CSF (come si fa)

Vediamo come si fanno alcune insalate.

Insalata waldorf (ingredienti per 6 porzioni)
Sbucciate 3 mele, privatele del torsolo e tagliatele a dadini, spruzzandoli con succo di limone. Pelate 1 sedano rapa, tagliatelo a fettine, sbollentate per 1’ e scolate. Mescolate sedano e mele in un’insalatiera. Scottate 150 g di gherigli di noce in acqua bollente per qualche istante, scolateli, spellateli e spezzettateli. Uniteli alle mele e al sedano e condite con 150 g di maionese diluita con 4 cucchiai di panna e 2 cucchiai di succo di limone. 

Insalata greca (per 6)
Affettate 6 piccoli cetrioli. Tagliate a dadini 250 g di formaggio feta. Tagliate 6 pomodori a spicchi. Tagliate a listerelle 1 peperone verde. Sbucciate 1 cipolla rossa e affettatela. Unite il tutto in un’insalatiera e aggiungete 24 olive nere denocciolate. Emulsionate 6 cucchiai di olio, 1 cucchiaio di aceto, un pizzico di origano o di maggiorana, sale e pepe e condite l’insalata con la salsina. 

Insalata di pecorino e mele (per 6)
Lavate e sbucciate 3 mele, tagliatele in quarti, eliminate il torsolo e affettatele. Mettete le fettine in una ciotola e spruzzatele con 2 cucchiai di succo di limone. Mondate e lavate 200 g di formentino e asciugatela. Spezzettate grossolanamente 60 g di gherigli di noce. Sgocciolate le fettine di mele e mettetele nell’insalatiera con l’insalata, 150 g di pecorino morbido tagliato a julienne e i gherigli. Fate un’emulsione con olio, succo di limone, sale e pepe. Condite con l’emulsione l’insalata, mescolate e servite. 

Insalata svedese (per 6)
Pulite 2 porri e 4 carote e tagliate tutto a julienne. Tagliate un cavolo cappuccio verde a listerelle. Riunite le verdure in un’insalatiera. Fate bollire 1,5 dl di aceto di mele con 2 cucchiai di vino bianco e 1 cucchiaio di zucchero per 1’: versatelo sulle verdure, regolate di sale e pepe, mescolate e lasciate marinare per qualche ora in frigorifero. Condite con qualche cucchiaiata di olio di semi di mais e servite.

(Pexels.com)

Il concetto di «insalata»

Gastronomia - Antipasto, contorno o piatto unico? Verde o ricca?
/ 27.01.2020
di Allan Bay

In tanti anni di articoli vi ho parlato spesso di insalate: ma in tutti i casi facendo riferimento a versioni specifiche. Oggi vorrei invece definire il concetto di insalata: cosa tutt’altro che facile.

Insalata è un termine generico e di ampia accezione che indica sia varie specie di vegetali a foglie mangerecce – selvatici o coltivati, da consumare crudi o cotti – sia alcune preparazioni ottenute da ciascuno di essi, dalla loro mescolanza o dal loro abbinamento con altri ingredienti. Le specie vegetali comunemente dette «insalata» comprendono le numerose varietà di lattughe (liscia, romana, iceberg eccetera) e cicorie (indivia, scarola, radicchi, tarassaco e via elencando), la rucola e il crescione, il songino o valerianella o formentino, e altre ancora.

Per gustarle crude, si condiscono generalmente con olio, sale, aceto o limone. L’insalata «mista» è quella che comprende anche altre verdure crude, come pomodori, cetrioli, peperoni, ravanelli e la lista sarebbe lunga da riportare per intero: qui la fantasia può sbizzarrirsi davvero negli accostamenti.

Si può comporre un’insalata anche con verdure cotte, magari accostate in modo da far risaltare i diversi colori (è conveniente, in questo caso, cuocerle al vapore. Anzi dirò di più: non ha mai senso per me cuocere in acqua una verdura, molte volte meglio cuocerla al vapore o in microonde).

Ma le verdure non sono gli unici ingredienti di un’insalata: si può spaziare anche nel mondo animale – aggiungendo per esempio pollo o filetto, crostacei come gamberetti e aragosta, tonno sott’olio o altro pesce, dadini o scaglie di formaggio, uova sode – o in quello dei legumi e dei cereali, e addirittura in quello della frutta, mescolando agli ingredienti salati arancia o avocado, pompelmo, mela, melograno e anche uva.

Ogni insalata vuole naturalmente il suo condimento: oltre che la vinaigrette e la citronnette (non esistono termini equivalenti in italiano), super canoniche, si possono usare erbe aromatiche, maionese, yogurt, panna e senape, lardo e aceto (come si usa nella gastronomia francese con le insalate di sapore amaro e quelle selvatiche come il tarassaco) e anche ingredienti «forti» come capperi, olive, cipollotti, erba cipollina, acciughe o frutta secca per ravvivarne il gusto.

Anche un semplice piatto di insalata, se ben preparato e guarnito, prestando attenzione alla combinazione di colori e sapori, può essere di grande effetto. Per la buona riuscita di un’insalata è necessario che la verdura sia asciugata molto bene e, se possibile, che sia preparata all’ultimo momento.

Nello svolgimento di un pranzo, le insalate possono costituire portate diverse: le più semplici saranno contorni o entrée; quelle con cereali avranno il ruolo di primo piatto, quelle di mare (aragosta, per esempio) o di carne (come la capricciosa) possono far parte degli antipasti; insalate particolarmente ricche di ingredienti possono costituire dei piatti unici.

In genere per condire un’insalata o quant’altro si mette prima il sale poi l’aceto (o il succo di limone) poi l’olio e si mescola, aggiungendo altro a piacere. In questa maniera però i condimenti, soprattutto olio e aceto, non si riescono a emulsionare del tutto. Meglio preparare il condimento a parte, emulsionandolo bene, e poi condire con questa emulsione l’insalata che avete preparato.

Mi raccomando: condite appena prima di mangiarla, perché l’aceto e il limone «cuociono» le verdure, danneggiandole.