«È un difetto costitutivo dei tedeschi cercare nelle nuvole quello che hanno ai loro piedi», diceva il filosofo Arthur Schopenhauer, e nelle nuvole si ammirano le guglie appuntite del castello di Neuschwanstein, il più celebre dei castelli da fiaba fatti costruire in Baviera dal sognatore per eccellenza, il tristemente noto re Ludovico II di Wittelsbach. Situato nella parte meridionale della Germania, il Land della Baviera è una terra dalle caratteristiche molteplici a livello culturale, storico e linguistico, divisa in una moltitudine di sottoregioni, ognuna con il proprio dialetto e con predominanza religiosa diversa, le proprie specialità culinarie, una propria bandiera e un proprio stemma.
Nella parte sud-ovest della Baviera, all’interno della regione chiamata Svevia, quasi al confine con l’Austria, si trova la cittadina di Füssen, punto di partenza per milioni di turisti che ogni anno visitano i celebri castelli di Hohenschwangau e Neuschwanstein. Queste sono soltanto due delle mete turistiche più amate della Baviera, e insieme agli altrettanto famosi Linderhof e Herrenchiemsee ruotano attorno a un periodo di celebrazione delle arti e della musica promosso dalla figura di Ludovico II.
Ludovico II fu re di Baviera dal 1864 al 1886 e noto per la sua vita singolare e una morte altrettanto controversa. Cresciuto da genitori freddi e distaccati, ossessionato dall’arte medievale e barocca, Ludovico II trascorse la sua infanzia e la sua gioventù nel castello di Hohenschwangau, fatto costruire dal padre all’inizio del secolo. Il castello, con il suo arredamento e le decorazioni che richiamano il mondo della mitologia germanica è molto utile per capire il carattere di Ludovico II, che passava le giornate vivendo all’interno della sua immaginazione, cercando rifugio in dipinti e leggende e nutrendo il suo spirito con gli arazzi che lo circondavano, tra storie di cavalieri e gesta eroiche.
La vita del sovrano fu raccontata nell’omonimo film di Luchino Visconti nel 1973, terza e ultima parte della «trilogia tedesca», di cui fanno parte anche La caduta degli dei (1969) e Morte a Venezia (1971).
I tre castelli che ruotano intorno alla figura di Ludovico II sono una trasposizione dell’universo romantico e fantastico descritto dal compositore Wagner nelle sue opere, per le quali il monarca nutriva una sorta di ossessione. Il castello di Linderhof, in stile rococò, arricchito da un parco con fontane e padiglioni in stile orientale; quello di Herrenchiemsee, conosciuto anche come la «Versailles bavarese», nel quale emerge l’ammirazione del sovrano per il Re Sole e per la vita di corte francese del Seicento e Settecento; ma, soprattutto, il capolavoro architettonico di Ludovico II: il celeberrimo castello di Neuschwanstein, costruito su una rupe nel paesaggio idilliaco dell’Allgäu, nella Baviera meridionale.
Quest’ultimo, il «castello delle fiabe» per eccellenza, è particolarmente esemplificativo dei gusti e delle inclinazioni del re: le sale interne del castello, rimasto incompleto alla morte del sovrano, sono finemente arredate e rappresentano un omaggio alla musica di Wagner, al mito romantico, ad antiche leggende germaniche come Tannhäuser, Tristan, Lohengrin, Parsifal, L’anello del Nibelungo. Preso come ispirazione da Walt Disney per la dimora della Bella Addormentata, il castello è oggi patrimonio dell’UNESCO ed è visitato ogni anno da milioni di turisti da tutto il mondo.
Füssen, punto di partenza per la visita di Neuschwanstein e Hohenschwangau, è un’affascinante cittadina dalla storia millenaria, la cui importanza va oltre il suggestivo paesaggio creato dall’incontro di montagne, laghi e colline. Qui s’incrociano quattro vie di comunicazione di grande rilievo: la via fluviale del Lech, la Strada Romantica, la Strada tedesca delle Alpi e la romana Via Claudia Augusta, in passato importante arteria commerciale tra l’Italia settentrionale e Augusta Vindelicum, l’attuale Augsburg, allora capitale della provincia romana della Rezia.
Ogni anno a Füssen, nel mese di luglio, si svolge la Königsschlösser Romantik-Marathon (maratona romantica dei castelli reali) una competizione di oltre 42 km che oltre ai castelli affianca le rive del fiume Lech e quelle dei laghi Forggensee e Hopfensee. Numerosi sentieri e piste ciclabili partono da qui e attraversano i prati rigogliosi e le foreste della zona. Due sono le aree protette: l’Ammergebirge, l’ex parco di caccia reale di Ludovico II e la riserva naturale del lago Bannwaldsee con piante, fiori e farfalle rare.
Allontanandosi da Neuschwanstein e Hohenschwangau, a circa un’ora di macchina in direzione est, si trova il castello di Linderhof, il più piccolo dei castelli di Ludovico, situato a Ettal, nelle vicinanze di Oberammergau. È l’unica struttura la cui costruzione è stata terminata, ed è sicuramente quella le cui forme sono più armoniose. Costruito in stile barocco, il castello ha un grande e bellissimo parco nel quale sono disseminate altre preziosità architettoniche, tra le quali una grotta artificiale con all’interno un piccolo lago in in cui nuotano diversi cigni.
Sull’omonima isola del lago Chiemsee, più a oriente rispetto a Linderhof, è situato invece il castello di Herrenchiemsee, raggiungibile da Prien con un traghetto per pedoni. Per questo castello Ludovico II si ispirò alla celebre reggia di Versailles, ma la costruzione è rimasta incompleta per mancanza di soldi. Del castello fu terminata solo la parte centrale, mentre nel progetto originale erano previste un’ala sinistra (iniziata, mai terminata e in seguito demolita) e un’ala destra che non fu mai iniziata.
Il castello è circondato da un magnifico parco ed è utilizzato per diversi eventi e conferenze a tema storico e naturalistico. All’interno del Chiemsee si trova anche la Fraueninsel, l’«isola delle donne», sulla quale si trova uno dei più antichi conventi di Germania.