Nel mondo dei videogiochi ci sono titoli inattesi, che colgono di sorpresa i giocatori per creatività e innovazione. Il medium videoludico offre la possibilità alle menti creative di creare nuove esperienze, coinvolgenti ed uniche. La serie di cui parliamo oggi decisamente non fa parte di questa categoria, ma rimane una delle più longeve e questo Battlefield 1 ne è il quattordicesimo episodio.
Battlefield 1 è un first person shooter, ovvero uno sparatutto in prima persona. Del personaggio che controlliamo vediamo solo la parte frontale dell’arma che impugna, in modo da poter mirare più agevolmente ai nemici. Bene inteso, un gioco di questo genere è adatto solo per un pubblico adulto!
In Battlefield 1 rivivremo gli orrori della Prima Guerra mondiale. La modalità storia per giocatore singolo si apre con un disperato assalto, una lotta senza esclusione di colpi tra le trincee del fronte occidentale. Un combattimento brutale e feroce in cui moltissimi giovani in cerca di gloria ed avventura hanno trovato invece solo disperazione e morte. La speranza di vita di quei combattenti si riduceva a una manciata di minuti e, proprio come allora, anche la nostra vita è brevissima. Qualche colpo, una fuga frettolosa e un colpo letale. Ad ogni morte del giocatore vediamo comparire sullo schermo il nome del soldato che stavamo impersonando, le date di nascita e morte. Ma la partita non si interrompe e siamo costretti a rivivere la stessa scena, solo con un altro nome e un’altra vita spezzata. La prima missione non dura più di 10-15 minuti ma è davvero di enorme impatto psicologico.
Terminato questa sorta di battesimo del fuoco, la vera campagna di Battlefield 1 può iniziare. La storia, che ci viene raccontata attraverso gli occhi di diversi personaggi che combattono su diversi fronti e con diverse specializzazioni, si snoda per tutto il periodo della Grande Guerra. Vivremo il brivido dei combattimenti aerei in compagnia degli squadroni volanti inglesi, ci sporcheremo le mani di grasso a bordo di inaffidabili carri armati, vivremo gli orrori di ritirate disperate assieme ad un plotone di soldati australiani, combatteremo sulle Alpi italiane e sperimenteremo l’arguzia di Lawrence d’Arabia nel deserto.
La campagna di Battlefield 1 non dura più di sei ore ma ci offre un’ampia panoramica dei teatri di guerra. L’accento, una volta tanto, non è messo esclusivamente sui momenti pirotecnici e sull’eroismo improbabile a cui siamo abituati in questo tipo di gioco. Sebbene non sia una ricostruzione fedele della prima guerra mondiale, Battlefield 1 riesce efficacemente a trasmettere un messaggio importante: la guerra non rende grandi. Questo gioco mette l’accento sulle emozioni umane, cerca di trasmettere al giocatore la disperazione, lo sconforto e la repulsione della guerra.
Ovviamente, trattandosi di un videogioco, deve anche essere divertente da giocare. Si tratta d’un equilibrio difficile: l’esaltazione dell’eroismo e della consapevolezza che stiamo combattendo per i buoni e al contempo evitare la banalizzazione della guerra in generale. Da questo punto di vista citiamo una scena in cui, al termine di un’entusiasmante battaglia tra due schieramenti, gli ultimi due soldati ancora vivi decidono di abbassare il fucile. Uno dei due soldati è il giocatore, l’altro è un suo nemico.
L’offerta di Battlefield 1 non si limita alla storia per giocatore singolo. Una estesissima serie di modalità online permette di prendere parte a larghi conflitti multigiocatore. Le mappe sono molto estese e prevedono combattimenti a terra, su mezzi di terra ed aeroplani. Al netto di una difficoltà piuttosto elevata, gli scontri online sono molto divertenti. Le mappe permettono un approccio strategico e un gruppo di giocatori compatto e coordinato ottiene immediatamente un vantaggio tattico. Visivamente, che giochiate su PlayStation 4, Xbox One o PC, Battlefield 1 ci ha stupiti. Che siano le distese sabbiose dell’Arabia, le foreste francesi o i cieli britannici, ogni panorama è mozzafiato. Impossibile non fermarsi un attimo ad ammirare i giochi di luci, ombre, riflessi e vari effetti speciali.
Battlefield 1 non è un gioco particolarmente originale ma, per una volta tanto, cerca di raccontare una storia umana senza essere così irrealistico da risultare quasi una parodia. Sembrerebbe proprio che la quattordicesima volta sia quella buona.