L’ombra tondeggiante della Skimmia

Mondoverde - Un arbusto dal fogliame verde scuro, persistente, ricchissimo di bacche molto decorative nel periodo invernale
/ 21.01.2019
di Anita Negretti

Accanto alla mia pianta di camelia primaverile c’era uno spazio vuoto, uno di quelli che di regola riempivo con dei vasi fioriti stagionali. Ultimamente però mi sono ritrovata a cercare un angolo adatto per piantare un nuovo arbusto che mi è sempre piaciuto ma che non ho mai coltivato per via della sua esigenza legata al terreno acido. Dopo un attento esame, alla fine, la scelta è caduta proprio su quella piccola superficie ombrosa e dal ph basso. 

La pianta in questione è una Skimmia japonica, un arbusto dal fogliame verde scuro, persistente, ricchissimo di bacche molto decorative nel periodo invernale. La crescita di questa pianta, che raggiunge il metro e mezzo di altezza e di diametro, è abbastanza lenta (necessita di 15-20 anni per raggiungere la massima dimensione), ma in compenso richiede pochissima cura, a patto di offrirle come s’è detto in apertura un terreno acido (quello adatto anche a camelie, azalee, rododendri ed eriche, per intenderci) e posizione a mezz’ombra o in ombra totale.

Appartenente alla famiglia delle Rutacee, il genere Skimmia si compone di otto specie, tutte con le stesse esigenze, ma dal tipo di bacca differente. 

La più classica, facilmente reperibile nei vivai, è S. japonica, una giapponese con fiorellini bianchi primaverili portati su brevi pannocchiette e bacche autunnali piccole, fitte, rosso scuro, molto persistenti e non attrattive per gli uccelli. Le foglie, lucide e di consistenza cuoiosa, sono fragranti se sfregate. Questa specie è in grado di creare un bel bordo anche quando la pianta risulta sprovvista di fiori o bacche. Vicina a delle camelie o azalee riempie bene l’aiuola, mentre se scegliete di metterla in terrazza, abbinatela ad esempio a ellebori e viole per il periodo invernale e a fuxie colorate da giugno in avanti.

Le piante portano fiori femminili della Skimmia e maschili in modo distinto e quindi è utile piantare vicino i due individui per potersi assicurare un’abbondante fioritura.

Tra le varietà più belle di questa specie vi è sicuramente «Rubella», dai boccioli rossi che aprendosi diventano bianco-rosato; «Nymans» con brillanti bacche rosse, simili a quelle degli agrifogli e «Fragrant Cloud», che stupisce per il delicato ma persistente profumo dei fiori bianco candido e per le bacche tendenti al rosa.

Se lo spazio a vostra disposizione non permette di ospitare due piante, allora vi consiglio di puntare la scelta su S. fortunei, chiamata anche S. reevesiana, con fiori ermafroditi, in grado quindi di autoimpollinarsi e molto resistente all’inquinamento.

Skimmia x confusa – di cui la varietà «Kew Garden» porta fiori color crema – raggiunge invece l’altezza di tre metri, ma anche in questo caso nel corso di molti anni, prediligendo al contrario delle altre una posizione di pieno sole.

Skimmia anquetilia risulta essere la meno appariscente per via dei fiori verdognoli, ma affascinano le sue foglie molto aromatiche e le bacche portate sugli individui femminili color rosso cupo.

Tutte le skimmie si prestano alla coltivazione in vaso, con un fondo di argilla e del terriccio per acidofile. Durante l’anno è utile concimare con composti liquidi o granulari sempre a base acida, per contrastare l’effetto calcareo della nostra acqua, in grado di causare l’ingiallimento e la caduta delle foglie. Non si interviene con la potatura – grazie alla loro propensione naturale a essere piante dalla forma rotondeggiante – se non per eliminare le pannocchie senza bacche dopo la fine dell’inverno ed eventualmente i rami spezzati dal vento o dalla neve.

Vi volete divertire nella moltiplicazione per ottenere nuove piante? Potete optare per la semina, da effettuarsi in settembre-ottobre, tenendo conto che ci vorranno circa quattro anni prima di avere piantine alte una ventina di centimetri, mentre se volete guadagnare tempo, riducendolo a due anni, procedete con la talea. 

Tra luglio e agosto prelevate porzioni di ramo lunghe 8-10 cm, facendo attenzione a togliere anche una base del ramo portante (callo): interrateli con vasi colmi di sabbia e torba, teneteli bagnati e lasciateli all’esterno in posizione riparata.