La Valle di Blenio, la valle del Sole, custudisce luoghi meravigliosi molti dei quali, sicuramente non tutti, sono stati collegati tra loro con i sentieri storici, voluti da Blenio Turismo e inaugurati a tappe dal 2006 in poi. Si tratta di quattro percorsi differenti, con una lunghezza variabile tra 4,5 e 14 chilometri. Gli opuscoli, disponibili anche sul sito di Blenio Turismo (www.blenio.com), introducono la passeggiata e sono un aiuto per intraprendere la gita con maggior consapevolezza. Gli itinerari s’inseriscono parzialmente nella rete dei sentieri già esistenti e sono segnalati in modo uniforme, con cartelli e frecce, mentre sul terreno troviamo anche delle tavole tematiche o esplicative.
Il sentiero storico numero 1 della Valle di Blenio si sviluppa nella bassa e media valle. Punto di partenza è la vecchia stazione ferroviaria di Acquarossa, dove la prima parte della gita prosegue in salita e, in meno di un’ora, si è già quasi al culmine. Seguendo frecce e cartelli si lambisce la chiesa parrocchiale dei santi Nazaro e Celso a Corzoneso e poi la Casa Rotonda di Casserio, piccola frazione bleniese dove l’atipica costruzione si lascia ammirare in tutto il suo splendore. Si tratta di una struttura a pianta rotonda, con un diametro di 8,5 metri, risalente all’anno 1700. La Casa Rotonda, organizzata su tre piani, fu costruita per accogliere la scuola elementare, poi chiusa per mancanza d’allievi. Nel 1901 divenne quindi l’abitazione del pittore bleniese Roberto Donetta (1865-1932) che qui trascorse i suoi ultimi anni di vita, contraddistinta da miseria, fame e povertà. Un’esistenza umile che lo portò a svolgere molti mestieri come il marronaio o il venditore di sementi. Le sue opere si possono ora ammirare presso Casa Rotonda, che dal 2003 è stata donata dal Comune alla Fondazione archivio fotografico Roberto Donetta e ospita diverse mostre (www.archiviodonetta.ch).
Il sentiero storico prosegue invece in quota e, dopo aver scollinato a Valé, scende dolcemente verso l’oratorio di Santa Maria Bambina sul monte di Navone (770 metri di altitudine). Oltrepassata la costruzione ottagonale risalente al 1667, ci si abbassa velocemente a Semione, dove un’altra chiesa, dedicata alla Beata Vergine Assunta, e le piccole e suggestive Cappelle dei morti sono segnalate lungo il percorso.
Siamo ormai oltre la metà del tragitto e una visita alle rovine del castello di Serravalle non può di certo mancare. La fortezza sorge sulla via del Lucomagno e aveva per lo più funzioni residenziali e amministrative, con una vista importante sulla vallata e un occhio verso le Alpi. Attorno al castello, tra sassi, muretti a secco e pergole, si disegna il paesaggio tipico di Semione e Ludiano, quello dei vigneti, dei terreni scoscesi, ricavati tra pietre a colline, sfidando un’ostica morfologia. Gli agricoltori e i viticoltori lavorano con passione questa terra, mentre il viandante può godersi la quiete della campagna e i colori della natura. Presto si giunge a Ludiano, un borgo ricco di tetti in pietra, di altri vigneti e di alberi di frutta ad alto fusto. Qui, cercandolo un po’, troviamo anche il torchio di Cà d’Mutall, una struttura risalente al 1756 e utilizzato per la produzione del vino. Peccato che di norma il torchio sia chiuso e quindi per vederlo bisogna sbirciare dalle finestre oppure guardare le fotografie dell’opuscolo (il Patriziato sta valutando un’apertura su richiesta con una persona di contatto). Con una leva di circa 10 metri veniva usato da diverse famiglie bleniesi, comproprietarie dell’attrezzatura, mentre a Ludiano esiste un altro torchio, quello di Cà d’Bältram, pure un monumento protetto.
Oltre che in autunno, tempo di vendemmia e di sagre, Ludiano è meta ideale anche in estate, quando si vuole sfuggire all’afa cittadina. I suoi grotti offrono una frescura straordinaria, grazie dell’ombra degli alberi e alla presenza di grandi massi rocciosi, dove trovano spazio diversi locali e rustici. In passato servivano alla conservazione di formaggio, salumi e vino, oppure come luogo d’incontro per la popolazione. Sono circa una ventina i grotti privati a Ludiano e oggi molti sono apparentemente abbandonati, mentre altri offrono ancora un servizio di ristorazione e sono il fulcro della Festa ai Grotti, una ricorrenza del mese di luglio.
Da Ludiano il percorso risale verso Acquarossa, restando però sul lato destro del Brennero. Gli ultimi cinque chilometri sono solo leggermente in salita e riscoprono chiese e oratori, passando da posti caratteristici anche della corsa podistica Giro Media Blenio, che ogni anno, il lunedì di Pasqua, attira sulle vie della valle almeno mille concorrenti. Si tratta per esempio della Chiesa di San Pietro a Motto o di quella di San Remigio a Boscero, mentre più discosto è l’oratorio di Santa Maria del monastero a Corzoneso. Tutto il tragitto ha un tempo di percorrenza stimato in cinque ore e, oltre alle numerose chiese, quest’escursione tocca storia, natura e tradizioni prima di tornare ad Acquarossa dopo 14,5 chilometri.