Originario dell’Europa meridionale e dell’Asia minore, il sorbo domestico (Sorbus domestica o Syrus sorbus) i cui frutti a forma di mela vengono chiamati con il simpatico nome di sorbole, trova nell’autunno la stagione in cui appare più interessante. Se, infatti, in primavera si veste di infiorescenze bianche e d’estate sfoggia una bella e compatta chioma verde brillante, da settembre in poi le sue foglie si tingono di tonalità giallo-arancio e i frutti gialli e rossi compaiono in cima ai rami.
Ha una crescita lenta, raggiunge dai dieci ai quindici metri e vive tranquillamente fino a trecento anni; il tronco diritto presenta una corteccia ruvida fessurata color bruno arancio. Le foglie sono verde chiaro, alterne e lunghe fino a venti centimetri, con margine dentato, mentre i fiori piccoli, bianchi e riuniti in corimbi sbocciano a maggio.
Bisogna invece attendere l’autunno per vedere le sorbole o sorbe colorate, ma si deve aspettare l’ammezzimento, cioè il periodo di sovra maturazione o la fine delle gelate per poterle assaporare. Ricche di vitamina C e acido malico, hanno inizialmente un sapore acidulo, mentre dopo la maturazione diventano dolci, con polpa molle e farinosa.
In compagnia, o da solo come unico esemplare, può essere lasciato in un angolo del giardino o al limitare del bosco (magari adornando la base con vinche, pachysandre o felci) oppure ancora, in zone particolarmente riparate. Ben si accompagna ad azzeruolo, melograno, corbezzolo, alloro e mirto, ma anche a essenze più rustiche come bosso, spirea e biancospino.
Messo a dimora in ottobre-novembre o febbraio-marzo, ama crescere in pieno sole o a mezz’ombra, tollerando in inverno punte fino a -12 °C. Va tenuta ben irrigata nei primi due anni d’impianto, poi la pianta si regola con la sola acqua piovana ed è consigliabile interrare sufficiente stallatico maturo o concime granulare per piante da frutta.
Entusiasti di questa bella pianta? Allora vi consiglio anche un suo parente stretto: il sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia), anch’esso originario di Europa e Asia, appartiene alla famiglia delle Rosaceae. Alto intorno ai quindici metri in età adulta, ha fiori bianchi simili a quelli del biancospino e si caratterizza per i frutti globosi, molto appariscenti che maturano in agosto.
Le bacche sono molto ricercate dagli uccelli, specie a fine autunno, quando il cibo per loro scarseggia. Ed è proprio questo il motivo per cui questo piccolo albero veniva piantumato in prossimità degli impianti per la cattura dell’avifauna, da qui il nome sorbo degli uccellatori.
Se i vostri intenti sono più pacifici e volete deliziare la vostra vista e magari anche lo stomachino di qualche uccello, piantatene alcuni esemplari se lo spazio ve lo permette, magari orientandovi verso la varietà fastigiata, dal portamento colonnare e compatto.