diventa sottilissimo e lunghissimo, più fine dei capelli d’angelo. Nati come pasta fresca di produzione tipicamente artigianale, oggi i noodle possono essere anche secchi, di produzione industriale e si possono servire in modi diversi: saltati in padella, in brodo nelle zuppe, accompagnati da sughi di carne.
Esiste ma è raro il loro utilizzo «in purezza» ovvero saltati in padella con olio di sesamo o salsa di soia o anche con verdure e basta: in Oriente sono visti di più come accompagnamento a una proteina. Peraltro anche negli Stati Uniti e in tanti altri paesi tutte le paste, anche le nostre, sono viste come accompagnamento di una proteina, e infatti le ricette più gettonate sono: carbonara, Alfredo (formaggio), with meat ball (polpette) e bolognese (ragù).
Ecco una ricetta classica: carne con noodle (ingredienti per quattro persone). In un padella antiaderente rosolate in poco olio 300 g di carne macinata, un po’ di tagli magri ma anche grassi, mescolando perché si sbricioli al meglio, poi levatela e tenetela da parte al caldo.
Lessate 300 g di noodle cinesi in acqua bollente, scolateli, passateli sotto l’acqua fredda e tagliateli in pezzi di circa 10 cm. Sbollentate 200 g di spinaci, scolateli e strizzateli. Mettete 1 manciata di funghi secchi in ammollo in acqua tiepida per 15’, poi scolateli e tagliateli a pezzetti. Pelate e tritate 1 cipolla o 2 porri o 2 cipollotti, 1 carota e 1 spicchio di aglio.
Nel wok stufate i funghi, la cipolla e le carote in 2 cucchiai di olio a fuoco basso per 10’. Aggiungete al soffritto la carne, i noodle, gli spinaci tritati e l’aglio. Mescolate e unite 3 cucchiai di zucchero, 2 cucchiai di salsa di soia e regolate di sale (ma dipende da quanto è salata la salsa di soia) e di pepe o peperoncino. Lasciate insaporire per qualche minuto e servite.