Scelto per voi

Shiraz WISE – Australia

La regione di Margaret River, a 250 km a sud di Perth, si è ritagliata un’invidiabile reputazione a livello internazionale per l’ammirabile qualità dei vini prodotti, ma possiede anche uno stile unico nella produzione, senza dimenticare la grande bellezza di questa regione.

Le acque relativamente calde dell’Oceano Indiano e l’assenza di montagne, favoriscono il congiungimento con il Margaret River e regalano a questa regione uno dei «climats» più temperati del mondo vitivinicolo.

In questo clima temperato si è, con ottimi risultati, provato a coltivare un po’ tutti i vitigni internazionali. Dagli scaffali della nostra Enoteca abbiamo scelto per voi: WISE, uno Shiraz in purezza.

Questo vitigno, a dipendenza del luogo di coltivazione, produce dei vini rossi di corpo. La struttura di questo vino australiano è molto rotonda e morbida, i suoi profumi di pepe, lamponi ed invecchiando di iris, sono molto pronunciati. Lo si può conservare ancora per qualche anno (avendo la cantina giusta), è giustamente tannico e caldo di alcol, ottimo in questa stagione per i vostri barbecue all’aperto, ma anche in autunno con la selvaggina di pelo. / DC

Trovate questo vino nei negozi Vinarte al prezzo di Fr. 25.90–


L’Australia vitivinicola

Bacco giramondo - Un vasto territorio, praticamente un continente intero, di cui la superficie vitata è piuttosto esigua
/ 18.06.2018
di Davide Comoli

La colonizzazione dell’Australia ebbe inizio nel 1788, quando gli inglesi, dopo aver perduto le colonie americane, trasformarono i territori occupati da James Cook, in nome del re d’Inghilterra, in luoghi di deportazione: in quell’anno il capitano Arthur Phillip sbarcò a Port Jackson (l’odierna Sidney), con un nutrito gruppo di galeotti (e galeotte) provenienti dalle prigioni di Sua Maestà.

Poiché la vite in quelle regioni non cresceva in modo spontaneo, con i primi rifornimenti si pensò di far giungere un certo numero di talee, che diventarono le prime viti del Nuovo Galles del Sud, propagate poi successivamente nella regione di Vittoria e Tasmania.

Nel 1840, alcuni vigneti furono impiantati anche nell’Australia occidentale, nella fertile vallata con al centro il fiume Swan, a una trentina di miglia dal porto di Perth, dove le vigne trovarono un terroir a loro molto propizio.

L’Australia è compresa quasi per intero in quella che viene chiamata «fascia tropicale australe», la quale è contraddistinta in genere da un clima di tipo continentale caldo, arido e con forti escursioni termiche; tuttavia vi si possono individuare differenze da zona a zona. Per la notevole vastità del territorio, le zone coltivate a vigneto sono piuttosto esigue.

Oggi la superficie vitata copre circa 160mila ettari, con una netta prevalenza di uva a bacca nera, che copre circa due terzi del vigneto australiano, con una produzione di circa 13 milioni di ettolitri di vino annuale.

Lo stile dei vini australiani pone l’accento sulla freschezza e la vivacità ed è rimarchevole ritrovare nel vino gli aromi primari delle uve con cui è prodotto. Questi vini, fruttati, molto aromatici, morbidi, sono il riflesso di un clima con molto sole. Essi sono molto apprezzati da quel genere di persone che ricercano nel vino le qualità sopra accennate e che ricercano vini pronti a essere bevuti subito dopo il loro imbottigliamento. Questa dei vini di «pronta beva» è la caratteristica principale dei vini australiani, ma notiamo anche che le eccezioni sono sempre numerose.

I migliori vini australiani si distinguono infatti per la loro complessità, la loro struttura e il loro potenziale d’invecchiamento: i vini prodotti con uve bianche Riesling e Sémillon possono essere magnifici dopo venti anni; quelli prodotti con il Cabernet Sauvignon a trenta e il famoso Grange Hermitage di Penfolds – sicuramente una delle migliori espressioni dello Syrah (qui chiamato Shiraz) al mondo, vera punta di diamante dell’enologia australiana – dopo quarant’anni e forse più. Ci scusino i cari lettori di questa rubrica, ma a parlare di questo vino, tornano alla mente gioiosi ricordi di una sera a Dublino, quando al classico «Irish stew» (spalla e petto di montone, patate, cipolle, prezzemolo tritato, bouquet garni, sale, pepe e brodo – cottura due ore e mezza), fu abbinato un Grange Hermitage del 1966: incredibile!

Le regioni più importanti per la produzione vinicola si trovano a sud-est del Paese, lungo le coste e lungo il corso del fiume Murray e del suo affluente il Murrumbidgee e all’estremo sud-ovest, precisamente nei seguenti Stati: Nuovo Galles del Sud, il più antico e il più caldo degli Stati viticoli, qui troviamo la celebre Hunter Valley, dove si concentrano numerosi produttori di fama mondiale, situata a nord di Sidney. All’ovest troviamo la grande regione irrigua di Murrumbidgee, qui le rese per ettaro sono molto basse e quindi le uve Semillion e Syrah sono di qualità e denotano un notevole acclimatamento al territorio. Questo Stato occupa il secondo posto con il 34% della produzione. South Australia, con il 50% della produzione, è invece lo Stato che fa la parte del leone nel panorama viticolo del Paese. Nella Barossa Valley si producono alcuni dei migliori vini del Paese, il clima è caldo e asciutto, con forti escursioni termiche tra giorno e notte, a garanzia di qualità, intensità nei profumi e grande sapidità. Si vinificano eleganti Semillon, Chardonnay e notevoli Shiraz (Penfolds) che vengono fermentati ed elevati in botti di rovere americano.

A nord di Barossa Valley si trova la Clare Valley, dove, con nostra sorpresa, abbiamo trovato i migliori Riesling d’Australia (portato da emigrati tedeschi), da provare dopo 10-20 anni di evoluzione in bottiglia. Assolutamente da non perdere la zona di Coonawarra, con i suoi splendidi Cabernet Sauvignon e Syrah, coltivati su una suggestiva striscia di terra rossa, larga 1,5 km per 13 di lunghezza, conosciuta come la Bordeaux australiana. Il 30% del vino australiano proviene dalla Riverland o meglio dalla zona di Murray Valley, l’omonimo fiume alimenta un vasto sistema d’irrigazione che rende possibile la viticoltura; si fanno vendemmie meccanizzate, con rese elevate, per produrre un vino comune, per lo più da uve bianche, commercializzato soprattutto nei bag-in-box. Vittoria è lo Stato più piccolo e meridionale del Paese, ma è quello che conta più regioni viticole, occupa il terzo posto come produzione con il 17% e propone una gamma di vini molto ampia. I terreni evidenziano caratteristiche diverse secondo le zone, nella Yarra Valley, il suolo ricco di argilla grigia e rossa, favorisce la coltivazione di un Pinot Nero di ottima qualità. Curiosa per queste latitudini la produzione di Chasselas e Dolcetto, vini liquorosi dolci prodotti da diverse tipologie di Moscato, tutto questo lo troviamo nel distretto di Grampians, con un terreno ricco di calcio.

L’ultimo Stato convertitosi alla viticoltura è la Western Australia, qui si produce il 6% del vino australiano; i vigneti si trovano concentrati presso la capitale Perth, la mancanza d’acqua è la preoccupazione maggiore per i viticoltori, tra i vitigni bianchi soliti, troviamo anche il Sauvignon Blanc e tra i rossi anche un discreto Zinfandel con note fruttate e speziate.

La Tasmania è un’isola che rappresenta lo Stato più a sud dell’Australia, è considerata una delle zone viticole più fredde del mondo, situata tra il 41-43 di latitudine sud, qui il clima favorisce il vitigno Riesling, i cui caratteri ricordano molto i vini della Mosella, anche il Pinot Nero viene favorito dal clima.

Negli ultimi anni qualche «maison» europea ha incominciato a produrre vini spumanti con lo Chardonnay locale. Le uve prodotte in loco sono però trasportate e vinificate sul continente.