In borsa ottobre e novembre sono stati mesi allarmanti per molti investitori privati. A tratti i mercati azionari di tutto il mondo hanno subito pesanti correzioni e la causa è da ricercare nella pressione esercitata da un accumulo di timori: i disagi provocati da una politica monetaria più rigorosa, le incertezze legate alla controversia commerciale e i risultati societari non sempre brillanti. Nei giorni di negoziazione con nette flessioni delle quotazioni si sono però visti movimenti opposti almeno altrettanto incisivi. Questo tipo di volatilità, più propriamente detto «whipsaw», è fonte di nervosismo per molti investitori. Si dovrebbe quindi pensare a ridurre le proprie posizioni in azioni? E questo soprattutto sulla principale borsa mondiale, cioè Wall Street?
Secondo il parere della Banca Migros i mercati USA resteranno nervosi per il momento. In Cina, il mercato di sbocco più importante per le imprese statunitensi, lo scenario economico è andato peggiorando e i dazi protettivi imposti dagli Stati Uniti sembrano aver aggravato la situazione. Anche gli eventi politici potrebbero provocare ulteriori flessioni in qualsiasi momento. Attualmente la borsa è molto sensibile agli adeguamenti delle previsioni aziendali e le imprese con risultati deludenti vengono penalizzate dagli investitori. Nel complesso i rischi congiunturali globali hanno subito un netto aumento. Guardando alla situazione con maggiore lucidità, i timori dilaganti sui mercati azionari sembrano però eccessivi, soprattutto considerato che la congiuntura statunitense si sta indebolendo rispetto a un momento di grande forza.
A medio termine prevediamo dunque una stabilizzazione della principale borsa mondiale. Gradualmente dovrebbe infatti migliorare la percezione del rischio da parte degli investitori. In questa situazione consigliamo di sfruttare le fasi di debolezza temporanee, caratterizzate da notevoli flessioni delle quotazioni, per effettuare acquisti selettivi da inserire nel portafoglio. Questo sempre che si possieda una sufficiente propensione al rischio in un contesto politico ed economico che è diventato molto più imprevedibile.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, riteniamo che il ciclo di rialzo dei tassi stia lentamente volgendo al termine. A nostro avviso la banca centrale americana opererà solo altri tre aumenti dei tassi di riferimento e non prenderà in considerazione ulteriori incrementi. Questa linea d’azione dovrebbe sostenere i mercati azionari e indebolire tendenzialmente il dollaro.