Animal Crossing, l’isola che c’è

Videogiochi – L’ultima versione creata per Nintendo Switch si intitola New Horizons ed è un piccolo capolavoro
/ 13.04.2020
di Davide Canavesi

Pochi giochi quanto la serie Animal Crossing incarnano quella differenza tipicamente nipponica nello sviluppo di videogiochi rispetto ai canoni occidentali. Si tratta di un simulatore di vita, ovvero un microcosmo racchiuso all’interno della nostra console, in cui il giocatore andrà ad intrecciare le proprie vicende con quelle di un eclettico gruppo di animaletti. In Animal Crossing lo scopo del gioco è tutto fine a sé stesso: mentre vivremo la nostra quotidianità lavorando, pescando, catturando insetti, acquistando e vendendo oggetti invariabilmente ci porremo qualche domanda sul perché questa serie è così popolare. Tuttavia, per rispondere, dobbiamo dapprima dare un’occhiata all’ultima versione uscita in queste settimane per Nintendo Switch, Animal Crossing: New Horizons.

New Horizons riprende il concetto di base della serie per estenderlo ad una nuova ambientazione insulare. All’inizio della partita dovremo scegliere un’isoletta, darle un nome e trasferirci lì insieme ad alcuni altri buffi animaletti. Appena giunti nella nostra nuova casa ci verrà assegnata una tenda in cui prendere alloggio, uno smartphone e qualche consiglio da parte di Tim Nook, un tanuki (procione giapponese), il capo dei servizi residenziali. Ci viene spiegato come acquistare e vendere oggetti, come iniziare a crearne di nuovi e qualche altro buon consiglio. La nostra vita sull’isola inizia con alcune scelte semplici, quale nome darle, dove piazzare la tenda e così via. Tuttavia, quello che non ci viene chiaramente indicato è uno scopo ultimo, anche perché Animal Crossing non ha davvero una missione che dobbiamo portare a termine. Non c’è un cattivone da sconfiggere né un tesoro da recuperare sebbene sia stata inserita una nuova meccanica che tiene traccia delle nostre attività in modo da ricompensarci adeguatamente se portiamo a termine certe azioni. Tuttavia, in superficie, New Horizons non ha davvero uno scopo. Catturare insetti, pescare, arredare la casa, parlare coi vicini sembrano tutte attività secondarie! Eppure, come mai questo gioco sta battendo ogni record di vendite? Animal Crossing è un rifugio sicuro, un mondo spensierato e colorato in cui perdersi per un paio d’ore al giorno, una cosa che di questi tempi ha decisamente un suo vantaggio.

Per design, questo gioco di Nintendo è fatto per essere fruito in modo regolare, dal momento che l’orario nella vita reale coincide con quello all’interno del mondo virtuale. Collegarsi la mattina, il pomeriggio o la sera ha un certo impatto sull’esperienza di gioco. In più, proprio come nella vita vera, per certe cose ci vuole tempo: non possiamo di certo piantare un albero di ciliegie e aspettarci di vederlo crescere in dieci minuti. Il tempo speso sulla nostra isola può ovviamente variare a dipendenza dei nostri gusti e degli obiettivi che ci saremo fissati. Certi giocatori vorranno raccogliere ogni specie animale e vegetale, altri invece saranno assolutamente affascinati dalla decorazione della propria casa e del villaggio. Altri invece adoreranno la possibilità di visitare l’isola dei nostri amici attraverso una connessione internet. In effetti in giro per il mondo la gente sta usando proprio questa funzione per organizzare dei party virtuali in cui incontrare gli amici senza mettere nessuno in pericolo.

Animal Crossing o lo si ama o lo si odia, non crediamo ci sia davvero una via di mezzo. Potremo innamorarci del suo essere innocente, scanzonato e leggero oppure annoiarci a morte dopo qualche ora. Sotto la superficie ci sono meccaniche anche discretamente complesse e tanta varietà che però scopriremo solo avendo pazienza e lanciandoci in esperimenti creativi. Più giocheremo e più avremo cose da fare e da costruire: oggetti, case, botteghe, sorgenti termali, un museo addirittura. Questo gioco non ha davvero una direzione predefinita da seguire e starà a noi prefiggerci uno scopo finale, ad esempio migliorare la nostra isola il più possibile, decorare casa, attivare certi personaggi in gioco.

Animal Crossing: New Horizons ha il potenziale di occupare non solo i giorni e le settimane ma anche i mesi a venire. Visivamente delizioso, il passaggio su Nintendo Switch è stato un successo, è tecnicamente quasi privo di difetti. L’unico vero problema è quello che la nostra isola sarà irrimediabilmente collegata alla console sulla quale stiamo giocando. Nel caso dovessimo cambiarla, a causa ad esempio di un guasto, perderemmo ogni cosa. A parte questa spiacevole decisione da parte di Nintendo però il gioco è un piccolo capolavoro, sempre che non finiate per odiare la sua cronica mancanza di uno scopo chiaro e ben definito.