La fragranza del caprifoglio invernale

Mondoverde - Deve la sua fama allo squisito profumo emesso dai suoi fiori tra i mesi di dicembre e fine marzo, quando gran parte della vegetazione è in riposo
/ 17.12.2018
di Anita Negretti

A volte basta un nome per descrivere al meglio una pianta, come nel caso della Lonicera fragrantissima. Originaria della Cina e appartenente alla famiglia delle Caprifoliaceae, si presenta come un arbusto semi sempreverde. Le ultime foglie, infatti, cadono a fine dicembre per lasciare spazio ai candidi fiori e per rispuntare già a fine febbraio.

Resistentissima al freddo, ama posizioni a mezz’ombra luminosa, o pieno sole, dove si sviluppa per un’altezza massima di tre metri e ha una chioma composta da rami lunghi e arcuati in grado di arrivare ai due metri di larghezza.

Portata in Occidente dal botanico Robert Fortune nel 1845, deve il suo uso nei giardini allo squisito profumo emesso dai suoi fiori tra i mesi di dicembre e fine marzo, quando gran parte della vegetazione è in riposo. Le sue piccole corolle, portate a coppie di due, sono color bianco crema dal profumo intenso, quasi di limone.

Molto rustica, tollera bene sia il gelo sia l’afa e predilige terreni umidi ma ben drenati, sebbene vi assicuro che si adatta bene anche ai suoli asciutti e argillosi, come il mio terreno che ospita un esemplare di Lonicera fragrantissima da pochi anni ma che si è sviluppata velocemente. Al momento della messa a dimora, nella primavera di tre anni fa il mio caprifoglio invernale si presentava come una piantina composta da soli tre rametti lunghi poco meno di una sessantina di centimetri. Una leggera potatura di qualche centimetro sulla parte finale dei rami e una manciata di concime hanno dato il via a un ottimo attecchimento, tanto è vero che ora raggiunge i due metri ed è ricca di rami carichi di fiori.

A marzo si somministra un concime azotato, mentre in autunno tra settembre e ottobre è utile un po’ di letame maturo o di cornunghia.

Bella da sola, può essere coltivata come esemplare al centro di un’aiuola contornata da basse bulbose come crochi o tulipani nani, ma la si può utilizzare anche come siepe naturale piantando più esemplari uno accanto all’altro e tenendo una distanza di 150-200 centimetri tra una pianta e l’altra.

In alternanza con altri arbusti, come deutzie, forsizie, spiree e Chimonanthus si adatta molto bene sia per portamento sia per le esigenze simili.

Gli steli nudi della Lonicera fragrantissima hanno corteccia grigio-marrone scuro, mentre la nuova vegetazione è color porpora che ben si intona con le nuove foglie che compaiono da fine febbraio. Lunghe 6-7 centimetri si presentano semplici, dalla forma ovata e di colore verde opaco; esse accompagnano i frutti che seguono i fiori: sono bacche dal diametro di un centimetro color rosso porpora a maturazione.

Se, come già detto, le cure da prestare a questa bella pianta sono poche, non va però dimenticata una potatura di svecchiamento da eseguirsi ad anni alterni quando la pianta raggiunge una dimensione ampia. Basterà tagliare alla base i tronchi più vecchi, subito dopo la fioritura, evitando di decimare la pianta ma diluendo l’operazione in due anni consecutivi.

E se dopo averne piantato un’esemplare decidete di volerne un’altra per voi o da regalare? Nulla di più facile: basterà moltiplicarla per talea semilegnosa tra agosto e settembre. Si preleva un pezzo di ramo apicale lungo 10-15 centimetri, lo si interra per metà e lo si bagna regolarmente; in poche settimane otterrete delle talee radicate da coltivare e piantare in piena terra già nella primavera successiva.