Le «lanterne» delle aiuole

Mondoverde - Con un bel giallo intenso, gli eleganti Corylopsis «illuminano» le zone d’ombra
/ 18.03.2019
di Anita Negretti

Tra tutte le piante che hanno una fioritura primaverile abbondante, sicuramente i Corylopsis sono tra i più eleganti. In grado di illuminare le aiuole in mezz’ombra, posizione che prediligono rispetto al pieno sole, si riempiono di fiorellini bianco-giallo dal portamento pendente da aprile fino a metà estate, per regola. Ma anche già da marzo, quando la stagione è calda, come la realtà ci dimostra in questi giorni: da noi infatti hanno già iniziato a fiorire.

Originari di un vasto territorio che passa da Taiwan al Giappone, alla Corea, fino al nord della Cina, hanno una crescita compatta. Raggiungono i cinque metri negli esemplari adulti, anche se è più facile vedere cespugli in varietà che non superano il metro d’altezza, adatti per piccoli giardini o per accompagnare piante di valore.

I fiori sbocciano in grande quantità sui rami ancora spogli: le verdi foglioline arriveranno solo più tardi, quando la maggior parte dei racemi saranno caduti o sfioriti.

Tra le varie specie da poter coltivare in giardino troviamo Corylopsis sinensis che produce dei boccioli fragranti, dal colore giallo limone, portati su racemi lunghi fino a otto centimetri e seguiti da foglie dalla colorazione verde scuro; necessita di ampio spazio visto che nel corso di qualche decennio può arrivare a toccare i cinque metri di altezza. La varietà «Spring Purple» presenta le nuove ramificazioni primaverili color prugna.

Corylopsis pauciflora ha invece delle dimensioni molto più ridotte e viene scelto da molti sia per la sua ricca fioritura, sia per il color bronzo delle giovani foglie. La corteccia marrone assume una tonalità rosso acceso alle punte dei giovani rami e come tutti i corylopsis cresce bene in terreni ben drenati, argillosi, ricchi di humus e con un pH leggermente acido, quindi vi consiglio di utilizzare della torba al momento della messa a dimora.

Chiamati anche noccioli invernali, per via della loro somiglianza con il più classico nocciolo da bacca, non risente di attacchi parassitari, ma solo raramente di una leggera clorosi per via del calcio presente nell’acqua per l’irrigazione. Basterà somministrare un concime per acidofile o ferro liquido per ottenere nuovamente delle belle foglie verdi. 

Lo scorso autunno mi sono regalata una piantina di C. spicata, alta non più di 50 cm, che in età adulta raggiungerà i due metri scarsi, riempiendosi di fiori giallo oro (tra marzo e aprile). Le foglie cordiformi, con le nervature ben in evidenza portate dai rami a sviluppo orizzontale e fitti di nuovi rametti, faranno da sfondo alle rose tappezzanti che gli ho messo tutt’attorno e che si alterneranno nella fioritura. Non eseguirò alcuna potatura nei prossimi anni, se non di rami spezzati, visto che reputo la crescita naturale di questo arbusto ben strutturata, ma se dovesse verificarsi un’estate molto afosa provvederò a innaffiarla almeno una volta alla settimana per evitare di vedere la pianta sofferente. E infine attenderò l’autunno, dove come ultimo regalo di questa generosa pianta vedrò colorarsi le sue foglie in un rosso porpora, colore ideale per le ultime giornate tiepide prima del freddo inverno. E invito dunque anche i lettori a fare questa esperienza.