Allegrissime viole

Mondoverde - Tornare a sorridere grazie alla natura
/ 25.02.2019
di Anita Negretti

I momenti difficili nella vita si presentano a tutti. Un amico giardiniere, conoscendo ed avendo passato uno di questi brutti momenti, una mattina in cui gli confidavo le mie ansie, mi consigliò di trovare la forza per essere felice guardando le piante e i fiori che mi circondavano.

Facile a dirsi, ma quando il cuore e la testa sono in subbuglio, anche i colori diventano sfuocati. Tornata a casa, durante le chiacchierate con mio padre, da poco scomparso, che avevano assunto un sapore prezioso, parlammo proprio di questo e lui mi disse di sentirsi come la piccola violetta che con forza e coraggio era riuscita a crescere da sola tramite seme nell’incavo tra due piastrelle di autobloccanti presenti nel nostro cortile. In realtà, io ho sempre paragonato mio padre a un castagno o una quercia, tipici alberi ricchi di forza, ma in quel momento compresi che il vero coraggio non risiede nella grandezza e nella maestosità, ma nella caparbietà di riuscire ad affrontare le situazioni. Anche quando se ne vanno, continuano a restare accanto a noi, come la piccola violetta del cortile, che spaurita attende di poter tornare bella e allegra come prima. Così questo articolo parlerà non solo della coltivazione e delle note botaniche, ma anche della forza che le piante, i fiori e la natura riescono a regalarci, senza chiedere nulla in cambio, se non il rispetto che si meritano. 

Già gli antichi Romani coltivavano all’esterno delle loro abitazioni delle viole cornute, il cui nome deriva dallo sperone nettarifero che si può facilmente vedere nella parte posteriore del fiore.

I primi esemplari arrivarono dai Pirenei, loro luogo di origine e nel corso degli anni l’infaticabile lavoro dei floricoltori hanno portato all’ottenimento di varietà molto affascinanti con colori che spaziano dal bianco, al giallo fino al celeste e al viola intenso.

Alta fino a venti centimetri, questa piantina ha foglie ovali con apice appuntito, di color verde chiaro, fiori variopinti portati da steli lunghi una decina di centimetri e poche esigenze, se non un terreno soffice, leggero e ben drenato. Piantate in vaso, cassette, balconette o direttamente in piena terra, fioriscono continuamente da ottobre fino a giugno, periodo in cui diventano bruttine per via dell’arrivo del caldo intenso, non gradito dalle delicate violette amanti del fresco. Come detto, esistono in commercio un gran numero di varietà, tra cui la viola cornuta cascante, in grado di coprire dai 50 agli 80 centimetri in verticale, con fioriture ricchissime. Tra queste spicca «Cool Wawe», la cui paternità è legata agli ibridatori della Pan American Seed, e insignita di importanti riconoscimenti nel 2012; «Peach Melba», dai colori pastello che sfumano tra i rosa e i gialli, regalandoci essenze molto profumate o le più comuni «Rocki f1», dai colori sgargianti e dal portamento eretto. A tener compagnia a tutte queste violette dal fiorellino piccolo, ecco la viola del pensiero, le pansy o pansè, botanicamente chiamata Viola x wittrockiana, un ibrido ottenuto dall’incrocio di due specie e dai fiori larghi fino a cinque centimetri. Durante il massimo sviluppo, tra i mesi di marzo e maggio, le piantine di viola wittrockiana raggiungono la dimensione di 30-40cm in altezza e altrettanto in larghezza, regalandoci piccoli cespugli fioriti durante i frizzanti giorni primaverili. Anche in questo caso la cromia è notevole, partendo dal bianco ghiaccio, salendo per il rosa delicato e sfumato di «Dentini Rose Pink», fino ad arrivare alle tinte giallo zafferano, arancio, terra di Siena e rosso cupo, che tanto attraggono i collezionisti di tutto il mondo, arrivando a dedicargli libri, dipinti e mostre.

Se la coltivazione risulta essere molto semplice, altrettanto lo è la semina: in luglio-agosto procuratevi alcuni vassoi da semina riempiti con un substrato soffice e leggero, una bustina di semenza del tipo da voi preferito, spargete i piccolissimi semini e innaffiateli con un nebulizzatore.

Si dovranno coltivare in una zona a mezz’ombra, nebulizzando una volta al giorno per tenere il terriccio sempre umido, procedete poi alla ripichettatura in vasetti singoli quando le piantine avranno raggiunto i 2-3 centimetri di altezza.