Parliamo della noce. Si raccoglie dall’omonima pianta, diffusa in origine dai boschi balcanici fino al centro dell’Asia. È un frutto costituito da una parte esterna carnosa e verde (il mallo, che secca e si stacca quando la noce è matura), da un guscio legnoso e ruvido e da un seme oleoso commestibile detto gheriglio.
Le varietà più pregiate sono quelle di Sorrento e quelle francesi, in particolare la Franquette. A livello mondiale il maggior produttore è la California.
Le noci vengono raccolte in autunno, ma sono presenti sul mercato tutto l’anno, sia perché nel guscio si conservano a lungo, sia perché vi arrivano anche quelle prodotte nell’altro emisfero. Gustosa e non particolarmente dolce, piuttosto calorica, la noce viene consumata soprattutto da secca, pur essendo commestibile anche da fresca; è tenera e ben fornita di acidi grassi essenziali, che le conferiscono sapore ma la rendono anche piuttosto deperibile: per questo motivo è bene acquistarla sempre con il guscio; nel caso la si voglia già sgusciata, meglio comprarla almeno integra della sua pellicina, conservarla in frigo e consumarla comunque entro breve tempo.
Lo so, molti dicono che non ha senso comprarle già sgusciate, ma io credo, filosoficamente, che ognuno possa fare quello che vuole e se per qualcuno la comodità di averle pronte all’uso sovrasta quella di romperle una a una, compri tranquillamente quelle sgusciate.
Le noci sono un frutto versatile, che si presta a essere gustato in preparazioni sia dolci sia salate. Sul fronte del dolce sono presenti in molte preparazioni tradizionali come lo strudel, la nociata toscana o semplici pagnotte (pane alle noci), magari addolcite con un po’ di uvetta. Se ne ricavano anche nougat, croccanti e gelati; dimezzate o a quarti guarniscono crostate e altre torte, tritate entrano nel ripieno di barchette e tartellette. Possono essere anche saltate brevemente in padella con un po’ di zucchero (o sale, per una versione da aperitivo) oppure caramellate o ancora farcite di pasta di mandorle.
Il frutto acerbo e completo di mallo viene usato per realizzare un liquore (il nocino) e una particolare confettura, purtroppo rara da trovare.
Sul fronte del salato trovano impiego soprattutto in farce (per esempio per il pollo e gli altri volatili) o condimenti, come la salsa di noci ligure che accompagna i pansotti; legano anche bene con il radicchio rosso in insalata. Sono molto usate nella cucina dei paesi mediorientali, abbinate alla carne o tritate in saporite salse d’accompagnamento.
Prima dell’uso, i gherigli possono essere sbollentati rapidamente e privati della pellicina, che è lievemente amarognola: quanto sia indispensabile è difficile dirlo, dipende dalle noci, assaggiatele. Dalle noci si ricava anche un olio molto delicato e gustoso (e anche piuttosto caro), adatto per condire le insalate. E che una volta veniva usato per mantecare il risotto: e va quasi meglio del burro.
Curiosità. Anche un taglio di carne si chiama noce: ma non ho mai scoperto se ci sia un nesso con la pianta. È situato nella parte anteriore della coscia del bovino. Magra e priva di scarti, la noce è una parte molto apprezzata, o forse meglio dire molto commercializzata, benché la sua magrezza non la renda adatta a cotture prolungate: infatti, viene quasi sempre tagliata a fettine e cotta rapidamente, aromatizzando a piacere.