Preventivi 2018 quasi in equilibrio

Finanze cantonali - Risultati positivi grazie alla riduzione delle spese. Rimangono alcuni forti passivi e le incertezze sul futuro della tassazione delle imprese
/ 13.11.2017
di Ignazio Bonoli

Globalmente i cantoni svizzeri presentano per il 2018 preventivi leggermente passivi, pari a 156 milioni di franchi. Ciò è dovuto in particolare a cantoni come Ginevra, con un passivo di 261, 4 milioni, Neuchâtel (66 milioni), ma anche i Grigioni (23,2 milioni) e perfino Zugo, con un leggero passivo di 1,7 milioni, dovuto a un accantonamento di 52 milioni a causa di un nuovo modello contabile. Lucerna presenta pure un disavanzo di 43 milioni e Uri di 7 milioni.

Fra i cantoni con preventivi in attivo figurano in particolare Basilea-Città con 138 milioni, ma anche Zurigo (76 milioni) e Berna (125 milioni). Quasi tutti i cantoni riescono a diminuire il saldo passivo grazie a misure di risparmio e contenimento dei costi. Alcuni di questi provvedimenti potranno però entrare in vigore soltanto nel 2018. Per esempio Argovia chiude il preventivo in equilibrio, ma entro la fine dell’anno si dovranno adottare misure correttive.

Fra i cantoni con preventivi in attivo figura questa volta, dopo anni, anche il canton Ticino. Segnali di miglioramento si erano avuti nel nostro cantone già con la pubblicazione del pre-consuntivo 2017, in agosto, che evidenziava un saldo passivo di 2,4 milioni soltanto, a fronte di un preventivo che chiudeva con un passivo di 33,7 milioni di franchi, quindi con un miglioramento di 31,3 milioni. Il miglioramento era dovuto sia al versamento dell’utile della Banca Nazionale, sia all’entrata di imposte suppletorie, dovute queste ultime agli effetti della mini-amnistia. Questi elementi del miglioramento fanno constatare che se, da un lato, il contenimento delle spese ha avuto effetti positivi, dall’altro l’aumento delle entrate è dovuto a fattori straordinari, per cui il problema strutturale delle finanze del canton Ticino rimane. Anche in questo caso c’è però una nota positiva, nel senso che l’autofinanziamento oggi – sempre in sede di preventivo – è a 207,4 milioni.

Il risultato migliore in cifre assolute lo realizza il semicantone di Basilea-Città, seguito da Berna, Zurigo e Basilea-Campagna. Queste valutazioni si basano sulle cifre presentate dai cantoni. Non dicono però sempre in che modo l’Amministrazione cantonale delle finanze ha raggiunto il rispettivo risultato. Pubblicando questi dati, la «Neue Zürcher Zeitung» ha cercato di epurare i dati dall’influsso di fattori eccezionali. Così, per esempio, il canton Zugo abbellirebbe il proprio risultato di 52 milioni, sciogliendo le riserve costituite mediante sottovalutazione di determinate posizioni. Basilea-Campagna ha invece peggiorato il suo preventivo a causa di un finanziamento esterno della cassa pensioni per il suo personale, finanziamento che ha comportato un peggioramento dei risultati di 55 milioni di franchi.

Tutti i cantoni hanno allestito i preventivi con un notevole grado di incertezza, dovuto alla caduta in votazione popolare del progetto di riforma della tassazione delle imprese. La Confederazione – a seguito del voto popolare negativo – vorrebbe comunque impedire ai cantoni di concedere riduzioni fiscali alle imprese. Le conseguenti perdite fiscali dovrebbero essere compensate con una maggior partecipazione dei cantoni all’imposta federale diretta (20,5% invece del 21,2% previsto dalla riforma). Partecipazione ritenuta insufficiente dai cantoni. Nel frattempo però, il canton Vaud ha deciso di applicare, a partire dal 2019, la riduzione delle imposte per le società, rinunciando alla compensazione federale per 94 milioni, e all’aumento delle imposte per le società a statuto speciale per 128 milioni. Vaud aveva approvato con l’87,12% di voti favorevoli il progetto federale di riforma della tassazione delle imprese.

Il confronto fra i vari preventivi cantonali, benché allestiti in base a uno schema comune, coordinato con la Confederazione, possono presentare differenze a volte notevoli, ma complessivamente indicano un leggero peggioramento rispetto all’anno precedente. In genere i responsabili delle finanze tendono a presentare preventivi solitamente più pessimistici rispetto alla realtà. Tuttavia, rispetto all’evoluzione abbastanza stabile dell’economia, non dovrebbero distanziarsi molto da quelli che saranno nella realtà i risultati dei consuntivi. Già i consuntivi del 2016 erano infatti, globalmente, di 1,4 miliardi di franchi migliori dei preventivi.

Anche gli investimenti previsti per il 2018, con 5,7 miliardi di franchi, corrispondono alla media degli ultimi anni, ma risultano leggermente inferiori a quelli di quest’anno. Le spese correnti, nonostante pacchetti di alleggerimento, dovrebbero superare per la prima volta nel 2018 i 90 miliardi di franchi. Questa spesa crescente è la causa principale delle difficoltà finanziarie di alcuni cantoni. Molti di essi si lamentano degli oneri che devono sopportare per il finanziamento degli ospedali.