Le zuppe trovano molti estimatori e possono essere servite, a seconda delle zone, calde o fredde. Tra gli ingredienti base usati nel New England troviamo: molluschi (clam chowder, una zuppa con vongole e altri molluschi, pancetta, patate, panna, erbe aromatiche), mais (corn chowder, una densa preparazione comprendente anche pollo, pancetta, patate, panna, erbe) e zucche (pumpkin soup, con latte, zucchero di canna e spezie).
Al Sud, invece, sono ingredienti comuni le arachidi e i fagioli neri, e in Florida l’avocado (chilled avocado soup, con verdure aromatiche, coriandolo e tabasco). A base di pesce sono invece il cioppino di San Francisco e il seafood gumbo della Louisiana, zuppa con okra, peperoncino, aglio e un assortimento di granchi e altri prodotti ittici.
Il mais è poi alla base del succotash (nella foto), piatto ereditato dai nativi, comprendente anche fave e panna acida, servito soprattutto con il prosciutto arrosto, un’altra specialità statunitense; con il prosciutto arrosto, questa volta glassato, si servono invece i fagioli dell’occhio con il riso (hoppin’ John).
Pollo, manzo, vitello, maiale e tacchino sono le carni più diffuse; in Florida si consuma anche la carne di alligatore. Il pollo può essere fritto (southern fried chicken), oppure lessato e servito con una salsa di funghi, panna e peperoncino (chicken à la king). Manzo, maiale e vitello danno poi vita, con erbe aromatiche e pancetta, a un saporito polpettone (meatloaf with bacon).
Celebri sono le steaks (tra cui le T-bone) bisteccone alla griglia; gli altrettanto famosi hamburger e hot dog; il prosciutto o il bacon con salsa di mele; le spareribs (costolette di maiale) spennellate con ketchup, tabasco, senape, salsa Worcester, e cotte in forno o sulla griglia; non va poi dimenticato il chili con carne, piccante e gustoso spezzatino tipico della cucina tex-mex.
Tradizionali, gli stufati di carne, piatti unici preparati spesso con pancetta, manzo, rape o patate. Capostipite di questa tradizione, che risale al tempo dei primi coloni, è il New England boiled dinner, stufato di manzo in salamoia, con barbabietole, patate, carote, rape, cavolo cappuccio e cipolle, servito con rafano e senape; il Philadelphia pepper pot si prepara invece con stinco di vitello, trippa, sedano, patate e peperoni; il pollo, infine, è alla base del Brunswick stew, stufato tipico della Virginia con mais, patate, pomodori e fave.
Quanto a pesci e affini, abbondante la scelta di crostacei e molluschi, in special modo aragoste, gamberetti (anche di fiume) e ostriche. Tra i piatti caratteristici, a volte interessanti anche come introduzione al pasto, vanno ricordati: le lobster Newburg, aragoste in salsa di sherry e panna; i tortini fritti di granchi; il cocktail di gamberetti (con senape, peperoncino, verdure aromatiche); le cappesante alla panna; le oysters Rockefeller (ostriche gratinate con pangrattato e spinaci, tipiche della Lousiana).
Da ricordare anche la jambalaya di New Orleans, una sorta di paella piccante d’Oltreoceano, con riso, gamberi, prosciutto, pomodori, peperoncini, verdure ed erbe aromatiche.
Allieta, per concludere, i golosi un’ampia scelta di dolci; tra questi la crostata di lime e quella di pecan (pecan pie), o il bread pudding, budino di pane con latte e uvetta, servito con una salsa al whisky. La celeberrima cheesecake è una crostata farcita con formaggio bianco fresco e panna acida.