Cantoni di Destra, città di Sinistra

In Svizzera si delinea un fenomeno interessante nella ripartizione del potere tra gli schieramenti politici
/ 19.03.2018
di Marzio Rigonalli

Le prime otto città svizzere, per il numero di abitanti, Zurigo, Ginevra, Basilea, Losanna, Berna, Winterthur, Lucerna e San Gallo, sono governate dalla sinistra, ossia dall’alleanza tra socialisti e verdi. Non è una situazione nuova, perché fino a poco tempo fa i centri cittadini guidati dalla sinistra erano già sette. Il 4 marzo scorso, dopo un’elezione comunale, a loro si è aggiunta Winterthur. Tra le otto città, il primato tocca a Losanna, dove la sinistra detiene ben sei seggi su sette. Seguono Ginevra con quattro seggi su cinque, Lucerna e San Gallo con tre seggi su cinque. Per trovare una città governata dalla destra, bisogna risalire al nono posto della classifica, che è occupato da Lugano. Il dominio della sinistra è stato recentemente confermato anche a Zurigo, la prima città svizzera con oltre 370’000 abitanti. Alle elezioni comunali svoltesi il 4 marzo, la sinistra ha conquistato sei seggi sui nove che compongono il Municipio ed ha ottenuto la maggioranza assoluta nel Consiglio comunale. I partiti borghesi erano scesi in campo con l’intenzione di vincere cinque seggi e di ottenere, così, la maggioranza nell’esecutivo. Il tentativo è fallito e la sconfitta è stata sonora. Soltanto il PLR ha salvato i suoi due seggi; l’UDC si ritrova esclusa ed ha perso anche sei seggi nel legislativo; il PPD è stato praticamente cancellato e non è più presente in nessuno dei due organi comunali.

La situazione politica nelle principali città è in chiaro contrasto con quanto avviene a livello nazionale e nei cantoni coinvolti. Come è noto, a livello federale, dopo le elezioni del 2015, l’asse politico si è spostato a destra, con l’avanzata dell’UDC ed il rafforzamento della linea conservatrice in seno agli altri due partiti borghesi. Oggi, UDC, PLR e PPD detengono la maggioranza sia nel Consiglio federale che nel Parlamento. I governi dei cantoni nei quali si situano le principali città, presentano pure una maggioranza borghese, con due eccezioni, il canton Vaud, dove socialisti e verdi insieme hanno quattro seggi su sette e Basilea-Città dove la sinistra occupa pure quattro seggi su sette.

Quali possono essere le cause di queste differenze politiche tra le città da una parte, i cantoni e la Confederazione dall’altra? Le ragioni principali sono probabilmente due: il cambiamento demografico avvenuto nelle città e le politiche adottate finora dalla sinistra. Le città hanno perso molti impieghi industriali, o legati al commercio ed hanno visto crescere il settore dei servizi. In particolare sono aumentati gli impieghi pubblici, legati all’amministrazione, alla scuola ed alla sanità. Per di più, la struttura della popolazione indigena ha subito importanti modifiche anche in seguito all’arrivo di numerosi cittadini provenienti da altre regioni e dall’estero. Sono cambiamenti che hanno agito sulla sensibilità politica degli abitanti e che sono stati favorevoli alla sinistra. Dal canto suo, socialisti e verdi hanno fatto delle scelte destinate a rafforzare la qualità della vita nei centri urbani. L’estensione dei trasporti pubblici, lo sviluppo delle piste ciclabili, la promozione di alloggi accessibili ad un gran numero di abitanti ed altre misure di carattere sociale, sono ben viste da quasi tutti i residenti e, quindi, anche dal ceto benestante, che in altre situazioni sarebbe forse, almeno in parte, portato a votare per un partito borghese. E reagendo alle decisioni della sinistra, la destra si è rinchiusa in una continua opposizione e non ha cercato di profilarsi con proposte coraggiose, capaci di raccogliere sufficienti consensi. 

Di fronte a questa situazione politica, pochi giorni fa c’è stata una reazione, proveniente dal PLR. Le sezioni liberali radicali delle otto città hanno lanciato un progetto, denominato «PLR Urbain». Scopo del progetto è di trovare risposte liberali ai problemi sociali ed economici della popolazione che vive nelle città. Le otto sezioni intendono lavorare insieme per proporre soluzioni possibilmente innovative. Per esempio, optando per le nuove tecnologie di trasporto, lasciando da parte la rivendicazione dei posteggi nei centri, oppure puntando sulla riduzione della fiscalità, sulla costruzione di edifici ecologici, sulla promozione del commercio al dettaglio, o sull’amministrazione digitale. 

 

Le zone urbane sono molto importanti, perché vi vivono i ¾ della popolazione e perché rappresentano i più importanti centri economici del paese. Inoltre, la popolazione cresce più rapidamente che in altre regioni e offre la possibilità di conquistare suffragi supplementari. I partiti politici, dunque, hanno interesse a concentrare la loro attenzione e la loro presenza in queste zone. Con il progetto «PLR Urbain» i liberali radicali vogliono riconquistare il potere nelle città svizzere. Soltanto il futuro dirà se l’iniziativa avrà successo. Quello che sin d’ora è certo, è che il cammino verso la riconquista del potere sarà difficile, un po’ perché le sezioni cittadine del PLR potrebbero venir frenate nel loro slancio innovativo dai vertici cantonali e federali del partito, un po’ perché la posizione della sinistra nelle città è ben salda e ha radici consolidate.

Le prime otto città svizzere, per il numero di abitanti, Zurigo, Ginevra, Basilea, Losanna, Berna, Winterthur, Lucerna e San Gallo, sono governate dalla sinistra, ossia dall’alleanza tra socialisti e verdi. Non è una situazione nuova, perché fino a poco tempo fa i centri cittadini guidati dalla sinistra erano già sette. Il 4 marzo scorso, dopo un’elezione comunale, a loro si è aggiunta Winterthur. Tra le otto città, il primato tocca a Losanna, dove la sinistra detiene ben sei seggi su sette. Seguono Ginevra con quattro seggi su cinque, Lucerna e San Gallo con tre seggi su cinque. Per trovare una città governata dalla destra, bisogna risalire al nono posto della classifica, che è occupato da Lugano. Il dominio della sinistra è stato recentemente confermato anche a Zurigo, la prima città svizzera con oltre 370’000 abitanti. Alle elezioni comunali svoltesi il 4 marzo, la sinistra ha conquistato sei seggi sui nove che compongono il Municipio ed ha ottenuto la maggioranza assoluta nel Consiglio comunale. I partiti borghesi erano scesi in campo con l’intenzione di vincere cinque seggi e di ottenere, così, la maggioranza nell’esecutivo. Il tentativo è fallito e la sconfitta è stata sonora. Soltanto il PLR ha salvato i suoi due seggi; l’UDC si ritrova esclusa ed ha perso anche sei seggi nel legislativo; il PPD è stato praticamente cancellato e non è più presente in nessuno dei due organi comunali.

La situazione politica nelle principali città è in chiaro contrasto con quanto avviene a livello nazionale e nei cantoni coinvolti. Come è noto, a livello federale, dopo le elezioni del 2015, l’asse politico si è spostato a destra, con l’avanzata dell’UDC ed il rafforzamento della linea conservatrice in seno agli altri due partiti borghesi. Oggi, UDC, PLR e PPD detengono la maggioranza sia nel Consiglio federale che nel Parlamento. I governi dei cantoni nei quali si situano le principali città, presentano pure una maggioranza borghese, con due eccezioni, il canton Vaud, dove socialisti e verdi insieme hanno quattro seggi su sette e Basilea-Città dove la sinistra occupa pure quattro seggi su sette.

Quali possono essere le cause di queste differenze politiche tra le città da una parte, i cantoni e la Confederazione dall’altra? Le ragioni principali sono probabilmente due: il cambiamento demografico avvenuto nelle città e le politiche adottate finora dalla sinistra. Le città hanno perso molti impieghi industriali, o legati al commercio ed hanno visto crescere il settore dei servizi. In particolare sono aumentati gli impieghi pubblici, legati all’amministrazione, alla scuola ed alla sanità. Per di più, la struttura della popolazione indigena ha subito importanti modifiche anche in seguito all’arrivo di numerosi cittadini provenienti da altre regioni e dall’estero. Sono cambiamenti che hanno agito sulla sensibilità politica degli abitanti e che sono stati favorevoli alla sinistra. Dal canto suo, socialisti e verdi hanno fatto delle scelte destinate a rafforzare la qualità della vita nei centri urbani. L’estensione dei trasporti pubblici, lo sviluppo delle piste ciclabili, la promozione di alloggi accessibili ad un gran numero di abitanti ed altre misure di carattere sociale, sono ben viste da quasi tutti i residenti e, quindi, anche dal ceto benestante, che in altre situazioni sarebbe forse, almeno in parte, portato a votare per un partito borghese. E reagendo alle decisioni della sinistra, la destra si è rinchiusa in una continua opposizione e non ha cercato di profilarsi con proposte coraggiose, capaci di raccogliere sufficienti consensi. 

Di fronte a questa situazione politica, pochi giorni fa c’è stata una reazione, proveniente dal PLR. Le sezioni liberali radicali delle otto città hanno lanciato un progetto, denominato «PLR Urbain». Scopo del progetto è di trovare risposte liberali ai problemi sociali ed economici della popolazione che vive nelle città. Le otto sezioni intendono lavorare insieme per proporre soluzioni possibilmente innovative. Per esempio, optando per le nuove tecnologie di trasporto, lasciando da parte la rivendicazione dei posteggi nei centri, oppure puntando sulla riduzione della fiscalità, sulla costruzione di edifici ecologici, sulla promozione del commercio al dettaglio, o sull’amministrazione digitale. 

Le zone urbane sono molto importanti, perché vi vivono i ¾ della popolazione e perché rappresentano i più importanti centri economici del paese. Inoltre, la popolazione cresce più rapidamente che in altre regioni e offre la possibilità di conquistare suffragi supplementari. I partiti politici, dunque, hanno interesse a concentrare la loro attenzione e la loro presenza in queste zone. Con il progetto «PLR Urbain» i liberali radicali vogliono riconquistare il potere nelle città svizzere. Soltanto il futuro dirà se l’iniziativa avrà successo. Quello che sin d’ora è certo, è che il cammino verso la riconquista del potere sarà difficile, un po’ perché le sezioni cittadine del PLR potrebbero venir frenate nel loro slancio innovativo dai vertici cantonali e federali del partito, un po’ perché la posizione della sinistra nelle città è ben salda e ha radici consolidate.