La passione per il mondo verde è qualcosa che ti accompagna in ogni momento. Mesi fa, passando lungo la strada che costeggia Figino, ho notato una piccola aiuola ben curata con al centro una pianta insolita che cresceva rigogliosa in piena ombra. Le sue foglie grandi e morbide, quasi simili a quelle di una felce, di un verde molto intenso e lisce mi hanno incuriosita a lungo, non riuscendo a capire di quale pianta si trattasse.
Dopo averla guardata per alcuni mesi, a metà dicembre sono comparsi dei fiori gialli oro, inconfondibile segnale di riconoscimento delle mahonie.
Si tratta infatti di Mahonia confusa «Nara Hiri», chiamata anche «Narihira», un ibrido creatosi in natura e derivante dall’incrocio spontaneo tra le mahonie che crescono nei boschi della Cina occidentale.
Giunta da pochi anni in Europa, è ancora difficile trovare la presenza di questo esemplare nei nostri angoli verdi di casa, anche se le caratteristiche di questa pianta hanno tutte le carte per entusiasmare gli amanti del giardino.
In fiore da novembre a febbraio-marzo, presenta spighe erette color giallo e molto profumate. Per nulla spaventata dai rigori invernali, la Mahonia confusa resiste bene fino a –25°C con esposizione a mezz’ombra.
Al contrario delle altre mahonie, questo esemplare ha uno sviluppo ridotto, tant’è che arriva al massimo al metro e mezzo di altezza e al metro scarso di larghezza della chioma. Anche per questo, e per il fatto che non ha foglie che pungono come le altre piante dello stesso genere, la si può coltivare bene in un capiente vaso da tenere su terrazzi o balconi rivolti a nord.
Oltre a regalare una bella fioritura invernale, durante la primavera e l’estate questo arbusto sempreverde si riempie di bacche prima verdi e poi blu, bacche, tra l’altro, che sono molto gradite agli uccelli.
Per chi invece deciderà di volerla coltivare in giardino, sarà bene che si ricordi di lasciare che le radici di Mahonia confusa «Nara Hiri» possano svilupparsi al meglio. E potrebbe persino non limitarsi a mettere a dimora un solo esemplare, ma potrebbe persino optare per la creazione di una siepe naturale, utile per l’avifauna.
A tal proposito, si può dire che accompagnata a un altro cespuglio da bacca come Nandina domestica sarà possibile fornire ancor più cibo agli uccelli, e vale lo stesso discorso unendola a un ciliegio da fiore o a un cespuglio profumato di sarcococca, anche lei amante della mezz’ombra.
Piantata vicino a un caprifoglio invernale o un’abelia, magari scegliendo una varietà con le foglie variopinte, sarà invece senz’altro apprezzata dalle api.