Rilascio tartarughe sulla spiaggia di fronte al Tortugario

La riserva naturale di Monterrico-Hawaii

Reportage - Una visita in barca a remi al sorgere del sole, alla scoperta dell’area protetta intorno al canale artificiale di Chiquimulilla, nel sud del Guatemala
/ 28.05.2018
di Simona Dalla Valle, testo e foto

Una barca a remi scivola lentamente sull’acqua, percorrendo uno stretto canale circondato da quella che al buio sembra essere una fitta vegetazione. La luce è scarsa e il silenzio sembra dilatare gli spazi. Con il graduale sorgere del sole si cominciano a intravvedere le sagome di ciò che ci circonda: chilometri e chilometri di mangrovie, che delimitano una rete di canali e lagune. Ci troviamo nella regione di Santa Rosa in Guatemala, nella riserva naturale di Hawaii nei pressi di Monterrico, un paese situato sulla costa del Pacifico.

Creata artificialmente con l’appoggio del governo guatemalteco e di CECON (Centro per gli studi conservazionisti dell’Università di San Carlos di Città del Guatemala), l’area è formata da venticinque lagune interconnesse da una rete di canali, utilizzati per il trasporto di merci (per lo più legno e gamberi), auto e passeggeri. Tra di essi vi è il canale artificiale di Chiquimulilla, che collega Monterrico al villaggio di La Avellana. La zona copre un’area di 28 km quadrati ed è una riserva naturale con mangrovie e ninfee, popolata da volatili come cicogne e gazze, nutrie e coccodrilli. L’acqua salata proveniente dal mare diventa dolce a partire da giugno durante il periodo delle piogge, con un drastico cambiamento della vegetazione circostante.

Ma perché costruire un canale artificiale? Il motivo è semplice: nel 1886 gli abitanti della regione meridionale del Guatemala erano pressoché isolati a causa dell’assenza di strade adatte all’invio di merci e di carichi ingombranti. Le coltivazioni e i prodotti di Chiquimulilla erano trasportati su piccole strade e sentieri in cui passava a malapena una persona con un carico sulla schiena o a cavallo, e questo limitava la vendita dei raccolti e ne faceva scendere il prezzo. Per ovviare a questo problema, il comune si riunì e l’allora sindaco Lázaro Sales fece conoscere alla città l’urgenza di costruire un canale con scopi commerciali.

In quella stessa sede si decise di organizzare un contingente di persone che avrebbero scavato il canale, e la mattina del 10 gennaio 1886 un gruppo di uomini e donne armati di picconi, zappe, asce e machete, capitanati da Narciso Ibarra e dal poeta contadino Estanislao Hernández, partirono alla volta dei fossati di Papaturro, Las Animas ed El Racionero. Molti di loro, durante i lavori, furono colpiti da diverse malattie aggravate dalle condizioni paludose della zona alle quali si aggiunsero le enormi punture di moscerini, tafani e zanzare portatrici di malaria che in quei tempi, senza medicine adeguate, era difficile da curare e spesso portava alla morte. Per questo motivo, il governo guatemalteco decise di sostenere il progetto tenendo conto dei benefici che la nuova via d’acqua avrebbe portato al paese. Il 9 febbraio 1887 fu autorizzata l’apertura ufficiale del Canale di Chiquimulilla, chiamato così in omaggio alle persone che vi lavorarono a favore dell’intero Guatemala.

Il canale di Chiquimulilla è un corridoio ecologico e migratorio, una zona umida molto importante per il Guatemala e l’America centrale nonché un canale di comunicazione per diverse comunità, che attraversa i comuni di Santa Rosa, Escuintla, Iztapa e Taxisco.

Visitando le lagune in barca a remi poco prima dell’alba è possibile ammirare, senza disturbarli, la quantità di uccelli nel loro habitat naturale, tra cui gabbiani, ibis bianchi e grigi, gru, pellicani, gazze, cormorani e aironi, evitando il caldo torrido delle ore successive. A poco a poco l’ambiente si illumina e le nuvole si tingono di rosa e rosso, mentre l’atmosfera si scalda con i primi raggi del sole. In questo momento gruppi di cicogne e ibis iniziano la loro migrazione creando interessanti figure geometriche nel cielo. Estuardo, la nostra guida, ci spiega che le visite sono organizzate dal Tortugario di Monterrico, dove sono preservate alcune specie protette di animali tra cui tartarughe, caimani e iguane. Per impedire ai cani di dissotterrare i nidi di tartaruga, gli abitanti del paese raccolgono le uova dalla spiaggia e le portano al Tortugario.

La stagione di nidificazione va da giugno a dicembre, ma raggiunge un picco in agosto e settembre. Le tartarughe hanno in genere un periodo di incubazione tra i cinquanta e settanta giorni; una volta che le uova si sono dischiuse, sono trattenute alcuni giorni e ogni sera, sulla spiaggia di fronte al Tortugario, una parte di esse viene rilasciata in mare. Per assistere al rilascio si pagano 10 quetzales (meno di un euro) e questo denaro è corrisposto agli abitanti di Monterrico come pagamento per il salvataggio e la consegna delle uova.

Nel canale sono state istituite aree di conservazione e protezione delle risorse naturali, come il Biotopo de Monterrico, dove sono studiate e protette le mangrovie e le tartarughe marine, la Riserva di Iguana Verde a Las Lisas, dove c’è anche un altro Tortugario, essendo un luogo ideale per l’avvistamento di uccelli che variano in oltre 100 specie. Le paludi di mangrovie fanno parte dell’area protetta: le mangrovie, di tre tipi diversi – gialle, rosse e nere – hanno radici alte da 1 a 1,5 metri e sono ampiamente utilizzate per la costruzione di tetti o prodotti di artigianato. Per utilizzarle è necessario presentare una richiesta ufficiale, con l’impegno di ripopolarle laddove scarseggiano. Tra le paludi abbondano diverse varietà di insetti tra i quali è importante ricordare le termiti, che si nutrono del legno morto assumendo quindi il ruolo di «spazzine» della laguna. Tra le specie marine branzini, tilapia, gamberi e pesci gatto sono presenti in grande quantità.

I tour in barca della riserva, che partono dall’imbarcadero di Monterrico e attraversano le paludi di mangrovie e diverse lagune, durano da una a due ore con prezzi a partire da 75 quetzales (circa otto euro) a persona; gennaio e febbraio sono i mesi migliori per il birdwatching.